(Capitolo 23 parte 1)

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"Svegliati, bell'addormentata.. è arrivato il momento. Alzati e mettiti la tuta l'esperimento deve proseguire.."
Disse l'ergumero davanti uscendo dalla stanza e lasciandomi sola.

Mi alzai dal letto ancora stanca e dolorante.

Non mi ero riposata per niente e dovevo assolutamente uscire da qui sana e salva.

Presi la tuta e mi vestì.
Sospirai ed uscì dalla stanza.

Due agenti mi scortarono verso il laboratorio tenendomi per le braccia.

Entrai e subito dopo mi sentì pizzicare un fianco.

Mi girai e un signore con il camice ritrasse la siringa che abbondonava il mio corpo.

"Che cazzo è? " chiesi confusa e sentendomi sempre più intontita.

Lui mi scrutò come se fossi solo e semplicemente una cavia e non una persona e rispose "un tranquillante. Hai bisogno di essere tranquilla e di non avere i nervi in tensione per la droga che ti inietteremo. Sai.. per non rischiare che tu abbia attacchi di panico o infarti, ma questo non sempre funzione dipende tutto da te."

Io annuì e mi stesi sul lettino che mi indico subito dopo quella specie di dottore/scienziato.

Mi controllarono e seguirono le procedure di ieri e poi mi iniettarono un liquido azzurro.

Era strano quel colore..

Mi sentivo strana. Perché tutto girava perché non riuscivo a muovermi da questo maledetto lettino?

Le palpebre calavano lentamente ogni volta che sbattevo le ciglia.

E poi sentì finalmente quella scarica di adrenalina che non ricordavo quasi più.

La droga era nella mie vene, bruciava ma la sentivo dentro di me che prendeva contatto con le mie cellule e che stava per arrivarmi al cervello.

Mi alzai dal lettino e non mi resi neanche conto di essere stata portata in una stanza diversa da quella in cui ero prima.

L' interfono parlò. "Vada dritto e apri la porta davanti a te. Sarai in una simulazione di una missione, anche se è una simulazione devi sopravvivere perché gli agenti ti uccideranno senza esitazione. Buon lavoro."

Mi guardai le mani e strinsi i pugni vedevo le vene blu che facevano da sfondo alla mia pelle chiara.
Strinsi i pugni e sospirando.

Andai verso la porta. L'apri e mi sembrava di essere in un'altro mondo.

La simulazione è ambientata in una città che non ho presente ma che ha un che di famigliare.

"La tua missione è cercare di sopravvivere e arrivare all'altro padiglione facendo il giro di tutta la città per salvare MADLEY PETERS e portarla via con te da tutto quello che sta per succedere davanti ai tuoi occhi." Sentì ancora la voce di prima che sembrava fare eco nella città vuota.

Io mi guardai attorno confusa camminando e il silenzio assordante che vi era intorno fu interrotto da un'incredibile boato che fece tremare il suolo.

Mi girai e vidi dei carro armati e un sacco di gente in divisa nera che avanzava verso me.

Io iniziai a correre e tutte le vie libere alla cui potevo scappare invece diventarono una trappola da qualunque parte spuntavano queste specie di soldati che venivano verso di me e poi fu li che iniziarono a sparare.

Io scavai più proiettili possibili ferendomi solo alla spalla.
Corsi verso una piccola stradina buia, e vidi un negozio che mi serviva.

"Armeria"
Presi la prima cosa che vidi per terra e la lanciai contro la vetrina.

THE BAD LOVE 3Where stories live. Discover now