<< Comunque si. >> dico con sicurezza << Voglio essere tua moglie. >>

<< Ma ne sei sicura? >>

<< Quanto sei scemo! >> dico dandogli una pacca sulla spalla.

<< Sai com'è. >> dice sorridendo << Potresti anche essere stufa di me, a quanto ne so alle ragazze di oggi preferiscono gli uomini stronzi a quelli dolci e sinceri. >>

<< Credo di non essere come la massa, credo di... avere qualcosa nel dna che mi renda diversa. >>

Scoppiamo a ridere.

Appena finiamo di chiudere tutti gli scatoloni con dello schock è ora di pranzo. La mattina è praticamente volata. Ci mettiamo sul letto e mangiamo il nostro pranzo continuando a scherzare e a ridere a crepapelle.

<< Ehi. >> dico ad un tratto pensandoci << Oggi non si è fatto vedere ancora nessuno, è strano. >>

<< Sono tutti sulla terra per sistemare alcune faccende. >>

<< Che faccende? >> chiedo incuriosita.

<< Lilia sta facendo dei favori a tutti e vuole essere ripagata. Ad esempio io le ho chiesto di fare un incantesimo per far tornare la mia vecchia casa com'era prima dell'incendio e lei mi ha chiesto in scambio se poteva venire a stare da noi quando voleva. >>

<< E tu che hai fatto? >>

<< Ho accettato, che dovevo fare? Anche perchè minaccia tutti con l'incantesimo dei brufoli sulla faccia. Ricordo che quando avevo quindici anni avevo i brufoli, e non erano un bello spettacolo. Le ragazze scappavano da me come se avessi una malattia infettiva. >>

<< Non ci credo. >> dico finendo di mangiare << Scommetto che eri bellissimo anche in quel momento. >>

<< Tu lo dici perchè mi ami. >> dice sorridendomi.

<< Lo dico perchè se ti avessi conosciuto quando avevamo quindici anni mi sarei innamorata di te lo stesso. >>

<< Ma che dici? >> dice ridendo << Quando io avevo quindici anni tua madre era ancora una ragazzina. >>

<< Giusto. Dimentico che... quanti anni abbiamo di differenza? >>

<< Trentasette anni e mezzo. >> risponde pensieroso.

<< Wow. Mi sto per sposare con un cinquantacinquenne! >>

<< Un cinquantacinquenne molto sexy. >> dice scoppiando a ridere.

Qualcuno bussa alla porta. Finalmente qualcuno si fa vedere. Mi alzo dal letto e vado ad aprire. È Marcus con una bustina fra le mani.

Lo faccio entrare e dico: << Cosa ci porti di bello? >>

Apre la bustina e prende un piccolo bauletto per me e uno per Ruben, che nel frattempo mi ha raggiunta in soggiorno.

Apro il mio bauletto e vedo che all'interno c'è un bracciale di metallo sottile con inciso il mio nome e affianco il disegno di due ali. È bellissimo.

<< Funzionano? >> chiedo sorridendogli.

<< Prova tu stessa. >> risponde Marcus e io faccio quello che dice.

Appoggio il bauletto sul tavolino di fronte al divano e indosso il bracciale. Appena la chiusura si incastra per bene le mie ali scompaiono. Sento ancora il peso sulle spalle, il potere del bracciale le ha solo rese invisibili. Mi avvicino a Ruben e vedo che lui ha un anello, di metallo sottile come il mio bracciale, le due ali incise e il suo nome affianco. Appena lo indossa le sue ali scompaiono.

Fa un certo effetto vedergli la schiena senza ali, così sembra più possente.

Distolgo lo sguardo dalla sua schiena e dico a Marcus: << Quanti ne avete già fatti? >>

<< Tantissimi. >> risponde << Già molti li hanno. Basta andare al laboratorio e chiedere di averne uno, incidono il nome e il gioco è fatto. >>

<< Grazie. >> dice Ruben a Marcus.

<< Non devi ringraziare me, devi ringraziare la tua fidanzata, è lei che ha rivoluzionato le vite di tutti. >>

Osservo il suo sguardo. Nei suoi occhi vedo speranza. La speranza di una vita migliore, di una vita in pace e serenità, di una vita felice. Dopo ottocento anni potrà tornare sulla terra per avere tutto quello che vuole. È stupendo.

Ariel spalanca la porta dell'appartamento senza bussare ed entra entusiasta. Nonostante ha il pancione è ancora piena di energie.

<< E' tutto pronto. >> dice guardando Ruben << Si va via stasera! >>

Li osservo un attimo un po' confusa, non sapevo che ce ne saremmo andati da qui così presto.

<< Ariel, non le abbiamo ancora chiesto il permesso. >> dice Ruben guardando la sorella.

<< Chiesto a chi? >> intervengo avvicinandomi a loro.

<< A te. >> risponde Ariel << Io e Jago abbiamo pensato di andare via oggi visto che abbiamo già i nostri "nascondi-ali". Volevamo portare tutte le nostre cose a casa di tua madre. >>

<< Così io ho pensato che fino a quando la nostra nuova casa non sarà pronta potremmo andare con loro. >> dice Ruben guardandomi << Volevo chiedertelo qualche minuto fa, ma mia sorella ha mandato tutto all'aria con le sue entrate d'effetto. >>

Ci penso un attimo. Non so che effetto mi farà entrare di nuovo nella mia vecchia stanza, rivedere il soggiorno, ripensare a quando ho trovato il corpo di mia madre steso per terra.

<< Va bene. >> dico sorridendo << Così ne approffitto per prendere le mie cose dalla mia vecchia stanza. >>

Dopo nemmeno un minuto sia Marcus sia Ariel sono andati via. Ariel è entusiasta, non riesce a contenere l'emozione. Io e Ruben ci sediamo sul divano e Ruben mi dice: << Sei sicura? So che quella casa... >>

<< Sono sicura. >> dico stringendogli la mano << Non dimenticherò mai la sera quando ho trovato mia madre morta in soggiorno, ma non dimenticherò nemmeno quando sono morta e l'ho vista insieme a mio padre. Stava bene, stavano entrambi bene. Loro mi stanno sempre accanto, anche se io non li vedo, quindi non sono più tanto triste. È felice, sono felice anche io. >>

Ruben mi stringe tra le sue braccia e mi da un bacio sulla guancia, uno di quei baci innocenti che continuano a farmi arrossire.

<< Ti amo. >> sussurra al mio orecchio << Il sentimento che provo per te è così forte che sento che da un momento all'altro il cuore potrebbe uscirmi dal petto. >>

Gli accarezzo il viso con le mani e le nostre labbra si incontrano. Per un attimo mi è sembrato che davvero i nostri cuori volessero uscirci dal petto per legarsi.

Credevo che quando qualcuno dice "emozioni forti" intende un'emozione qualunque amplificata, invece non è così. Io ho provato la rabbia, il dolore, la sofferenza, e tutto questo amplificato per il sangue angelico che mi scorre nelle vene, credevo di aver già provato emozioni forti, invece non è così. Si può dire di aver provato un'emozione forte solo quando tutte le emozioni esistenti al mondo sono racchiuse in un unico semplice e sfrenetico bacio.


La ragazza alataWhere stories live. Discover now