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(7.43 nord di darkle)

Alec sollevò la tazza dalla sua scrivania e bevve un sorso di caffè freddo.
Teneva lo sguardo incollato ad un plico aperto davanti a sè.
Erano passate ormai quattro ore da quando aveva trasportato otto scatoloni belli pieni dall'archivio nel seminterrato della centrale fino al suo ufficio, dove ora giacevano aperti, sventrati come animali.
I colleghi intenti a leggere quelle carte stropicciate e logore.

Alcuni casi erano recenti, altri vecchi di anni, Victoria non aveva specificato quando dovessero andare in fondo e O'Moore era determinato nel non deludere le sue aspettative, quel giorno dovevano trovare qualcosa.

Non avevano molto altro su cui puntare e aspettare che quell'uomo si facesse di nuovo vivo era fuori discussione.
In quel momento avrebbe potuto essere dall'altra parte del mondo a bere cocktails su una spiaggia caraibica per quanto ne sapevano ma c'era la possibilità invece che non si fosse mosso da Darkle e che stesse vegliando sulle loro mosse , pronto ad agire.

Perlopiù erano casi di furto di bestiame, risse nei bar dei paesi limitrofi, ubriachezza molesta, qualche caso di stalking che non era mai sfociato in violenza.
Le morti erano poche e tutte sembravano accidentali ma ricordandosi le parole di Vic , Alec le attenzionò tutte, una per una.
Ripercorreva quei casi, leggeva i certificati, le testimonianze, in cerca di un particolare che stonasse.
Non sapeva bene cosa stesse cercando , finchè non lo trovò.

<signori avvicinatevi forse ho qualcosa!>
Fece loro cenno di muoversi, mentre cambiava posizione e si aggiustava gli occhiali da lettura sul naso.

Diede un'altra occhiata alla descrizione che aveva appena letto e poi la passò a Marcus.
Quello sbuffò, non pensava che avrebbero trovato davvvero qualcosa tra le vecchie carte.

<caso parecchio strano, vittima di Darkle, ma è successo fuori dal centro storico, colline di Ortyfar.
Nessun colpevole.
È stato archiviato come un incidente.
Aveva solo sedici anni>
Commentò Alec rivolgendosi agli altri due, Marcus e Noah lo guardavano inebetiti.

<spiegami, non vedo nulla di strano, si è ferito nel bosco , una brutta ferita alla testa e poi e morto per dissanguamento...povero ragazzo>
Marcus stava guardando la cartella clinica, appena lesse il nome sul referto sbiancò.

<lo conoscevi ?
È successo sei anni fa , io non ero ancora stato trasferito a darkle.
Ma tu dovevi esserci.>

<si, ora mi ricordo del caso ma non del ragazzo, non penso di averlo visto più di due volte , probabilmente l'ho incrociato>

Ad Alec sembrò improbabile che Marcus avesse scordato un caso del genere e ancora di più che non avesse mai conosciuto quel ragazzino.
A Darkle tutti conoscevano tutti.

<ti ricordi dei particolari dell'indagine?>
Lo incalzò.

<non molto, quel giorno pioveva , lo trovò sua madre.
Era scomparso di casa solamente da poche ore, ma ...quella donna se lo sentiva.
Non ho figli ma dev'essere tipico avere un legame del genere con loro , come se fossero parte di te>

Alec gli annuì, capiva perfettamente cosa volesse dire, a Maylooth aveva ascoltato spesso genitori parlare di quella sensazione, la sensazione che il loro bambino fosse in pericolo o che peggio , quel filo che li univa si fosse spezzato.

<appena lo aveva trovato ci chiamò e noi arrivammo.
Eravamo io e il vecchio capitano Granth , ora è morto, pace all'anima sua.
Il ragazzo era a terra, la madre piangeva , tenendogli una mano.
Gridava e chiedeva che lo aiutassimo ma era chiaramente già morto.
Una tragedia ma non ci vedo nulla di strano>

<devo dissentire con te, come avrebbe fatto a ferirsi da solo sulla nuca?
Avete escluso che qualcuno lo avesse colpito ma non ne capisco il motivo.>

<chi mai avrebbe potuto farlo?>
Sbottò marcus.
Alec poteva essere il suo superiore ma la conclusione a cui stava arrivando somigliava sempre di più ad un'accusa e lui non ne avrebbe mai accettate da un ragazzino .

<questa non è una spiegazione plausibile Orensten>

Marcus alzò le spalle e si voltò per evitare il suo sguardo inquisitore.
Sfortunatamente se lo ricordava bene quel giorno, uno dei peggiori che aveva mai vissuto, era secondo forse solo ad un'altro, ma quella era una vecchia storia, inutile rispolverarla.

Riusciva ancora a sentire nelle narici il puzzo di sangue misto all'odore della terra bagnata.
Ricordava le labbra di Patrick, sporche di vomito.
Non si meritava quella fine , nè lui, nè sua madre, ne era uscita distrutta.

<non c'era niente che facesse pensare ad un omicidio, niente.
L'ultimo omicidio a Darkle è stato nel 98,un pastore ne aveva colpito un altro con un ferro per marchiare gli animali, erano ubriachi.
Io...non avevo alcun motivo di pensare che il caso di Patrick lo fosse>

<e il capitano Granth, a
lui non è sembrato sospetto?>
Si intromise Noah.
Quell'anno era mancato dal servizio per qualche mese, aveva preso la varicella in età avanzata e stava per rimetterci la pelle.
Fortunatamente padre Jack era corso da lui, lo aveva vegliato per tutta la notte, la mattina dopo le bollicine erano scomparse e la febbre scesa drasticamente.
Grazie signore, ripetè come un mantra sottovoce.

<no, eravamo dello stesso parere.
Quel posto è pericoloso, pieno di massi spigolosi.
Chiunque potrebbe inciampare e fare una brutta fine, fortunatamente nessuno è così stupido da usarlo come parco giochi>

<tranne Patrick>
Gli ricordò Alec , il tono della voce pungente.
Aveva voglia di buttarlo fuori a calci ma la sua memoria era un'utilità risorsa e loro non potevano farsi scappare nessuna possibilità.

—-
La situazione si complica sempre di più.
Cosa ne pensate sul personaggio di Alec?

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