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La scientifica fu lì due giorni dopo, arrivava direttamente da Dublino.
Era stata Victoria a richiederla, dopo aver discusso animatamente con il capitano Randall.
Lui continuava a sostenere che le sarebbe servito aiuto, due casi di omicidio non sono facili da seguire per così pochi agenti , Victoria invece sosteneva con una nascente determinazione quanto lei stessa fosse preparata.

Non sarebbe stata la prima volta per lei, a Dublino ne seguiva anche tre o quattro di casi alla volta, anche se la squadra che aveva alle spalle le dava un supporto di sicuro più stabile rispetto a ciò che si era ritrovata a Darkle.

Lo aveva convinto dopo aver giurato sul suo stesso onore che non avrebbe messo piede fuori da quella cittadina prima di aver risolto entrambi i casi.

Una sola cosa mancava al suo discorso.
I particolari dell'omicidio.

Ma lo sapeva che se si fosse fidata a confidarsi con il suo superiore sarebbe stata rimandata subito a casa o ancora peggio le avrebbe affibbiato altri agenti , magari personale di Maylooth, sconosciuti che sarebbero stati solo una distrazione maggiore per le indagini.

No, se lo sentiva nelle viscere.
Era stato un solo uomo a compiere quella carneficina.
Per quanto sadico e intelligente fosse , potevano prenderlo da soli.

Arrivati lì gli agenti in tuta bianca e guanti verdi avevano cominciato a scattare fotografie .
Si erano soffermati dapprima sul cadavere, ogni singola ferita, qualsiasi squarcio sul suo corpo verdastro era stato immortalato dalle fotocamere nuove di zecca.

Successivamente erano passati alle striscia di sangue, ragnatele cremisi sulle pareti di pietra.
Victoria sapeva bene quale fosse il loro intento in quel momento.
Ovvero riuscire a capire le dinamiche dell'omicidio grazie all'angolazione di quel macabro quadretto.
Ogni singola linea , ogni macchia, aveva una determinata lunghezza, un diametro tali da stabilire la distanza da cui era arrivata, la forza del colpo e il movimento del corpo colpito successivo all'urto.

Un'esclamazione di sorpresa la colse impreparata quel giorno.

Era stato uno degli uomini della scientifica ma al contrario degli altri non si trovava lì per incartare le prove o per le foto.
Jake Rummer era uno specialista che si occupava del sangue da più di vent'anni.
Era stato attratto dalle notizie che circolavano dentro la centrale di Maylooth quindi aveva abbandonato per una giornata la sua scrivania ed era arrivato al centro di Darkle, sfruttando il passaggio al camion su cui venivano riposte le attrezzature di medici e periti chimici.

Victoria alzò le spalle in risposta al suo "Wow".
Non capiva cosa ci fosse di così fenomenale nel gruppo di macchioline cremisi che Jake stava guardando.
Quello teneva le sopracciglia scure contratte, le labbra leggermente dischiuse.
Concentrato, si mise a calcolare nella sua mente la posizione da cui quel liquido era stato rilasciato.

Annuì a se stesso dopo qualche secondo, Victoria lo osservava ancora inebetita.
Di gente strana ne aveva conosciuta parecchia ma mai quanto il dottor Rummer, con la sua camicia nera e bianco avorio , i pantaloni della stessa tonalità onice del sopra, un paio di baffi a manubrio che incorniciavano un volto scarno , ossuto, pallido come un cadavere.

<questo va catalogato immediatamente>

Fece cenno ad uno dei poliziotti di avvicinarsi, quello prese un lungo bastoncino, alla cui estremità si dipanava una piccola matassa di cotone e grattò la sostanza scura e melmosa dalla superficie del pavimento.

<perchè proprio quello?>
Domandò Vic.

<perchè non appartiene alla vittima >
Jake aveva pronunciato quella frase con un tono così calmo e rilassato che Victoria temette di aver sentito male.

C'era solo un'altra persona da cui sarebbero potute sfuggire le quattro macchie di sangue ai piedi di Rummer.
L'assassino.

<ne è sicuro?>

<più che sicuro, se fossero state causate da un colpo al torace, specialmente quelli che sono stati inflitti al povero Mendoza, sarebbero apparse simili a tutte le altre striature, vede?>
Le indicò una serie di linee che percorrevano il muro ad est, assomigliavano a dei sottilissimi aghi di pino, dopo due giorni il loro colore rosso intenso era svanito in deboli tinte marroni.

<no, qualcuno dev'essere stato ferito , probabilmente nella colluttazione il soggetto ha perso il controllo dell'arma o è stato colpito da Raul nel disperato tentativo di salvarsi la vita.
Comunque sia andata, uno squarcio sul suo corpo ha gocciolato sangue, da qui>

Le indicò ancora un punto alla sua destra, in cui le gocce sembravano condensarsi, poi fece scorrere il dito su una linea immaginaria

Stava collegando quelle macchie, come un astronomo fa con le luci in cielo, per formare delle costellazioni.

<fino a qui.
Suppongo che a questo punto si sia fasciato la ferita per evitare di sporcare ancora di più la scena.
Mossa stupida lasciare le proprie tracce così in bella mostra>

Victoria si incupì, se fosse stato come pensava il futuro avrebbe potuto presentare una terribile fuga di notizie.
Era probabile che il killer non avesse completato il suo lavoro per un particolare motivo , fino a quel momento era stato reciso, millimetrico.
E anche in quell'occasione aveva procurato all'uomo le stesse ferite sul torace , la sua firma.
Ma lo squarcio era una novità.
C'era un escalation di violenza oppure si era trattato di un errore?

Le macchie di sangue individuate da Rummer sembravano suggerire una tetra possibilità.

<a meno che non sia stato vicino all'essere sorpreso.
Non aveva tempo per ripulire il tutto, il suo istinto lo ha costretto alla fuga>

Qualcuno lo aveva visto, impedendogli di completare la sua missione omicida, ma portando anche con se un pericoloso ricordo.
Se l'avesse riferito alle persone sbagliate sarebbe stato l'inferno per lei e per Alec da quel momento in poi.
Dovevano trovarlo.

——
Domani nuovo capitolo.
Cercherò di poster e almeno uno al giorno d'ora in poi♥️

THE REVENGEWhere stories live. Discover now