Capitolo 36

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《Pensavo dicesse di peggio.》, commento una volta fuori dalla scuola.

《Sono comunque fiera di te.》, mi dice con un sorriso.

《Davvero?》, le chiedo.

《Non posso soffermarmi su un momento negativo, quando nella tua vita sei sempre stata in grado di fare cose passive nonostante la guerra che avevi intorno.》

《Posso chiederti se più tardi posso andare da Dylan?》

《A casa sua? Ci saranno i suoi genitori?》

《È qui il problema.》, le spiego mentre mi metto comoda sul sedile.

《Non ha i genitori?》, mi chiede mettendo in moto.

《Suo padre è in un grosso affare con una ditta a New York e vive lì oramai da parecchio tempo, sua madre è partita per dargli una mano a sbrigare le faccende lavorative e...》

《E quindi niente genitori.》, continua  lei.

《Non faremo niente che non si deve fare mamma... mi riporterà a casa questa sera con la macchina di sua madre.》

《Kate...》, sospira.

《Lo so che mi vuoi bene mamma.》, le dico giungendo le mani in segno di preghiera.

《Tu mi farai morire d'ansia.》, dice stringendo le mani al volante.

《Devo chiederti un'altra cosa, però mi devi promettere che non sverrai.》

《Veloce e indolore.》

《Ok. Pronta?》

Annuisce.

《Mi può portare al concerto?》, dico tutto d'un fiato.

《Ma insomma, un genitore ti è rimasto Kate.》

《Papà mi avrebbe fatta andare.》

《Non conosci tuo padre Kate, quando eravamo giovani era geloso persino che mi guardassero.》, dice sorridendo al ricordo.

《Vediamo questa sera quando ti riporta a casa.》

Un idolo come sognoWhere stories live. Discover now