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<sei convinta che non si fermerà?>

Victoria annuì, osservando l'uomo di sbieco.
Era seduto su un alto sgabello di legno , teneva le mani congiunte a coppa e si stropicciava il volto, stremato.

Per un attimo provò pena nei suoi confronti, la provò per tutti loro.
Si era immersa in una situazione più grande di lei e nonostante tutto aveva deciso di rischiare, di andare fino in fondo.

Si avvicinò ad Alec, gli cinse le spalle in un abbraccio.

<non temere, arriveranno quelle analisi e sarà un buon punto da cui partire>
Disse in tono conciliatorio.

<Ma non ci sarà un confronto , non abbiamo raccolto il dna di alcun indiziato anche se a questo si può rimediare..>
Borbottò Alec, con uno strano sguardo negli occhi, puntato verso le finestra aperta da cui entrava un vento gelido.

<di cosa stai parlando?
Tomas non ha fatto niente , dovresti cercare altrove il tuo dna>
Vic non riuscì a frenare quella risposta frettolosa.

<Mi sembravi tu quella convinta dell'innocenza del ragazzo, non ne sei più tanto sicura?
Per discolparsi potrebbe fornirlo anche lui stesso>
La punzecchiò lui.

Vic si allontanò di colpo.
Passava dall'amare la sua fragilità ad odiare le sue assurde ripicche in una frazione di secondo.
Qualcosa dentro la sua mente le suggeriva una triste e oscura verità su Alec O'Moore, le diceva che lui non voleva il suo bene.

Quegli occhi scuri come il tronco di un ebano nascondevano una vena sadica, possessiva.
Lo poteva notare nel modo in cui stringeva i pugni , quasi pronto all'attacco quando qualcosa non andava come voleva lui.

<sono ancora sicura che lui non abbia nulla a che fare con queste vicende.
È solo una vittima.>

<nessuno è solo una vittima Victoria, dovresti saperlo bene>
Ricambiò Alec, alzandosi di colpo.

<a volte >confessò lei, indietreggiando di un passo, <ho l'impressione di non potermi fidare di chi considero amico.
Non farò lo stesso errore con Tomas, non c'è alcuna prova contro di lui.>

<ha mentito, sui litigi che aveva con il padre, ha mascherato le sue motivazioni con quel presunto tradimento.
Che prove hai avuto delle sue parole?
Te lo dico io , nessuna.
Perchè non ha fatto altro che raccontarti balle finora.
Non so come ma è riuscito a manipolarti abbastanza da convincerti a guardare altrove, un agente esperto come te si sta facendo fregare da un piccolo sociopatico, incredibile ma vero>
Le parole uscirono come veleno dalle labbra di Alec, camminó fino alla porta e per poco non tirò via il pomello.
Tese un braccio verso l'uscita.

<lo sapevo che saresti stata solo un problema per me, mi hai distratto fin dall'inizio, grazie a te Victoria le indagini stanno deragliando.
I tuoi favoritismi hanno permesso che un altro innocente venisse ucciso da quel piccolo mostro!>

Tutta la sua rabbia, le paranoie stavano fuoriuscendo come un fiume in piena, avevano spaccato gli argini della diga, scontrandosi direttamente su di lei.

Vic scosse la testa, cercò di trattenere le lacrime.
Quella reazione era coì spropositata che mai avrebbe potuto prevedere tanta furia.

Non perse tempo a ribattere, qualcosa dentro di lei si era già rotto, ed una tazza spaccata in mille mezzi non potrà mai essere ricomposta, nessuna colla al mondo era abbastanza potente per celare quelle crepe.

Lo promise a se stessa, non ci sarebbe più ricascata.

———————

<È possibile che si conoscessero?>
Sospirò Vic, aveva un cubo di rubik tra le mani e stava cercando di far combaciare i tasselli da almeno mezz'ora.
Lo aveva portato con se da Dublino, un piccolo regalo di sua sorella. Le piaceva tenerlo in borsa , la faceva sentire come a casa.

