-Shavo-
«Buongiorno» bofonchia Daron, entrando in cucina e sbadigliando.
«Buongiorno a te, dormiglione!» rispondo io, seduto e intento a consumare la mia colazione; Serj risponde al saluto con un gesto, troppo impegnato a mangiare per parlare.
«Come fai ad essere così pimpante a prima mattina?» grugnisce in risposta, sedendosi di fronte a me e lottando per tenere gli occhi aperti.
«Io? Pimpante? Ma mi hai visto bene?» rido, cercando di non farmi andare nulla di traverso. «Sono semplicemente di buonumore, ma ciò non significa che sia davvero pimpante e pieno di energia.»
«Su, condividi con me la tua gioia così mi rallegro anch'io» mi fa, con i gomiti puntati sul tavolo e la testa fra le mani.
«Lo farò, ma dobbiamo prima attendere che ci sia anche John...»
«Ah, ho capito, aspetta che vado a chiamarlo» Daron scatta in piedi e si dirige verso le scale, ma non sale.
«Dolmayan, a rapporto!» urla, in stile generale militare.
Dieci secondi dopo si sente la voce del batterista provenire dal piano di sopra e brontolare qualcosa nel frattempo che scende.
«Non si può nemmeno più andare al bagno in santa pace» mugugna, imbronciato.
«Desolato, ma c'è una bella notizia per tutti e mancavi solo tu» fa l'altro e sbatte le ciglia nel tentativo di assumere un'aria dolce che faccia passare il broncio a John. «E poi rischiavi che io e Shavo finissimo anche la tua razione di pancetta.»
«Umpf, e va bene, sei perdonato nanetto molesto» cede alla fine il più grosso, sorridendo. «Su, qual è la buona notizia?» aggiunge, impaziente, una volta sedutosi.
«Ieri sera ho incontrato Nikki in un locale» inizio, risistemandomi sulla sedia «e, visto che c'ero, ho chiamato Serj per farmi raggiungere e le abbiamo parlato, facendole la proposta che voi sapete.»
«E... ?» John ci fissa, attentissimo e ansioso di sapere la risposta.
«Ha accettato» continua al posto mio Serj.
Daron si strozza all'improvviso e tossisce furiosamente, poi Serj lo raggiunge e compie una precisa manovra che lo fa smettere di tossire poco prima che inizi a diventare color puffo.
«B-bene, sono contento» gracchia il chitarrista, ancora senza fiato.
«Anche io!» dice John, sorridendo. «Abbiamo risolto un problema perlomeno!»
«E tra un po' vediamo chi dovrà andare al negozio dove lavora la ragazza per parlare col suo capo e prendere accordi, visto che starà via dal lavoro per diverso tempo per via di questo nuovo impegno... se proprio è costretto a licenziarla gli chiederemo di darle almeno la parte di stipendio che le spetta per questo periodo, così non rimarrà al verde» continua il cantante, raccogliendo tutta la roba da mettere nel lavandino.
«Buono. Chi andrà?» domanda Daron, curioso.
«Qualcuno di voi si offre volontario?»
«Ehm...»
Silenzio di tomba.
«John, vuoi andare tu?» fa Serj, rivolto al batterista.
«Io? No, no, meglio di no» risponde quello, arretrando leggermente.
«Servirebbe qualcuno molto diplomatico, non sapendo che tipo può essere il capo della ragazza» propongo io, ragionevole.
«Allora forse è meglio che vado io» sospira il cantante. «Va a finire sempre che sono io il diplomatico della situazione!»
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How I feel when I'm around you (System Of A Down)(IT)
FanfictionNei primi anni del ventunesimo secolo le strade di una famosa band e di una ragazza solitaria in fuga dal passato si incrociano casualmente; nasce un legame e un combattuto sentimento.
