capitolo 15

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"Sei una guardona"sibilò contro l'amica che fece spallucce,"non guardo mai le telecamere",si giustificò con tono innocente, poi le uscì un sorriso sornione, "ogni tanto dai!" Kiki alzò un sopraccigliò e corrugò le labbra "cazzo alle volte siete meglio dei porno"ammise alla fine e scoppiarono a ridere,"sei una guardona!"ribadì kiki "non sono l'unica sesso dipendente!" Kiki la guardò come se non capisse"lo sai che evan ha già prenotato per i prossimi due mesi due volte a settinana?"le comunicò lilly "due mesi?""si poi noi si va in vacanza"le ricordò.
Il mercoledì ed il sabato sarebberò stati occupati da quell'uomo misterioso che la faceva diventare qualcun altro,kiki si sentiva persa e fuori controllo,con lui zero apparenze nessuna inibizione e soprattutto zero pensieri,era capace di farle dimenticare tutto,magari avesse trovato un ragazzo simile anche nella quotidianità.
Il primo mese d'incontri trascorse veloce, alle volte non usavano nemmeno il letto,non perché fosse scomodo,semplicemente non ci arrivavano. Un sabato sera all'inizio del secondo mese evan fu brusco quasi violento,non si tolse nemmeno i vestiti,fece semplicemente scorrere la zip dei pantaloni le apri le gambe piegandola a pancia sotto sul tavolino e quando ebbe finito usci dalla stanza lasciandola in preda a dei singhiozzi che si tramutarono in lacrime amare appena la porta si chiuse.
Saltò il loro appuntamento del mercoledì giustificandosi con lilly dicendo che quel mercoledì avrebbe dovuto vedere sua madre e che non poteva rimandare,questo per fortuna bastò,il sabato era in preda alla paura. Entrò al terzo con lilly che provò a convincerla senza successo di indossare qualcosa di diverso dalla tuta. Entrò nella stanza con quindici minuti di ritardo e fu scaraventata al muro senza quasi riuscire a chiudere la porta. L'aveva bloccata con il corpo ed aveva piazzato le mani vicine al suo viso,lo sentiva respirare affannoso e il suo alito sapeva di alcool dolce. Il cuore le riempiva le orecchie "lasciami"gli gridò "perché?"chiese attorcigliano una ciocca di capelli sull'indice,era impazzito,tutta quella settimana aveva avuto un'erezione perenne che non riusciva ad eliminare,non lavorava non pensava c'era solo quel corpo a perseguitarlo,la prese per un polso e la gettò sul letto con lui sopra"evan mi fai male!"lui in tutta risposta abbasso ad entrambi i pantaloni e con i pugni di lei che battevano sul petto la penetrò facendole uscire un piccolo gemito. Restò fermo immobile in quella posizione e si sostenne sulle braccia. "Mi sei mancata"le disse spiazzandola "oh evan!mi dispiace". Lei si stava scusando? Subito si morse la lingua,doveva essere lei a ricevere delle scuse ma si sentì in dovere di dar una spiegazione,"ho avuto paura l'ultima volta"ero ubriaco avevo avuto una brutta giornata". Lei strinse le gambe e lo fece girare in modo da poterlo cavalcare. Iniziò a muoversi sopra di lui con lentezza "è perché paghi?"volle sapere "no é perché dopo tre mesi vorrei incontrarti!". Scese su di lui strusciando i seni e portando la bocca a portata di bacio "scopami,basta cazzate"si allontanò dal suo viso e scivolo di fianco,evan voleva ricordarle il suo posto ma avevano entrambi troppi vestiti addosso. Si spoglio lei fece lo stesso. Fu lui a terminare sopra di lei con spinte vigorose ed a uscire da quella stanza prendendo le sue cose.
Per fortuna trovo sempre tutto si disse risalendo al player,questo il nome del club di elay che lo aspettava con in mano un mojito che trangugiò tutto di un fiato.
Poco dopo lilly arrivó con kiki,la serata trascorse tranquilla.
"Ray amore accompagni kiki a casa?" Fece smielata lilly che aveva deciso di andar a far colazione con sam da sola "vado a piedi"farfugliò kiki "ho bevuto non posso" si scusò ray e lilly esplose "tu hai dei tacchi alti e una gonna troppo corta e tu é ore che non bevi e che cazzo!". Già guardò velenosa kiki l'amica la tuta era al piano interrato.
"Lascia stare ti porto io"fece ray con tono sconfitto.
Salirono sulla mastang rossa di lui in silenzio e ci restarono per tutto il tragitto. Una volta arrivati lei fece per scendere e salutare ma ray spense il motore e uscì a sua volta "é tardi disse lei imbarazzata "guarda che proprio non sei il mio tipo é per quella"disse indicando qualcosa dietro di lei. "La boss?"chiese e lui annui "sai chi é il proprietario"chiese avvicinandisi.
Certo che lo sapeva quello schianto era suo"si"semplificò "la vende"s'informò ,"neanche dopo la morte"rispose impettita,quella era l'unica cosa che aveva salvato dal fallimento che era la sua vita.
"Notte rafael"disse cercando le chiavi di casa "non vuoi invitarmi di nuovo da te?la schernì"senza offesa ma tu non mi piaci neanche un po'. Lui sfoggiò un mezzo sorriso e rimontò in auto mentre lei salì in casa e si fiondò in doccia,la sua pelle sapeva di evan e sesso un miscuglio che non l'avrebbero fatta dormire.

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