Capitolo 28 : Scacco Matto

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L'aria si fece calda e la natura attorno a noi si accese. Un'alta fiamma si levò fra le fitte chiome, divampando pian piano. Qualcuno uscì dalla parrocchia e noi raggiungemmo gli altri, spezzando quell'abbraccio. Attraversammo di corsa la navata, ignorando le domande e le chiacchiere altrui. Tutti ci stavamo chiedendo cosa fosse successo, cosa potesse accadere laggiù, oltretutto non molto lontano da noi. Il sospetto ricadde immediatamente su Gareth e la sua banda. Il cuore mi prese a battere all'impazzata.

-Cosa cazzo sta succedendo? – chiese Michonne, come se qualcuno di noi ne avesse idea.

-Non lo so. – rispose preoccupato Rick – Ma dovremmo controllare.

Kioshi mi guardava impanicato.

-Sei sicuro? – domandò il dottorino – Forse dovremmo barricarci qui.

-Ed aspettare come topi in trappola? – ribatté Carol – Non se ne parla.

-Oltretutto, è pure possibile che qualcuno abbia bisogno d'aiuto. Non possiamo semplicemente restarcene qui a far niente. – aggiunsi.

Kio mi lanciò un'occhiataccia, arrabbiato che non gli avessi dato appoggio. Non era il momento di fare i vigliacchi.

-Kendra ha ragione, dobbiamo muoverci. – esortì Daryl, caricando la balestra.

Rick ci divise in due gruppi. Io, Daryl, Ty e Sasha saremmo andati in avanscoperta assieme a lui, mentre gli altri avrebbero difeso la parrocchia. Carl obiettò.

-Ma papà, voglio venire anch'io. – pregò – Posso darvi una mano.

-Ho bisogno che tu stia con tua sorella e con Beth, devi proteggerle e so che puoi riuscirci. Intesi?

Mi parve strano che non avesse voluto Michonne con sé, ma pensandoci un poco, era giusto così. Serviva qualcuno che fosse in grado di gestire la situazione in caso di vero pericolo, e lei ne era indubbiamente capace. Senza togliere niente a Carol che, effettivamente, a Terminus era stata disumana. Le dovevamo tutti la vita.

-Aspettate! – esclamò Kio – Forse qualcuno ha semplicemente lanciato una molotov e ci stiamo agitando per niente.

Daryl allora si mosse, finendo faccia a faccia con il giapponese.

-Credi davvero che un'esplosione del genere, con delle fiamme così alte, sia riconducibile ad una cazzo di molotov? – lo schernii – Ma non dovevano essere intelligenti gli asiatici?!

Ammonii Daryl con lo sguardo, sebbene non avesse tutti i torti. Kio si zittì e ci lasciò correre in pace. Camminavamo svelti e vigili attraverso i fitti alberi, attenti a non inciampare o incombere in qualche putrido. Decidemmo di dividerci ulteriormente, nel caso si fosse rivelata una trappola qualcuno doveva riuscire a far ritorno alla cappella per avvertire gli altri. Sasha e il fratello si separarono da noi, in modo tale da aggirare l'incendio. Non appena io, Rick e Daryl arrivammo al luogo dell'esplosione, notammo subito un camion ribaltato su una strada secondaria. Qualcuno aveva fatto detonare il mezzo di proposito. Poi, un'enorme mandria di zombie apparve lungo la strada, attratti dal grande baccano.

-E' una fottuta trappola. – urlò rabbioso l'arciere.

-Ci hanno voluti qui per un motivo preciso. – osservò Rick, guardandosi intorno.

Poi degli spari aleggiarono nelle vicinanze.

-Cazzo. – esclamai – Hanno voluto separarci per essere sicuri di abbatterci più facilmente. Dobbiamo immediatamente tornare indietro.

Non aspettammo un minuto di più ed iniziammo a correre come matti, cercando di raggiungere il più in fretta possibile la chiesa. Gli spari indicavano senza ombria di dubbio che Ty e Sasha avevano già avuto modo di scontrarsi coi cannibali. Non sentivo nessun dolore alla gamba, ma sapevo che era tutta colpa della botta di adrenalina. Non appena riemergemmo dal bosco, notammo Michonne correre incontro a Sasha, la quale si teneva il braccio sinistro con espressione dolorante. Era stata colpita.

Una nuova vita || The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora