Catching-up

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«Sai che adesso ti sottoporrò ad un interrogatorio, vero?» fa lei, con un finto sorriso perfido.

«Chissà perché immaginavo già che lo avresti fatto» rispondo, ridacchiando.

«Ebbene, cominciamo proprio ora, preparati» fa una pausa, preparando la prima domanda. «Per iniziare, raccontami com'è successo che tu sia stata pestata e trovata da Serj.»

Mi schiarisco la voce e poi inizio. «Come già detto, circa due settimane fa sono stata picchiata, probabilmente a quei ragazzi non piacevano il mio colore di capelli, i miei tatuaggi e il mio piercing. Ho chiamato aiuto per un po', e proprio mentre stavo perdendo le speranze e la voce qualcuno è venuto e mi ha preso in braccio e in quel momento sono svenuta. Sono rinvenuta per un attimo dopo un lasso di tempo indefinito, in un luogo che sicuramente non era casa mia, e ho intravisto due persone, di cui una mi stava tastando sulle zone doloranti, e da lì ho capito che era un dottore e stava cercando di capire se avevo delle fratture e aveva bisogno che fossi almeno parzialmente cosciente. Mi hanno poi lasciato dormire, e la mattina dopo Serj è venuto a vedere come stavo e mi ha lavato la faccia e mi ha poi detto il suo nome.»

«Mi dispiace molto che ti sia successa una cosa del genere» mormora Georgia, poggiandomi una mano sulla spalla. «Come al solito queste cose succedono quando sono lontana e impegnata al lavoro, e proprio due settimane fa ero tagliata fuori dal mondo grazie al cellulare balengo che non funzionava... non ci siamo ancora scambiati gli indirizzi, ricordamelo poi.»

«Certo.»

«Ora passiamo all'argomento più scottante!» esclama, ridendo quando vede la mia espressione cambiare da seria a imbarazzata. «Com'è avvenuto l'incontro con Daron, e com'è stato?»

«Uhm...» tentenno un poco, poi tossisco appena. «Diciamo che è successo in circostanze abbastanza imbarazzanti... nello stesso giorno dopo essere stata trovata, dopo ore passate a letto a dormire, ho deciso di alzarmi anche per fare un salto al bagno e mi sono incamminata, con attenzione, reggendomi al muro occasionalmente visto che le gambe erano ancora un poco malferme... e l'ho incontrato faccia a faccia... ed era appena uscito dalla doccia.»

«Merda!» strepita Georgia, poi si zittisce e si chiude la bocca con le mani per qualche secondo, per riprendersi. «Dunque era...?»

«No, non era nudo, almeno aveva un asciugamano in vita... ma è stato comunque terribilmente imbarazzante.»

«Mi immagino la tua faccia paonazza e sconvolta... e lui ha detto qualcosa?»

«Beh, vedendo i suoi occhi strabuzzati ho pensato di averlo spaventato e ho fatto per tornare indietro dopo essermi scusata, ma lui mi ha fermata, poi mi ha presa in giro per il mio imbarazzo e infine se n'è andato, raccomandandosi che non venissi risucchiata da qualcosa nel bagno. Ah, e poi in bagno avevano lasciato una pila di asciugamani per potermi lavare e lui ci ha lasciato sopra un bigliettino in cui si raccomandava ancora che non facessi danni.»

«Molto fiducioso, il ragazzo, eh?»

«Già...»

«Poi?»

«Poi, quando sono scesa al piano terra della casa accompagnata da Serj e mi ha vista, ha coniato ben due soprannomi per me, "cosina" e "bestiolina", giusto per dirmi che ero messa abbastanza male da far paura e che nonostante ciò non gli dispiacevano le cose che mi rendono "strana", cioè tinta, ferraglia e inchiostro sotto pelle.»

«Però, carini questi nomignoli!»

«Hey!! Mi sfotti?»

«Ma no, è una tua impressione!»

«Tu vuoi le botte...»

«Forse, chi lo sa? Ahahah, com'è divertente vederti reagire così! Comunque, torniamo serie... dopo il giorno dell'incontro quante altre volte vi siete visti?»

How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)Where stories live. Discover now