Arriviamo davanti casa di Natalie. Non c'è nessuno in giro, e per la prima volta vedo che molte case vicino a quella di Natalie sono disabitate.
<< Te lo chiedo per l'ennesima volta. Devo proprio parlare con lui? >> dice Ruben camminando sul marciapiede.
<< E io per l'ennesima volta ti dico di si. Devi parlare con tuo figlio. Punto. Richiedimelo un'altra volta e ti tiro un pugno. >>
<< Vuoi farmi fare la fine del povero David? >> chiede ridendo.
<< Se mi fai arrabbiare così tanto si. >>
Arriviamo davanti la porta di casa e busso io alla porta. Apre Alaric con Charlotte. Appena la bambina mi vede esclama "La ragazza con le ali!" e inizia a dimenarsi fra le braccia di suo padre per venire da me. Alaric me la lascia prendere e io do un bacino sulla guancia. Da vicino vedo che sulla nuca i capelli biondi diventano più chiari come quelli di Ruben. Non c'è dubbio, è sua nipote.
<< Ti avevo promesso che avrei fatto in modo di farvi parlare tranquillamente. >> dico ad Alaric.
<< Grazie. >> risponde.
<< Possiamo entrare? >> dice Ruben.
Alaric ci fa cenno di si con la testa e ci dice di accomodarci in soggiorno.
<< Vi lascio da soli. Tengo io la bambina. >>
<< Sarebbe ora di metterla a letto, se vuoi stai con lei nella sua cameretta. Nel piano di sopra, l'ultima porta del corridoio. >>
Annuisco e salgo le scale.
Ci sono tre stanze, io vado nell'ultima.
Appena apro la porta rimango stupita. È una camera degna di una piccola principessa. Tutta rosa, con delle farfalle attaccate nei muri e una culla al centro della stanza.
<< Non voglio dormire. Parliamo. >> dice la piccola Charlotte.
Mi siedo sulla sedia a dondolo vicino la finestra con la bambina sulle mie gambe. È davvero una bambina bellissima.
<< Di cosa vuoi parlare? >> dico dandole un bacino sulla fronte.
<< Tu sei un angelo? >>
<< Si. >>
<< Quindi la mia mamma è un angelo come te. Quindi la conosci. >>
Non so proprio cosa risponderle. Sicuramente le hanno detto che sua madre adesso è un angelo. È troppo piccola per spiegarle che è solamente morta e basta, che non la rivedrà mai più.
<< Come si chiama la tua mamma? >>
<< Caterina. >>
<< Oh, si, la conosco. Mi ha detto che ti guarda tutti i giorni, in tutti i momenti e ti protegge. >>
<< Lei non può venirmi a trovare? >> dice con voce triste.
<< No piccola. >>
Si rattrista. Mi fa una tenerezza. La stringo tra le mie braccia e le dico: << Sai, anche mio papà è in cielo, ma io non posso rivederlo. >>
<< Anche tu sei triste? >> dice guardandomi con i suoi occhioni grandi.
<< Si. >>
<< La sai una cosa? >> dice ritornando a sorridere.
<< Cosa? >>
<< Ti voglio bene. Mi ricordi la mia mamma, le assomigli molto. >>
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La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...