Capitolo 22

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Clarissa appuntò un nome a caratteri cubitali in fondo al block notes mentre seguiva una lezione di latino.

Arvin Sloanne.

L'insegnante camminava per la classe dilungandosi su un lucido proiettato a muro e di cui lei stava capendo ben poco. Per quale motivo il Direttore del CRA pagava la Mastermind per ritrovare Melanie Moreau fingendo di esserne il padre? Era la figlia della donna che attaccava settimanalmente la sua azienda sul piano ecologico e che lo aveva denunciato per la morte del marito.

Clarissa lanciò un'occhiata distratta alla lavagna mentre l'insegnante passava al lucido successivo.

Wendy, seduta accanto a lei, la fissò come a domandarle su quali pensieri fosse assorta. Per fortuna le tapparelle dell'aula erano abbassate e la penombra celava la sua disattenzione.

Quella situazione non aveva senso e nemmeno suo padre era stato in grado di chiare i dubbi che l'assillavano. Le figure che ruotavano nell'orbita di Melanie Moreau si contavano sulle dita di una mano ed era giunto il momento di stringere ulteriormente il cerchio per focalizzare l'obiettivo su pochi veri indiziati. Nel momento in cui terminò la lezione, Clarissa uscì dall'aula e attese la compagna, ma Wendy impiegò più tempo del previsto. Si era comportata in modo strano quella mattina, quasi cercasse di tenersi alla larga da lei. Quando tutti gli studenti furono usciti arrivò anche Wendy e Clarissa la colse di sorpresa piombandole alle spalle.

«Costa, vuoi farmi venire un colpo?» sussultò.

«È tutto okay?» le si avvicinò. «Ho avuto l'impressione che cercassi di evitarmi.»

La ragazza sistemò la borsa, rigorosamente in tinta con il resto dell'abbigliamento e sospirò. «Costa, per favore, preferisco non parlarne.» disse superandola, ma Clarissa la prese prontamente per una spalla e la voltò verso di sé.

«Wen, si può sapere cosa ti ho fatto?»

La compagna le porse una busta e Clarissa l'aprì in fretta: conteneva un foglio fittamente stampato.

«Sono i risultati delle analisi che mi hai chiesto.» spiegò l'amica posizionandosi accanto a lei per vederlo, ma Clarissa lo ritrasse istintivamente al petto. «Credi davvero che mio zio non me ne abbia parlato?»

Clarissa la guardò confusa e Wendy la trascinò nel bagno delle ragazze, lontano dagli altri studenti. «Ha voluto sapere ogni cosa sul tuo conto dopo aver analizzato le tue piante!» disse, arrabbiata «Se non sono in un mare di guai, è solo un miracolo.»

«Wendy, diavolo, cosa stai dicendo?»

La compagna le mostrò i dati.

Clarissa scorse approssimativamente le colonne che riempivano la pagina constatando che la pianta non era altro che una specie selvatica di lattuga

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Clarissa scorse approssimativamente le colonne che riempivano la pagina constatando che la pianta non era altro che una specie selvatica di lattuga. Ma la sua attenzione si focalizzò sull'ultima voce.

«GHB!» sbottò Wendy puntando il dito sul foglio.

Clarissa storse la bocca. Il GHB, scientificamente noto come gammaidrossibutirrato, era esattamente uno dei candidati nella lista dei tipi di ecstasy che Emeric Sinclair poteva aver assunto.

«Come sospettavo.» sussurrò, lo sguardo fisso sul foglio.

Centoventidue milligrammi in una sola pianta erano più che sufficienti per un effetto eccitante anziché anestetico, anche per un ragazzo giovane e robusto come Emeric.

L'ennesimo tassello che andava a sistemarsi.

«Non dirmi che lo sapevi.» proruppe Wendy strappandole i risultati dalle mani. «Riesci anche solo a immaginare che testa mi ha fatto mio zio?»

«Wendy, mi dispiace.» Clarissa si scostò per guardarla in volto. «Sospettavo solo che contenesse qualcosa di insolito.»

La compagna le lanciò uno sguardo torvo che non riuscì a comprendere. «Costa, temo di intuire cosa stai architettando, ma voglio sentirlo uscire dalla tua bocca.»

Credimi, non lo immagineresti nemmeno pensò lei.

«Forse il miglior talento della squadra delle Red Lynx non è piovuto dal cielo come sembra.»

Wendy spalancò gli occhi per un istante cercando di fare mente locale. «Stando a quanto dice mio zio, il GHB è una molecola sintetica che causa perdita di memoria. Viene chiamata "droga dello stupro".»

«Per chi la assume in alte dosi. Al contrario, basse quantità rendono euforici e aumentano l'attenzione.»

Wendy corrugò la fronte. «Sei informata a riguardo.»

«È un difetto che ti fa sopravvivere.» Clarissa ammiccò. «Almeno se non hai intenzione di svegliarti nuda in mezzo a un bosco senza sapere come ci sei arrivata e come hai perso la verginità.»

Una pausa di silenzio intercorse tra loro e si fissarono l'un l'altra. «Che cos'hai intenzione di fare?» rifletté Wendy ad alta voce. «Intendo con Emeric.»

Clarissa inspirò profondamente: Jason ricavava una droga stimolante dalle piante che raccoglieva lungo la Ile e la spacciava ad Emeric che la usava per aumentare le proprie prestazioni durante le partite di basket del torneo del campus. «Per ora non te lo posso dire, ma avrò ancora bisogno di te.»

All'apparenza, non vi era connessione con Melanie Moreau o con il CRA, ma il GHB, in quelle piante, non c'era finito per caso e Clarissa lo aveva intuito meglio di chiunque altro.

Doppio gioco #Wattys2017Where stories live. Discover now