-Nikki-
La grande Melbourne risplende sotto il sole e pare promettere bene per la giornata di oggi, in cui si terrà l'ultima data australiana dei ragazzi.
Il caldo non è soffocante e di questo ne sono grata, così non dovrò passare la maggior parte della giornata con i vestiti appiccicati addosso e, non sentendomi dell'umore giusto per indossare colori, ho potuto vestirmi completamente di nero senza temere di morire di caldo. Stranamente anche i ragazzi paiono aver fatto la mia stessa scelta e, ad eccezione di Shavo e John che sono già a torso nudo, gli altri due sono vestiti di nero dalla testa ai piedi.
Dopo aver controllato che tutto sia a posto insieme al team, mi faccio da parte e mi siedo lì nel backstage, attendendo il turno dei nostri con una punta di impazienza; non so cosa mi stia succedendo oggi ma mi sento inquieta, molto inquieta, e non capisco il perché.
Quando finalmente arriva il momento prendo il solito posto in un angolo e mi impongo di seguire con attenzione l'esibizione, pronta a notare eventuali problemi tecnici... ma la concentrazione, sebbene presente, si focalizza su qualcos'altro.
Noto sprazzi di colore negli abiti del chitarrista e, in un momento in cui è fermo, decifro la scritta "Fuck your prayers" all'altezza del petto e noto un quadrato bianco proprio al centro del colletto della t-shirt; riconosco la somiglianza con il tipico collarino portato dai sacerdoti e in un primo momento sorrido, divertita dall'irriverenza del ragazzo.
"Bisogna dire che è proprio carino conciato così, sarebbe un prete molto figo se lo fosse davvero" una vocina nella mia mente si fa sentire, impertinente, e scuoto leggermente la testa come per scacciare quel tarlo; nessun prete ha mai suscitato la mia attenzione e i miei pensieri, e questo pensiero così veniale non mi piace.
C'è da dire che ha il suo fascino e gli occhiali da sole scuri aggiungono un tocco in più... ma quando torno a posare gli occhi su Daron, matto impeccabile come al solito, sento il sangue affluire al viso e colorirlo mentre il cuore accelera appena e comprendo qualcosa che, fino a questo momento, ho cercato di nascondere e negare anche a me stessa fin dalla notte in cui ho condiviso il letto con lui... mi sono innamorata di lui, senza scampo. E non solo per l'aspetto fisico, ma per tutto.
Fantastico, sono fottuta.
«Vado a fumare» Shavo si alza da una delle poltroncine in una saletta privata dell'hotel, durante una pausa dalla lunga conversazione avviata con i suoi colleghi.
«Vengo con te» salto su anche io e lui annuisce, mentre gli altri mi guardano con un pizzico di sorpresa per via della mia improvvisa iniziativa. Percorriamo un corridoio, giungendo davanti alla porta di una terrazza panoramica; l'aria appena fresca della sera ci investe e rabbrividisco appena.
«Vuoi?» il bassista mi offre il pacchetto di sigarette aperto.
«No, grazie, sono solo venuta a prendere una boccata d'aria fresca» declino l'offerta, con un sorriso. «Se possibile, vorrei scambiare due parole con te.»
Shavo si accende rapidamente una stecca di tabacco, poi si volta verso di me. «Nessun problema! Ebbene, dimmi pure.»
Proprio in quel momento tutto il coraggio preso svanisce e mi ritrovo a balbettare, cosa che odio fare. «Beh... uhm... ecco...»
«Stai bene, Nikki?» il bassista si avvicina, scrutandomi.
«C... credo di sì...» mormoro, poi chino la testa e fisso le mie scarpe.
«Si tratta di Daron?»
Alzo la testa di scatto, come sobbalzando. Ecco, così facendo ho dissipato i dubbi...
YOU ARE READING
How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)
FanfictionNei primi anni del ventunesimo secolo le strade di una famosa band e di una ragazza solitaria in fuga dal passato si incrociano casualmente; nasce un legame e un combattuto sentimento.
