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Arrivarono venti minuti dopo, la pioggia si stava trasformando in grandine ma nessuno dei due sembrava voler rinunciare all'impresa.

<è passato un mese, se c'era qualcosa qui ormai è stata spazzata via!>
Gridò Alec, per farsi sentire sotto quell'acquazzone.

Victoria non ne era propriamente convinta, c'era sempre la possibilità che fosse rimasta qualche traccia.
Ma cosa dovevano cercare? A questa domanda non sapeva proprio come rispondere.

<cosa pensi che abbia visto il signor Murphy ?>
<potrebbe essere qualunque cosa, non è detto che abbia a che fare con questa vicenda, in fin dei conti è una zona pericolosa questa, basta mettere un piede nel punto sbagliato e precipitare lungo il sentiero roccioso in discesa , lì vedi?>
Le indicò un punto lontano, dove la terra sembrava sprofondare in una pozza di fango scuro e melmoso.

<sono stato poche volte in questo posto da quando sono arrivato a Darkle, cercavo un luogo solitario , lontano da quelle persone , per passare due ore in assoluto silenzio.
Le chiamano Ortyfar , sono delle colline rocciose che si estendono per una ventina di chilometri a nord e ad ovest>
Spiegó iniziando ad incamminarsi lungo uno stretto corridoio di pietra.

Nessuno dei due aveva portato un ombrello , i capelli di Victoria erano ormai zuppi ma non le importava, non in quel posto.
Un panorama desolato, diverse colline simili a montagne in miniatura si stagliavano contro l'orizzonte e ospitavano lo scheletro di alberi ormai spogli.
La pioggia autunnale aveva fatto crescere crescere foglioline verdi sui rami ma l'inverno stava arrivando e le foglie cadute e marcite sul terreno coloravano  il paesaggio di toni marroncini.

L'aria umida sapeva di terra rivoltata, l'odore della pioggia fuoriusciva da ogni poro delle Ortyfar.

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<Stai attenta a dove cammini, l'erba nasconde i massi più piccoli, cadere qui potrebbe costarti un osso>

Victoria accennò un ringraziamento e proseguirono insieme lungo il sentiero, appoggiandosi talvolta alle rocce che fuoriuscivano dal terreno.

Vic non credeva più, erano passati quindici anni dalla sua ultima preghiera,  ma in passato, pensando all'apocalisse nella sua mente da bambina , aveva immaginato un paesaggio simile.

La fine del mondo a suo avviso, non sarebbe stata piena di fiamme che bruciando scioglievano la pelle dei peccatori, fino a lambirne le ossa.
No, la vera paura , non veniva da un pericolo certo, un orrore scontato e perfettamente visibile , ma dall'ignoto, rocce spinose ed insieme petali di rose bianche.

<era un uomo anziano, come poteva affrontare questo percorso per ore?>
Vic si riferiva a Murphy.
<con una bambina piccola che lo seguiva, davvero una follia>

<sono d'accordo con te, è una follia ma non per i cittadini di Darkle>
<cosa intendi?>

Non le rispose.
Alec socchiuse gli occhi quando una folata di vento gli gelò la faccia, sentì l'acqua piovana che scendeva sulle sue tempie e poi sulle guance entrargli in bocca, la sputò.

Vic si scostò un ramo dalla faccia, il movimento brusco fece volare due foglie secche che restavano appese quasi per miracolo ,quelle si librarono in aria spinte dal vento che minuto dopo minuto diventava sempre più costante.

<penso che tu abbia capito che qui io vivo da eremita, se non fosse per il mio lavoro e un viaggetto a Maylooth una volta al mese ...>

Victoria lo seguiva ad un metro di distanza, si fermò ad osservarlo.
Quell'uomo la incuriosiva, sembrava una persona sincera, un agente testardo e meticoloso.
Era stata troppo severa con lui, quel caso stava mettendo a disagio anche lei, che aveva alle spalle più esperienza , e finora Alec aveva ricercato molte testimonianze, oltre quelle della famiglia.
Le aveva rilette , per arrivare preparata dai Murphy, quella del giardiniere , un'addetto all'uccisione dei capi di bestiame e qualche altro operaio, dei parenti lontani che aveva contattato telefonicamente o tramite email, ma ogni suo tentativo si era rivelato vano.

Nessuno sapeva niente, nessuno aveva un sospetto, nessuno riusciva a trovare un movente. Quell'uomo era praticamente un santo secondo chi lo conosceva.

Eppure il suo omicidio non era stato casuale, su questo Victoria avrebbe potuto metterci la firma.

<ma sono anche un uomo molto curioso.
Quando sono arrivato qui, cinque anni fa ho fatto delle ricerche , di vario argomento.
Chiaramente non stavo cercando nulla , allora non c'erano casi di omicidio irrisolti a Darkle>
Spiegava , con una punta di amarezza nella voce, la pioggia continuava imperterrita ad imperlargli il volto, rendendogli difficoltoso scandire bene le parole.

<quindi ho passato i primi mesi qui leggendo.
Andavo a Maylooth, nella vecchia biblioteca al centro della città, vicino all'ospedale>
Si fermò per formulare quella domanda.
<ci sei stata?>

Victoria scosse la testa, l'unico luogo su cui si era fiondata finora era stato il supermarket, si sentì una stupida turista. Per lei quel posto al contrario di Alec non era una nuova casa, un luogo pieno di cultura , bensì una prigione da cui liberarsi al più presto.

Alec non lo ritenne per forza un male, avrebbe voluto portarcela un giorno, era un luogo magico per lui, cinque gigantesche stanze stracolme di libri, se ne potevano trovare di ogni argomento,contenevano conoscenze così singolari che dubitava si potessero scovare anche su un sito web.

THE REVENGEWhere stories live. Discover now