Capitolo 1

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"Mi viene da piangere..." disse vicky con occhi lucidi mentre le allacciavo le scarpe.

"Perché amore?" Chiesi io preoccupato e confuso. Ci stavamo preparando per andare al barbecue e ora vicky stava impazzendo tutto un tratto.. il dottore dice che sono le crisi ormonali, che dio sia con me.

"Perché... perché non lo so rogan. Lasciami in pace." Disse lei massaggiandosi il pancione e con l'altra asciugandosi le lacrime.

Quando ebbi finito di allacciargli le scarpe l'aiutai a tirarsi su dalla poltrona e l'abbracciai.

"Amore si tranquilla.. qualunque cosa sia la supereremo, è da tutta la mattima che sei strana e tutto.." confessai io confuso.

Lei mi guardò con sguardo truce e mi disse "te lo devo anche dire io? Scordatelo. Andiamo al barbecue prima che faccia qualche omicidio." E intanto prese la borsa e se ne uscì dalla porta di casa.

Ma che avevo fatto?

Dopo poco uscì di casa anche io e salì in macchina di fianco a lei. Misi in moto e andammo verso casa di mia sorella.

Per tutto il viaggio mi tenne il muso vicky e io stavo iniziando a scocciarmi di tutto ciò perché non capivo cosa avevo fatto.

Arrivammo e andammo a salutare chloe e simon i novelli sposi e ovviamente quando vidi mia sorella la stritolai per bene e lei e simon avevano già captato che c'era qualcosa che non andava..

"Tesoro vieni quaa, diomio anche da incinta sei sempre la solita figa" disse chloe abbracciando vicky e baciando il suo pancione.

E poi dopo poco andai al barbecue insieme a simon per fare la carne e bere della birra.

"Amico che c'è? "Chiese simon sorseggiando la sua birra.

"non lo so è da tutto il mattino che vicky mi fa sentire una merda e non so manco per cosa dice che mi sono scordato qualcosa.." confessai io tristemente.

Io ricordo sempre tutto è strano che mi scordi di qualcosa..

"Capito.. è il suo compleanno? Ha qualche visita importante? È il vostro anniversario...?" Chiese lui aiutandomi.
E a quel punto impallidì.
"Quanti ce ne abbiamo oggi?" Chiesi io preoccupato.

Lui me lo disse e mi sentì proprio una merda.. vicky aveva due regole
1.non scordarsi della famiglia
2.e non scordarsi le date più importanti

E io ultimamente non rispettavo quasi più quelle cose..

"Ahiiii bro l'hai fatta grossa" disse simon ridendo.

Io lo guardai di traverso e lui tornò subito serio.

"Facciamo così chiamiamo un fioraio e ci facciamo mandare due mazzi da 20 rose uno per la mia chloe e uno per la tua vicky e in più ci fai scrivere sul bigliettino buon anniversario." Spiegò simon.

A quel punto baciai sulla guancia simon mentre lui si puliva disgustato chiamai il fioraio e feci i due ordini.

Le ragazze erano in cucina e non si sarebbero mai accorte del furgoncino delle rose.

Passò 1 ora e mezza e poi arrivo il fioraio. io e simon prendemmo i mazzi e ci scambiammo quelli giusti.
Entrammo in casa e portai il mio mazzo a vicky e lei ovviamente mi rivolse un sorriso enorme e mi baciò.

Io e simon ci guardammo con sguardi di intesa e alla fine aparecchiammo e mangiammo. Passamo una bella serata. Mi mancava questa spensieratezza e tranquillità con il lavoro e i pensieri stavo perdendo la serenità.

Pov's frost
"Sei ferita?" Mi chiese il capo jeff.
"Si ma nulla di che." Alla fine sono riuscita ad catturarlo e ora è rinchiuso nella cella 570."
"Bene. Vai a curarti ora.." mi disse lui guardandomi il braccio.

Annuì e uscì dal suo ufficio. Lavoravo qui da molto tempo ormai ed ero la più forte e il vice della squadra della C.I.A. avevo incominciato contro la società e ora collaboravo con essa.

Molte volte ho rischiato la mia copertura e molte volte ho quasi perso la vita ma ormai ho perso il conto di quante volte ho sconfitto la morte..

Uscì dalla sede ed salì sulla jeep per andare al mio appartamento.
Legai i capelli corti e misi lasciai perdere il male della ferita sul braccio.. Aprì il cruscotto e presi la benda. La misi sopra la ferita e poi mi misi il giacchetto in pelle e accesi la macchina per andarmene.

Erano le 3 di notte e ormai ero una fantasma che viaggiava e sfidava la morte.. perché lo faccio? Perché preferisco avere questa vita che una famiglia?

È il mio lavoro anche se non l'ho scelto io ed mi è toccato per forza, se non volevo perdere la mia vera vita.

Spengo la jeep e scendo da essa.
Entro in casa e togliendo gli stivaletti mi spoglio ed entro sotto la doccia levandomi la benda. E lasciando scorrere l'acqua tiepida sul corpo.. appoggio la testa contro la parete della doccia e vedevo il sangue che scorreva insieme l'acqua sul piatto della doccia..

La mia vita era circondata dal sangue che perdevo io per colpa delle ferite e delle persone che uccidevo.

Non era quello che volevo odiavo tutto questo. Volevo morire ma loro avevano in mano me non potevo.

Uscì dalla doccia e con la mano cancellai l'appannamento di vapore acqueo dallo specchio.

Il mio viso era diverso da come lo era una volta. Una volta era felice e spensierato. Ora era rovinato dalle occhiaie evidenti dalle piccole cicatrici quasi invisibili, e dal viso quasi scavato.

Ero il guscio di una donna di quasi 48 anni..

Mi misi l'intimo e una canotta bianca e mi buttai sul letto.

La stanchezza mi sovrastava ma i miei occhi si rifiutavano di dormire..

Guardai il soffitto finché gli occhi non cedettero e il buio mi cullasse.

THE BAD LOVE 3Where stories live. Discover now