Confusion, confusion

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-Nikki-


I giorni passano, procedono ordinatamente in fila come quieti monaci, quasi impercettibilmente. 

La cognizione del loro scorrere viene dal continuo cambio di luoghi, con il passaggio dalla più familiare America alla sconosciuta Europa, e dalla percezione del clima, che si sta facendo gradualmente meno rigido... ma la primavera in arrivo all'esterno stride con l'inverno che alberga in me.

Ogni giorno, anche quando non c'è molto da fare, cerco di stancarmi il più possibile così da crollare appena tocco il letto o la cuccetta del bus e fare sonni di pietra e privi di sogni, perché in questo periodo non ce la faccio proprio ad affrontare i miei pensieri, le mie ansie e paure e i fantasmi del mio passato ma, per amor della professionalità e dell'efficienza, non posso né ubriacarmi né fare uso di erba perché devo essere sempre lucida e attenta.

 Proprio a questo scopo mi sono improvvisata come aiuto roadie nelle più svariate occasioni, nonostante qualche protesta in merito a qualche pericolo per la mia salute, ed è stato così che ho conosciuto una brunetta robusta di nome Bree ed un ragazzo biondo dagli occhi chiari di nome Paul, le due nuove persone arrivate nel team dei roadies dopo il ritiro di un ragazzo per motivi familiari e il licenziamento di Tom, il ragazzo corrotto da Tina tempo addietro; passare il tempo con loro mi distrae dai pensieri cupi e mi regala un po' di benessere, ma i momenti liberi sono pochi e quando sono assenti la morsa del malessere torna a farsi sentire.

La situazione è in stallo, proprio non trovo la forza di dare voce a ciò che si agita dentro di me e in più il comportamento di Daron continua ad essere abbastanza instabile... non so quanto resisterò ancora prima di crollare.


«Ebbene sì, ragazzi, potete andare, gli altri per una sera se la caveranno senza di voi... mi raccomando, non fate tardi assai e fate i bravi.»

Bree hanno avuto l'idea di andare a fare un salto in qualche locale qui a Glasgow dopo il concerto di questa sera (il primo di due date) per farmi distrarre e Paul, pur non essendo un entusiasta di locali e discoteche, ci accompagna per svagarsi un po' a sua volta e per nostra sicurezza; sentire Beno che ci parla in modo quasi paterno fa un po' strano.

«Grazie!» sorridiamo tutti e tre insieme, prima di andare via; non facciamo nemmeno tappa al bus dei roadies e dello staff per risparmiare tempo e, dopo una camminata non molto lunga, sentiamo della musica provenire da un luogo e ci intrufoliamo, senza nemmeno voler sapere di preciso che posto è.

«Alla salute!» dopo aver preso uno shot a testa, di quelli piuttosto forti, brindiamo e lo mandiamo giù di colpo e l'alcol mi brucia subitaneamente la gola oltre a dare istantaneamente un leggero senso di vertigine; i miei due nuovi amici non sanno che sono a digiuno, tutto quello che sto provando ultimamente mi chiude spesso lo stomaco, ma non voglio farli preoccupare e dunque non glielo dirò per ora.

Vedo uno sconosciuto piuttosto carino avvicinarsi a Bree e attaccare bottone con lei, che pare dargli corda piuttosto volentieri, per cui mi volto verso Paul, appoggiato al bancone con aria pensierosa.

«Balliamo un po'? Così non facciamo le ragnatele qui al bancone» propone dopo qualche istante di silenzio.

«Va bene.»

Mentre io e il ragazzo ci avviciniamo alla pista inizia una vecchia hit di genere dance, "Blue" degli Eiffel 65, e ci mischiamo nel gruppetto piuttosto nutrito che già è intento a dimenarsi in maniera più o meno apprezzabile; il mio corpo si muove da solo a ritmo con la musica a volume decisamente esagerato mentre la mia mente è lontana ma in qualche modo recepisce ancora le parole e il loro significato... "I'm blue".

How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)Where stories live. Discover now