-Nikki-
«Landgraaf!»
Un sospiro collettivo molto rumoroso riempie il tour bus subito dopo l'annuncio dell'autista; stanchi del concerto, ci siamo comunque rimessi in viaggio per raggiungere questo piccolo lembo dei Paesi Bassi quasi intrappolato fra il Belgio e la Germania, già visitato dai ragazzi un anno fa circa per un altro concerto, fortunatamente non troppo distante dalla nostra precedente ubicazione. Arrivati in hotel, ci distribuiamo nelle stanze secondo previa organizzazione ed è un fuggi-fuggi generale, quasi una gara a chi si butta per primo sotto la doccia; per quel che mi riguarda non voglio competere e do semplicemente la precedenza al chitarrista, stanco e ancora sfatto dopo l'esibizione di oggi. Dopo essermi fermata per qualche minuto a riprendere fiato mi libero di quasi tutti i vestiti tranne la biancheria, mi lego i capelli in una crocchia disordinata e tiro fuori un cambio di abiti pulito e l'occorrente per struccarmi.
«Hai chiuso la porta a chiave?» chiedo, dopo aver brevemente bussato alla porta del bagno.
«No no, vieni pure» risponde il chitarrista, la voce appena più forte del rumore dell'acqua corrente.
Apro e vengo investita da una nuvoletta di vapore acqueo irrisoria per dimensione e temperatura; la sagoma del ragazzo appare offuscata attraverso le antine di plastica della doccia.
«Pensavo di trovare una sauna qua dentro» commento, appoggiando le mie cose in un angolo e procedendo a rimuovere accuratamente ciò che rimane del trucco ormai sciolto «invece è solo normale condensa, questo bagno è decisamente piccolo.»
«Di solito sei tu quella che usa acqua calda a manetta» risponde il ragazzo, alle mie spalle, accompagnando le parole dal tono leggermente canzonatorio con un rumore di strofinio.
«Non è colpa mia se ho praticamente sempre freddo nella doccia» fingo di mettere il broncio mentre riordino, poi mi sciacquo la faccia. «Quanto pensi che ti ci voglia ancora, orientativamente?» domando, uscendo un attimo per andare a recuperare i miei teli da bagno e i prodotti per i capelli.
«Non uscirò mai più da qui e sarai costretta a puzzare!» mi prende in giro Daron, aprendo di nuovo il getto dell'acqua.
«Allora poi mi appiccicherò a te come un polpo e ti farò puzzare di nuovo» gli rispondo per le rime.
«Insomma, cosina, mi stai dichiarando guerra?»
Un rumore di plastica che striscia mi avvisa dell'apertura del box doccia; mi volto e l'inattesa visione di Daron nudo e gocciolante che si presenta al mio sguardo ha un tale impatto che dimentico qualunque cosa volessi dire. «Unisciti a me, così risparmiamo sull'acqua» mi invita, non riuscendo a trattenere un sorrisino malizioso e tendendo verso di me una mano ancora schiumosa per prendermi il mento fra due dita.
Il mio sguardo si sofferma su un paio di rivoli d'acqua che colano lungo il suo collo, poi torna ad incrociare quello di lui, sostenendolo con un poco di fatica a causa dell'intensità; senza proferire parola apro i ganci del reggiseno e lo lascio cadere per terra insieme agli slip e in due passi entro in doccia, il tutto con una disinvoltura sorprendente per i miei standard.
«Deduco tu non voglia bagnare i capelli per ora, visto che li hai legati» dice lui, voltandosi per richiudere le ante.
«Proprio così. Li lavo dopo cena con i prodotti appositi, adesso mi scoccio.»
Sono nell'angolo più interno del box e questo gioca a favore di Daron, che avanza verso di me e poggia una mano al muro, creando con il suo braccio una barriera e una situazione in cui la tensione sessuale è quasi palpabile.
«Non dirmi che improvvisamente sei diventata timida, bestiolina» mormora, mordendosi il labbro inferiore... appena finisce di parlare gli getto le braccia al collo e lo bacio con avidità, aderendo perfettamente col mio corpo al suo. Una volta staccatosi con fatica da me, il chitarrista riapre di poco il getto dell'acqua, che lo investe in piena schiena, e mi passa bagnoschiuma e spugna.
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How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)
FanfictionNei primi anni del ventunesimo secolo le strade di una famosa band e di una ragazza solitaria in fuga dal passato si incrociano casualmente; nasce un legame e un combattuto sentimento.
