Capitolo 29

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Finita la cena con mia madre, la aiuto a sparecchiare.

《Domani mattina ho il turno fino alle tre.》, mi informa.

《D'accordo, a domani mamma. Buonanotte.》

《Buonanotte tesoro.》

Chiamo Dylan per dirgli che mia madre vorrebbe incontrarlo e poi mi addormento.

Alle sei del mattino, ho l'oro in bocca.

Ah no, è il mattino che ha l'oro in bocca.

Anche io voglio svegliarmi con l'oro in bocca però.

Dopo queste perle di saggezza direi che è il caso di farmi una doccia.

Mi trascino fino al bagno e riscaldo l'acqua calda.

Una cannottiera nera scollata, un jeans e le all star bianche.

Mi stiro i capelli, che raccolgo in una lunga coda e scendo giù per fare colazione.

Bevo un bicchiere di latte e caffè e tre biscotti.

Il rombo del motore di una moto mi distrae mentre sparecchio.

I avvicino alla porta e dallo spioncino,  vedo Dylan accostato nel mio vialetto.

Parlando del diavolo, il telefono squilla.

《Pronto? C'è un maniaco con una moto uguale alla tua fuori casa.》

《Aprigli, magari cerca riparo.》

《No meglio di no, mi sa che oggi non vado a scuola.》

《Prova a chiedergli cosa vuole.》

《Provo?》

《Prova.》

Apro la porta di casa.

《Salve, cosa vuole?》, urlo.

Mi diverte questa cosa.

《Cerco riparo, è possibile entrare?》

Rimetto il telefono vicino all'orecchio.

《Avevo ragione, cerca riparo. Che faccio?》

《Fallo entrare.》

《D'accordo, allora ti chiamo dopo.》

《Ok, a dopo.》

Riaggancio e gli urlo che può entrare.

《Non ho mai riso così tanto.》

Dice avvicinandosi alla porta. Si toglie il casco e cerca di sistemarsi i capri nero carbone arruffati.

《Buongiorno ranocchietta.》, mi dice con un bacio lungo sulla labbra.

《Buongiorno principe.》, ricambio alzandomi di poco con la punta dei piedi.

《Non sapevo saresti venuto.》

《Sorpresa.》

《Almeno sono vesita in modo adatto oggi.》

《Menomale.》

《Dai andiamo.》, gli dico.

Ancora non ho imparato ad allacciare il casco.

《È compito tuo.》, gli dico mentre mi aiuta.

Arriviamo a scuola attirando lo sguardo curioso di tutti.

Beh, arrivando in moto, cosa avrei potuto pretendere? Che non guardassero?

《Secondo te perché ci fissano tutti?》, chiedo imbarazzata mentre smonto.

《Hai le guance rosse.》, mi fa notare toccandomele.

《Dai smettila.》, dico a bassa voce.

Ci incamminiamo verso la scalinata.

《Ma non si stancano?》, chiede lui.

《Un principe e una ranocchia sono una cosa rara.》

Dylan si ferma, facendo fermare anche me.

《Tu sei la mia ranocchia.》

Sorrido per la sua ironia.

Nel bel mezzo del parcheggio, decide di dare spettacolo e baciandomi davanti a tutti.

《Ok ora basta, ci sono troppi occhi curiosi.》, dico abbassando lo sguardo.

《Almeno adesso lo sanno.》, dice appoggiando il braccio attorno al mio collo.

《Cosa?》, chiedo camminando stretta a lui.

《Che non solo nelle favole, ranocchia e principe stanno assieme.》

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