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Quella mattina l'aria gelida era entrata da uno spiraglio del vetro rotto della finestra, seminascosto dalla pesante tenda che lambiva il letto su cui Vic stava riposando.
Si svegliò con una sensazione di forte terrore che le premeva dentro la testa oscurandole i pensieri.

Aprí gli occhi incontrando per prima cosa la scrivania di legno della sua cameretta.

Sbattè le palpebre più volte , sperava quasi di trovarsi in un brutto sogno.

La cosa peggiore era ciò che avrebbe fatto l'intera mattinata , la parte più triste del suo incarico.

Più volte nella vita si era ritrovata una pistola puntata dritta in faccia, aveva perso più sangue di quanto pensava di averne in tutto il corpo ed era comunque sopravvissuta.

Ma incontrare gli occhi spenti di un uomo o una donna a cui è morto il coniuge , un figlio o un genitore ... quelli sono gli sguardi che non riesci a dimenticare, neanche una volta tornato a casa, perchè non puoi fare a meno di rivedertici in loro.

In fin dei conti tutti hanno subito dei lutti, tutti hanno avuto quello sguardo vuoto e spezzato almeno una volta nella vita.

Si vestì con calma , maledicendo da lontano il crocifisso.
Lo aveva notato subito prima di alzarsi dal lettino.
Non poteva credere ai suoi occhi, quella donna aveva scavato tra le sue cose per trovarlo.

È vero, lei non si era raccomandata con Mildred circa la privacy che si aspettava ma non capiva neanche il senso di riposizionare sulla parete quello che a lei sembrava solo uno stupido pezzo d'arredamento , se chiaramente non era desiderato.

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<Mildred dovrei parlarle>

<si , signorina?>

Victoria cercò di controllare le sue parole, calibrando attentamente la sua richiesta.
Le faceva quasi pena in quel momento quella donna, con le sue mani artigliate, rosse e tese per il freddo , la pelle sul punto di spaccarsi e le unghie limate fino alla pelle.

<beh... >
esitò
<Preferirei che lei non appendesse più questo crocifisso nella mia stanza, non sono religiosa>

Glielo porse.

<anche se provo un grande rispetto per chi lo è>
Mentì spudoratamente, sperando che l'altra non se ne accorgesse.

Mildred si accigliò, ma rimase composta, seduta sulla sua sedia di vimini , a scrutare quel pezzo di legno.
Delusa come se le avessero appena negato un grande piacere.
Le labbra serrate tradivano una forte rabbia, ma lo sguardo calmo la mitigava.

<molti giovani ormai hanno perduto la fede, e la loro testa è come una casa senz'anima , ragionano, studiano, si incaponiscono su loro stessi ma a cosa serve tutto sforzo questo se non è per dio ?>

Doveva aspettarsi una ramanzina da quella donna, ma sperava che non accadesse, non era sua madre, anche se la sua ossessione per la religione gliela ricordava parecchio.

Studiò una risposta che non risultasse eccessivamente tagliente ma proprio quando fu sul punto di pronunciarla ,Mildred continuò a parlare.

<e lei signorina, c'è stato un momento della sua vita, in passato , in cui credeva nella potenza e nella luce del dio onnipresente ?>

La scrutò , con curiosità, disprezzo.
Vic sentì il giudizio di quella donna caderle sulla gola come la lama fredda e affilata di una ghigliottina.

<si, molto tempo fa , ma ora sono più soddisfatta della mia vita , non ho bisogno...>

<di dio >
Terminó Mildred al suo posto.

<quindi prima ne aveva bisogno, ma lo ha abbandonato>
Una strana luce di speranza attraversó lo sguardo della donna.
Victoria sentí l'imputato di chiudere al più presto quella discussione, erano passati troppi anni e i ricordi continuavano a procurarle dolore.

<ero solo una bambina, tutti i bambini hanno bisogno di credere in qualcosa, anche se non esiste>

THE REVENGEWhere stories live. Discover now