capitolo 8

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All'ora prestabilita si presentò al terzo, usò il pass per le ragazze che lavoravano per lilly e quasi non le salì il vomito, lei non era come loro, non si sentiva come loro, si strinse nelle spalle nel pensare allasua situazione, "solo finché non avrò pagato lilly" si ripeté e s'incamminò verso la stanza numero dieci.
Ray era arrivato poco prima delle undici aveva avuto il tempo di bere qualcosa con l'amico e cercare di estrapolare qualche informazione in più a lilly sulla sua ragazza del piacere ma ottenne solo un sonoro "la regole valgono per entrambi se non ti piace la posso sostituire". Non era quello che voleva "almeno il colore degli occhi e la nazionalità" cercò ancora "te lo ripeto ancora ray se non ti piace la cambio,ma non ti dirò nulla e comunque quella ragazza è davvero risevata,credimi se ti dico che é quella giusta" quella giusta si ripetè ray, di sicuro era penetrata nella sua mente e quella sera l'avrebbe presa e ci avrebbe annegato le sue voglie tanto quanto bastava per eliminare il suo sapore e la sua voce.
Quando scese al terzo aveva percorso il corridoio sperando di trovarla ma non fu così quindi aprì la porta e le luci si spensero lasciando spazio solo alla fantasia ed ai led che sembravano diamanti, i suoi si abituarono alla poca luce e sperò che quello bastasse per scorgere un po' di più il viso di quella ragazza facile e con tutta calma si spogliò restando in boxer. Si sedette sul letto e attese con impazienza la giovane, sussultò quando sentì il cigolio della maniglia, sorrise nel vederla entrare e si mise la maschera di evan deciso a fare il duro, quello che lilly definiva un padrone del sesso, "devi comandarle ciò che vuoi e come lo vuoi ray" gli aveva spiegato così l'idea del terzo la prima volta che gliene aveva parlato e lui all'inizio le aveva detto "é illegale, sesso a pagamento e sfruttamento di ragazze in cambio di sesso, lo trovo squallido". Il destino però gli aveva dato torto ed ora stava provando in prima persona quelle ragazze, lui pensava all'inizio che fossero solo prostitute poi lilly schifata dai suoi discorsi e da quelli del fratello aveva spiegato chiaramente cosa succedeva e perché il prezzo era alto "molte ragazze vogliono sesso e non essere chiamate troie! Esistono molte perbeniste che sono delle regine del sesso, molte invece si vergognano del loro aspetto e poi scopano come delle indemoniate, questo é quello che voglio un club che permettere di essere se stessi!! Senza ricatti senza problemi su chi o su come!" Ed elay era saltato fuori con una battuta idota del tipo "tipo un club del libro" e la conversazione era finita così.
Il cuore di kiki batteva nelle orecchie svelto e forte . Chiuse la porta chiedendosi se fosse già in compagnia, la risposta a questa silenziosa domanda non si fece attendere " spogliati e vieni verso il letto". Le tremavano le mani mentre si spogliava,restò i biancheria intima e le autoreggenti le scivolarono un po' più giù mentre smontava dai trampoli che lilly le aveva affibbiato "sui tacchi é più eccitante" l'aveva ammonita mentre le lanciava le ballerine fuori dalla finestra. Si avvicinò al letto seguendo il led ma non riusciva ancora a vederlo "dove sei evan?" Chiese in modo sensuale, come risposta sentì due mani afferrarla per le natiche e strattonarla finò e che sentì i capelli di evan solleticarle la pancia e le labbra appoggiarsi sull'ombelico. "Ti ho detto di spogliarti" la rimproverò e le diede il lieve morso poi la leccò sentendola rabbrividire. Sganciò il reggiseno e lo lanciò via afferrandole i seni con le mani "meglio"disse rauco prima di prenderla di nuovo per le natiche mettendola a cavalcioni su di se. Fece scorrere la lingua sul suo collo per posarle dei baci infuocati fino ai seni che succhiò uno dopo l'altro con forza facendola urlare. Sentì il suo membro gonfiarsi e premere contro il tessuto, solo allora si rese conto che lui indossava i boxer, le mani di evan la teneva per la schiena come se la stesse abbracciando e mentre le torturava i capezzoli dedicando lo stesso tempo alternandoli katherine inarcò la schiena d'istinto "scopami con la bocca" le ordinò bloccandosi e facendola tornare di botto in quella stanza, perché l'eccitazione le aveva fatto lasciare quel posto portando la sua mente in un luogo totalmente diverso. Scese da lui e s'inginocchio tra le sue gambe e lo baciò sopra i boxer, con le mani fece per spostarli ma evan non si spostava impedendole la manovra "tesoro se non ti sposti questi non si spostano" lo supplicò "succhialo come se non ci fossero" le rispose serio. Ok aveva sentito cose strane ed essere li era già strano ma dover fare un pompino a dei boxer questo davvero era una novità ma ci provo sentendolo indurirsi e gemere man mano che il tessuto s'impregnava della sua saliva.
Questo finto contatto accresceva la sua voglia di tirare via quel muro e sentirlo entrare nella sua bocca.
Si staccò da lui ed entrò con le dita nei boxer e li spostò liberandolo dal tessuto in parte e glielo prese in bocca fino in fondo, lo sentì stendersi sul letto "cazzo si kay" imprecò dandole coraggio, lo fece uscire dalla bocca glielo prese alla base mettendo a cerchio il pollice e l'indice appoggiando il palmo sul bacino e se lo spinse di nuovo in bocca fino a che non toccò le sue dita e lo fece cercando di non graffiarlo con i denti, sentì il suo respiro affannarsi e le sue mani accarezzarle i capelli "non fermarti" le sembrò una preghierà, stava per farlo uscire dalla bocca ma lui le bloccò il movimento spingendola in giù! Oh dio!ci siamo si disse katherine pregando di non combinare disastri, l'unica cose che la preoccupava era di non essere sostituita, non di fare bella figura. Evan le raccolse i capelli a mo' di coda e la spinse di nuovo su e giù un paio di volte fino a che dei fiottoli caldi e salati non iniziarono a sgorgarle in gola. Cercò di controllare i conati di vomito che stavano avendo la meglio e provò a rilassarsi cercando di ingoiare evitando di pensare al gusto orribile che l'aveva invasa "si brava ingoia tutto e lecca la punta" le ordinò.

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