⊱ 15 ⊰

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Victoria  e Alec si congedarono in fretta.
Volevano arrivare il più presto alle colline rocciose.
Anche  se proveniva dalla memoria delicata e impressionabile di una ragazzina di tredici anni era pur sempre un punto da cui partire.

<non pensavo giocassimo a poliziotto buono- poliziotto cattivo>
Rise Alec , girando la chiave nella fessura appena dietro al volante .
Il motore emise un rumore cupo e straziato, il freddo prima o poi lo avrebbe congelato , l'inverno stava arrivando.

<non lo stavamo facendo, o perlomeno non io.
Tu li hai terrorizzati, dimmi la verità...>
Si voltò per guardarlo negli occhi ed osservare la sua reazione a quella domanda
<se non ci fossi stata io quella bambina avrebbe parlato, si sarebbe confidata con te?

Alec inghiottì un boccone amaro.
<eri troppo occupato a studiare quel ragazzo che ti sei dimenticato di prestare attenzione agli altri membri della famiglia, grande errore>

Lui iniziò a guidare , le labbra serrate , si sentiva inutile e sconfitto, Victoria aveva perfettamente ragione.
Nella sua mente aveva reso il caso più semplice di quanto fosse in realtà, c'era  una vittima e aveva trovato il colpevole, mancava tutto il resto però.

<Ma puoi sempre rimediare >
Sussurrò Vic, sfiorandogli il braccio, sentì i muscoli tesi sotto le sue dita.
<Come?>
<Prendendo quell'uomo, ha ucciso il loro papà e vogliono solo un nome, anche se non te lo hanno chiesto direttamente sono sicura che sia questo il loro unico pensiero, poco prima di addormentarsi.
Se non lo trovassimo il dubbio resterebbe per sempre il loro unico compagno in quella casa.
Renderebbe la loro vita un'esistenza divisa a metà, tra ciò che c'era prima e quello che è successo dopo.
Trovare il colpevole significa anche restituire loro quel pezzo che manca nel trauma dell'omicidio , l'origine del danno>

Alec annuì, ancora assorto tra i suoi pensieri.
<agente Reed...Victoria  , hai ragione, ho fatto male a trascurare quella bambina ,ho lasciato che il sospetto diventasse una condanna nella mia mente e mi dispiace.
Avrei dovuto fare questo tragitto un mese fa con Rian , non ora con te .
Ma credimi io non mi sono sbagliato su quel ragazzo, non ho prove ma continuo a sentire verso di lui le stesse sensazioni che ho provato vedendolo per la prima volta ai piedi del cadavere del padre.

<cosa intendi?>
Alec si morse la lingua, odiava parlare dei suoi sentimenti, di ciò che la gente riusciva a suscitare in lui, persino nello studio del dottor Fowles si ritirava nel suo guscio.

<quando vedi piangere una persona , chiunque sia , per la morte di un caro , ti sale dentro una grande tristezza, quasi come se il suo dolore si propagasse nel tuo corpo tramite l'aria, inspiri il loro terrore>

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<quando vedi piangere una persona , chiunque sia , per la morte di un caro , ti sale dentro una grande tristezza, quasi come se il suo dolore si propagasse nel tuo corpo tramite l'aria, inspiri il loro terrore>

<si , è così>

<beh, vedendo piangere quel ragazzo, io non ho provato niente, e non cercare di convincermi che sia mio il problema, che avessi qualcosa nei suoi confronti, perchè non l'avevo mai visto prima d'allora>

<ti è sembrato che fingesse?>
Alec rimase ancora una volta senza parole, rivide la scena come se fosse ieri.
Tomas seduto a terra, con le spalle contro la recinzione di ferro, osservava con occhi velati di lacrime il padre, e si stringeva le mani , le torturava , esattamente come quello stesso giorno.
Eppure Alec ci vedeva una grande pace in lui, non dolore.

<no, non stava fingendo,ma non significa che stesse soffrendo>
—-

Mini capitolo per oggi.
Stasera ne posterò un altro non temete.
Spero che la storia vi stia piacendo.
Ce la sto mettendo tutta per aggiornare in fretta♥️

THE REVENGEWhere stories live. Discover now