(Capitolo 23 parte 2)

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"Ehi.. svegliati, ti prego.." mi sentì dire da una vocina delicata mentre mi sentivo squassare.

Aprì leggermente gli occhi e vidi davanti a me madley preoccupata.
Mi tirai su dai cespugli sentendo allarmi di dolori un po in tutto il corpo.

"Okey.. andiamo prima che sia troppo tardi." Dissi correndo verso la moto davanti scuola tenendo per mano madley.

Salì sulla moto portandomi madley dietro alle spalle mentre mi stringeva forte misi in moto e iniziai a correre come una dannata per trovare l'altro padiglione.

Guardai in giro mentre correvo e vedevo sempre la stessa immagine da qualche parte.

Una porta bianca..

Che non sia quello l'altro padiglione?

Dopo 30 minuti nel caos totale di questa città. Riuscì a intravedere una porta bianca.

Neanche 200 metri dalla porta la moto si spense..
Ma che diavolo?
Cazzo è a secco..
Madley scese dalla moto e io appena dopo che scesi calciai la moto.

E fu li che mi sentì osservata.
Questa gente mi fissava e passeggiava lentamente verso di me o meglio verso di noi..

"Madley.. non ti preoccupare.. ora ti prenderò in braccio e inizierò a correre tu nascondi il tuo viso nel mio collo e non guardare nessuno dietro di te va bene?" Sussurrai io a madley guardandomi attorno e prendendola per i fianchi la presi in braccio e lei stringendosi forte fece come da me detto.

Sospirai e tirai fuori dallo zaino una possibile arma. Inizia a correre veloce come non avevo mai corso in vita mia per arrivare a quella maledetta porta, quelle persone correvano come cani dietro al freasby che ero io..

Staccai l'anella e a neanche 5 metri di distanza dalla porta con il fiatone la lanciai dietro alle mie spalle in un lancio lungo e accurato.

Quando mancò poco ad arrivare alla porta un esplosione terrificante accadde dietro alle mie spalle.

Avevo fatto bene a portarmi quella mini granata..

Tirai giù la maniglia ed sorpassai la porta aperta.

Ed eccomi ancora li nel laboratorio dove è incominciato tutto.
Era vuoto e subito dopo la solita voce parlò...

"Ottimo lavoro, ora se vuole lasciare la ragazzina nella stanza può aprire la prossima porta che la porta in un'ultima missione quella forse più importante.." disse quella voce meccanica.

Io misi giù la ragazzina e inginocchiandomi le accarezzai una guancia.

"Cosa succederà alla ragazzina? " chiesi io con voce roca.

"Starà al sicuro non si preoccupi" rispose la voce.

Io la lasciai nella stanza e aprì l'ultima porta che speravo vi era da aprire e passai nell'altra stanza poco prima che la porta si chiudesse si sentì uno sparo sordo dietro alle mie spalle.

E sapevo benissimo cosa era successo.
La cia doveva coprire i suoi esperimenti e non importava di quali morti ci fossero stati di mezzo..

"Perché l'avete fatto avevate detto che era al sicuro. Era una bambina.." dissi io con gli occhi un po lucidi.

"Lo sa il perché. È la procedura." Rispose una voce diversa.

"Ora si concentri e guarda la parete davanti a te."

Sospirai e feci come da loro detto la stanza che prima era illuminata ora era diventata buia.
La parete davanti a me fu piena di immagini poco distinte a degli occhi normali ma ai miei occhi erano più che chiare ero io con la mia famiglia, io che ridevo tutti fotogrammi di una vita che avevo dimenticato e che ora vedevo sembravano sempre più chiari.

Le immagini erano veloci si sentivabo anche delle registrazioni vidi anche dei video ricordo della mia famiglia, tutto quello che pensavo non mi apoartenesse più occupava sempre di più spazio nella mia testa.

Mi girava la testa e mi sentivo perdere i sensi quando le immagini finirono vidi nel pavimento ai miei piedi delle gocce di sangue e perdendo i sensi mi accasciai per terra..

***
"Intervenite immediatamente. Il progetto non è ancora finito. " prima voce

"No invece. Rischierà di morire non ha abbastanza forze per finire, rischieremo di farla morire e di non poterla più studiare." Seconda voce.

"No si è riposata abbastanza, fatela riprendere e voglio che continui ci mancano ancora 5 ore ho bisogno che vada sul campo ora e che uccida qualcuno. " prima voce.

***

Mi svegliai intontita e stremata.
Come potevo essere così stanca e ancora viva?

"Ora che hai ripreso conoscenza devi continuare l'esperimento con un'ultima missione per me." Disse jeff il mio ex capo.

Io alzai gli occhi al cielo e staccandomi tutti i fili che avevo collegati feci una smorfia. Mi misi seduta e mi presi la testa tra le mani.

"Finita questa stupida missione mi lasci andare e mi lascerai in pace per sempre? Se tu non dovessi mantenere questa promessa davvero e lo dico con tutta la mia facoltà mentale che ti ucciderò e farò fuori fino all'ultimo ogni persona che ti è vicina e sai che sono in grado di farlo anche senza sta merda di droga." Dissi io con vemenza e stanchezza.

Lui assottigliò le labbra e annuì.
"Ha solo 4 ore e dopo non sarai più sotto effetto di questa droga e non avrai più la capacità di ragionare in altri modi più sicuri. Finché non finirai questa missione non sarai libera e se provi a disubbedire i tuoi famigliari non saranno al sicuro." Mi chiarì lui.

Non vedevo solo l'ora di ritornare dalla mia famiglia. Abbracciare i miei figli e baciare mio marito. Amavo tutti e loro e ricordavo ogni minima cosa a cui avevo rinunciato in questi infiniti anni..

"Di cosa si tratta questa missione?" Chiesi io cercando di riprendere concentrazione.

"È complicato ma tutto quello che devi sapere è che devi entrare nell'FBI e procurarmi il prozote.
Il prozote è questo." Disse lui facendomi vedere delle foto.

"una bocetta blu? Che cosa serve sto liquido e perché devo rubarlo dall'fbi dove lavoro ora per giunta..." chiesi io in cerca di spiegazioni.

" se voglio far proseguire questo esperimento sui miei agenti mi serve il prozote una forma chimica che mi aiuta a non farli morire e invece farli vivere come te. Stranamente te sei geneticamente l'individuo perfetto per questo narcotico ma non tutti sono come te e ho davvero bisogno di quel liquido. Il mondo sarebbe un posto più sicuro con quello.." disse lui sorridendo.

Io lo guardai instranita e risposi "o più pericoloso.. tu non vuoi davvero aiutare i civili tu li vuoi mettere all'insicuro con i tuoi agenti." Dissi io perplessa e un po spaventata.

"Può essere ma non è problema tuo, ora muoviti e svolgi questa missione accuratamente. Ti ho avvisata. Hai poco tempo cerca di giocarti bene le carte." Disse lui lasciandomi sola.

Mi alzai dal letto e in quel momento avevo già chiaro cosa fare.

Mi guardai la spalla bendata e facendo un respiro e incanalai tutto per tranquilizzarmi.

"Jeff. Ho bisogno di una mia squadra da sola non ce la posso fare.." spiegai io tranquillamente.

Lui annui confuso e io dissi "so già chi sciegliere e chi sarà perfetto nell'incarico ci vediamo tra quattro ore con la bocetta."

Lui annuì e io me ne andai sorridendo..
Oh jeff... ti avrei fatto il culo questo era sicuro.

THE BAD LOVE 3Where stories live. Discover now