<Probabile, >rispose Rian verso i sedili posteriori.
Gli occhi verdi brillarono nel crepuscolo.

<in fin dei conti vivevano nella stessa cittadina e per quanto James Murphy fosse un uomo riservato non escludo che si sia servito di Mendoza per qualche lavoretto nella fattoria , probabilmente si faceva pagare di meno dei suoi soliti operai.>

<Dovremmo chiedere a Dora Murphy, non è escluso che lei lo sappia.
Vive costantemente in quella casa, se possiamo avere delle informazioni allora è lì che le dobbiamo cercare.>

Uno sbuffo provenne dal sedile del guidatore.
Sapevano entrambi cosa volesse dire.

"Io non lo faccio"
Erano passati poco più di quattro giorni da quando Alec O'Moore aveva fatto visita a Dora Murphy, la biglia non era stata ancora rinvenuta e la pazienza della donna era arrivata al limite.
Per poco non lo aveva colpito davvero con un rastrello quel giorno.

<forse vedendo te, donna a donna, sarà più aperta...>
Iniziò Rian.

<lo escludo, l'odio di quella donna non fa preferenze di genere ma se volete provarci fate pure>
Rispose O'Moore, voltandosi per guardare oltre il vetro chiazzato di pioggia del finestrino.
Un sottile manto di ghiaccio aveva ricoperto le strada che portava fino a Maylooth, controllare l'auto stava iniziando a diventare un serio problema ma la vista dei boschi in inverno era impagabile.
Una delle poche cose che amava di Darkle erano proprio le cime innevate degli alberi a dicembre .

Gli sarebbe mancata se fosse riuscito a scappare da quel luogo

<cos'avevano in comune oltre l'età simile e il sesso?>
Bofonchò Rian sovrappensiero mentre afferrava un pacchetto rosso fuoco di sigarette dalla tasca dei jeans blu.
Ne sfilò una e se la mise delicatamente tra le labbra.

<il luogo.>
Concluse Alec.

<no, non mi convince.
Ci dev'essere dell'altro.
Quel posto è pieno di cinquantenni, la maggior parte uomini.
Perchè avrebbe dovuto colpire proprio loro.

E soprattutto qual'è il messaggio dietro l'omicidio?>
Vic si sistemò i capelli in una lunga treccia rossa, che le scendeva sulle spalle e ricontrollò con un gesto scaramantico l'indirizzo dell'ospedale.
Non sapeva bene per quale motivo ma le tremavano le mani.
Qualcosa stava andando davvero storto nella sua vita e non poteva farci nulla.

Alec si rifiutava persino di guardarla in volto dopo ciò che era successo tra loro e un omicida era a piede libero a causa della loro inefficacia.

<e se non ci fosse questo presunto messaggio?
Pensaci un attimo, forse il pazzo non sta tentando di comunicare con noi.
Sta solo emulando qualcosa che ha visto magari su uno di quegli stramaledetti siti nel dark web.
Un esaltato che pensa di diventare famoso uccidendo gente a caso.
Se ne va per le strade di darkle ogni venti del mese e sceglie un povero malcapitato.
Murphy era un ricco imprenditore, Mendoza un povero artigiano che arrivava a stento a pagarsi le cure mediche.
Non c'è uno schema, non c'è un punto di contatto, quegli uomini sono stati scelti a caso>

Rian ne era convinto, aveva pensato molto a quegli omicidi nelle notti che passava solo, con una birra in mano, davanti al balcone della sua camera da letto, loro non lo avrebbero mai preso.

Per quante tracce potesse lasciare,per quanti errori avesse potuto fare, il killer era sempre davanti a loro.
Invisibile tra le fitte stradine di pietra, una figura inconsistente nella mente di quelle persone.

<non è una bella possibilità Byrne, speriamo che non sia questo il caso.
Dobbiamo credere che un nesso ci sia, altrimenti cercheremo alla cieca ancora per mesi e se uccide a cadenza mensile , fra meno di trenta giorni ci sarà un'altra morte.>
Per la prima volta nella sua vita Victoria stava cominciando ad avere paura del futuro.

THE REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora