Una nuova vita || The Walking Dead

Capitolo 46 : Cicatrici

-Beh, se ti fosse andata male nell'esercito. – mi elogiò – Avresti potuto fare l'infermiera.

Buttai via le vecchie fasce e rimisi a posto il materiale medico.

-Sono cose che si imparano sul campo.

Si guardò poi le braccia, facendomi così notare delle cicatrici dovute da armi da taglio.

-Ne sto collezionando parecchie. – osservò, ridendoci su.

-A chi lo dici.

Tornò a fissarmi.

-Quante ne hai? – domandò curioso.

Sospirai, ricordando il dolore di ognuna di esse. Partii dalle braccia.

-Quella sul polso già la conosci. Poi abbiamo questa sulla spalla, fatta a Terminus. Un proiettile di un fucile da cecchino. – dissi, spostando la spallina della maglia.

Sollevai il lembo inferiore della canotta.

-E qui abbiamo questa piccola sul fianco. – continuai – Regalatami da un dardo di Daryl.

Inarcò le sopracciglia, guardandomi come se fossi un'autolesionista. Ne parlavo col sorriso fra le labbra. Dopotutto erano ricordi. Passai alle gambe livide.

-Su quella sinistra abbiamo un altro foro da arma da fuoco. – illustrai, indicandolo – Questa è opera tua. Risale alla prigione.

Si portò una mano alla bocca, come per dire 'ops'.

-E questa fasciatura sulla destra copre un bello squarcio, sempre fatto a Terminus, di un pezzo di ferro che mi si è conficcato. – finii le ferite – L'ho operata settimana scorsa.

-Accidenti, ti sei data proprio da fare. – schernì, incredulo.

Incrociai le braccia al petto, annuendo. Quelle erano soltanto cicatrici carnali, in realtà ne avevo molte di più. Philip si massaggiò il collo esausto, trattenendo uno sbadiglio. Gli consigliai di riposare. Ora che aveva a disposizione dei letti comodi, sarebbe stato uno sciocco a non usufruirne. Uscii di casa, intenzionata ad avvertire Deanna del possibile pericolo esterno. Se gli uomini con la W avessero scoperto Alexandria, dovevamo farci trovare pronti. Vidi Gabriel uscire dalle mura con un fucile in mano. Sbuffai. Se la sua era una missione suicida, non l'avrei certo fermato. Ignorai il parroco e continuai il percorso, ma per mia sfortuna lo sceriffo era impegnato in un dialogo proprio con la donna che stavo cercando. Rimasi all'angolo della via, aspettando che i due finissero. Fischiettai un motivetto, giusto per occupare il tempo. Rick mi apparve davanti.

-Cosa vuoi? – domandai offesa.

-Pensavo fossi venuta a cercarmi. – disse, quasi sperasse che fosse così.

-Non sono qui per parlare con te. – obiettai, guardando altrove – Devo avvisare Deanna di una faccenda.

Poggiò le mani sulla cinta.

-Se hai delle informazioni importanti, dille a me. – replicò.

Ripresi a camminare.

-Non sei più il mio capo.

*

Alexandria si era fatta buia. Il cielo si era colorato di nero quasi avesse assorbito litri di inchiostro. Di stelle neanche una traccia. Avevo riferito a Deanna le poche informazioni che avevo su quegli strani uomini, ovvero la trappola coi putridi e l'attacco a Philip. Non sembravano molto amichevoli. Ma la donna non sembrava esserne preoccupata. Non so se fosse perché ritenesse la comunità ben strutturata e impenetrabile, o perché fosse più impegnata a riflettere su cosa dire alla riunione che a breve sarebbe iniziata. Comunque, il mio l'avevo fatto. Adesso mi trovavo in casa ad osservare le fiaccole poste nella strada dietro l'abitazione. Avevano deciso di riunirsi in quel punto preciso, quasi fossero una setta. Mi chiesi perché non avessero pensato di ritrovarsi in una casa, ma a giudicare dalle ombre erano in gran numero. Quindi, tutto sommato, forse avevano fatto la cosa giusta. Sbuffai annoiata. Non avevo molta voglia di parteciparvi, ma ero comunque costretta a farlo. Tanto ero sicura che Deanna non avrebbe permesso l'espulsione dello sceriffo. Le facevamo comodo. Dopotutto, ci aveva accolti proprio per questo. Scesi le scale facendo scivolare le dita sul corrimano. Philip era seduto su una poltrona, impegnato a leggere un libro che, a giudicare dalla copertina nera e dai titoli rossi accesi, sembrava essere del genere horror. Mi sporsi, impedendogli di leggere quelle righe stampate in caratteri così piccoli.