[Nota dell'autore: aggiorno adesso, non credo di poter aggiornare nei prossimi giorni causa esami, ci vorrà almeno dopo il 26 per un attimo di respiro (e neanche), dunque il capitolo è anche più lungo :3 grazie a tutti quelli che seguono e commentano! <3]
È passata già una settimana dal giorno in cui ho rischiato la vita e sono stata salvata. In questi giorni ho prevalentemente trascorso il tempo a lavorare e, nei momenti liberi della giornata, ho ripensato agli ultimi eventi significativi nella mia vita oppure mi sono lasciata sprofondare in uno stato d'animo in bilico fra tristezza e apatia che da qualche anno è divenuto familiare.
Questa sera ho deciso di incontrare ad un bar non lontano da casa mia una collega di lavoro, Hilary, conosciuta da poco, per bere qualcosa; non voglio passare di nuovo la serata in modo miserevole come nei giorni passati. Ho indossato un maglioncino a righe, una giacca di jeans, i miei soliti jeans aderenti, i miei adorati Dr Martens neri e un cappellino nero leggero: per una volta mi sento carina, e sono sicura che non "spaventerò" la mia collega.
«Alla salute!» dopo esserci incontrate e aver preso da bere cinguetta un brindisi e sorseggia il suo mojito mentre io assaggio appena il mio drink, vodka alla fragola e Red Bull.
«Allora, ti trovi bene qui?» la domanda della mia collega mi coglie un attimo di sorpresa, ma solo perché per l'ennesima volta ho divagato con la mente.
«Per ora mi trovo bene» replico, omettendo l'aggressione di sette giorni prima. «Mi ci vorrà un po' per abituarmi ad una città così grande, ma per il resto è okay.»
«Già fatto qualche conoscenza?» dopo alcuni secondi di silenzio torna alla carica.
«Oltre a te e quelli del negozio, uhm... sì.»
«Gente interessante, spero!»
«Oh, sì.»
«Di sesso maschile?»
«Ehm... sì.»
«Ahaaa! Beccata! Per caso sono persone famose?»
Rifletto per qualche secondo, poi decido che mi fido abbastanza di lei per dirle la verità. «Più o meno.»
«E ti piace qualcuno di loro?»
«Un po' presto per dirlo, ma c'è uno di loro che non è male.»
La serata passa fra chiacchiere di vario tipo e mi sento così bene mentre parlo con lei, mi sento libera e posso essere me stessa, mi sento persino apprezzata.
Verso mezzanotte Hilary si congeda e la lascio andare, dato che abita nel palazzo di fianco, mentre io rimango lì, con ancora fra le mani il bicchiere vuoto del secondo cocktail della serata. Improvvisamente l'effetto dell'alcol si fa sentire prepotente e mi sento strana, non so se voglio ridere o piangere e ho le guance calde, troppo calde. Decido che è arrivato il momento di tornare a casa, prima che alzi troppo il gomito e mi riduca in condizioni pietose e che mi succeda qualcos'altro di poco piacevole.
Mi incammino, calcando un po' di più sulla testa il berretto per via dell'aria freddina, e guardo dritto davanti a me, insolitamente tranquilla; passando davanti ad un altro bar, però, mi pento di essere sola.
«Hey, bellezza!» mi apostrofa uno sconosciuto, da lontano, e mi sembra palese che abbia bevuto non poco; lo ignoro e passo avanti, cercando di domare la tachicardia... alcuni passi più avanti mi rendo conto che il tipo ha iniziato a seguirmi da lontano, accompagnato da due amici, e parlano a voce così alta che riesco a sentire cosa si dicono.
«Hai visto quella ragazzina tutta sola per queste vie?»
«Sì. Credo sia forestiera, non ho mai visto quel suo bel musino qui.»
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How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)
FanfictionNei primi anni del ventunesimo secolo le strade di una famosa band e di una ragazza solitaria in fuga dal passato si incrociano casualmente; nasce un legame e un combattuto sentimento.
