Capitolo 17

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Il tramonto era sceso da più di un'ora quando Clarissa imboccò Rue des Artistes. I lampioni illuminavano a stento il viale, ricoperto di foglie secche. Recuperò la borsa dal sedile posteriore del fuoristrada e si avvicinò al vetro del guidatore.

Il finestrino si abbassò.

«Non è stato un pomeriggio piacevole.» esordì Marc alzando le sopracciglia, «Ma è stato indimenticabile.»

«Sicuramente fuori dal comune.» confermò lei cercando di non pensare a cosa la attendesse una volta rientrata. Considerato che aveva trascorso fuori l'intero pomeriggio e parte della sera, sua madre doveva essersi affacciata non appena aveva udito il suono di un motore. Marc si avvicinò per baciarla, ma Clarissa si ritrasse con un passo.

«Scusa, non volevo....»

«Volevi, volevi.» rise lei colpendolo con un pugno alla spalla. «Il fatto è che sono un po' confusa.»

Come avrebbe potuto spiegare in modo soddisfacente la situazione che le ruotava attorno dal giorno in cui aveva messo piede a Strasburgo?

«Non ti preoccupare.» Marc dissimulò la propria delusione e riprese il volante. «Ci sentiamo, okay?»

Clarissa annuì e un attimo dopo vide il fuoristrada di Marc sparire lungo il viale. Trasse un sospiro e superò il cancelletto con la mente occupata da pensieri contrastanti. Le indagini si stavano fondendo lentamente con la quotidianità e le scelte private venivano influenzate da una vita professionale che, a ben vedere, non esisteva nemmeno. I lampioncini del giardino allungarono la sua ombra sul prato all'inglese mentre raggiungeva l'ingresso: ciò che la aspettava al di là della porta sarebbe stato, forse, peggiore di quanto accaduto con Marc.

«Sono a casa.» fece mentre riponeva le scarpe al loro posto. Lanciò un'occhiata al salotto, la televisione era accesa senza che nessuno la stesse guardando.

La voce della madre giunse distintamente dalla cucina.

«Chi è quel bel ragazzo che ti ha portata a casa?»

Bingo, si disse.

Clarissa la raggiunse e la vide asciugarsi le mani in un cencio mentre fissava distrattamente il dépliant di un supermercato.

«Non c'è papà?»

«È nello studio, aveva del lavoro da sbrigare.» Marie alzò lo sguardo verso la figlia, che si avvicinò alla credenza per mangiare un grissino. «Non hai risposto alla mia domanda.»

Considerata la sua apprensione, se insisteva tanto su quel punto, Benjamin non doveva averle raccontato dell'incidente.

«È Marc Sinclair, il ragazzo con cui sono uscita ieri sera.»

«È carino.» Marie sfogliò il volantino. «È di queste parti?»

«Già.» si limitò a dire Clarissa cercando di non rivelare più del dovuto, ma Marie non si sarebbe accontentata facilmente.

«Speravo mi raccontassi qualcosa di più dettagliato.» asserì sua madre versando del succo di frutta per entrambe. Quel bicchiere colmo era ben più di un semplice invito a dissetarsi, e Clarissa cedette.

In effetti ci sarebbe molto da raccontare pensò tra sé, ma avrebbe potuto rivelare ben poco di quel che sapeva.

Ciondolò la testa. «Abita a Strasburgo e frequenta la Facoltà di Ingegneria.» spiegò senza entrare nei dettagli. «Non credo che papà non te ne abbia parlato.»

«In effetti.» ammise la donna. «Ma anche tuo padre è reticente a riguardo.» aggiunse storcendo la bocca. «Non è che mi state nascondendo qualcosa?»

Doppio gioco #Wattys2017Where stories live. Discover now