Fuga- Parte 11

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Cerco di sistemare i miei capelli, anche se è un impresa ardua. Ieri sera Luna se n'è andata subito dopo cena. L'abbiamo salutata tutti e tutti le abbiamo fatto le condoglianze. Era una pezza. Io non so cosa farei se perdessi Ruben, forse cadrei di nuovo in depressione o non so, ma posso immaginare il dolore che sta provando adesso Luna.

Fra mezz'ora c'è il funerale e tutti gli angeli che possono andare sulla terra per dare conforto a Luna e dare un ultimo saluto a David.

Ieri Marcus si è fatto in quattro per soddisfare le mie richieste e questo lo apprezzo molto. David è morto per dissanguamento seguito da varie accoltellate nell'addome, nella schiena e nelle gambe. Lo hanno ucciso in modo brutale. David ha sofferto molto prima di spegnersi.

Ruben bussa alla porta del bagno e dice: << Tutto okay? >>

Avevo chiuso la porta a chiave, avevo bisogno di un attimo di solitudine.

Alla fine mi arrendo, raccolgo i capelli in una coda e mi lavo la faccia con un po' d'acqua fresca per lavare via le lacrime.

Mi mancheranno di David le battute, i sorrisi che rivolgeva a chiunque. Era un buon amico.

Apro la porta del bagno e Ruben mi abbraccia.

<< Se ti fa stare male non sei tenuta ad andare al funerale. >> dice accarezzandomi la testa << Luna non ti giudicherà. >>

<< Voglio andarci. E' giusto che io ci vada. E' giusto così. >>

Apro un cassetto della cassettiera, prendo uno dei miei vestitini e lo indosso velocemente.

Ruben si avvicina a me e mi mostra un foglio. Ha disegnato Luna e David insieme.

<< Pensi che Luna lo apprezzerà? >> mi chiede.

<< Si, penso di si. >> rispondo mettendomi un paio di sandali.

Prendo il palmare per vedere quello che combina Lilia. Non la controllo da ieri.

Apro le telecamere e vedo che è al faro. Sta sistemando dei vestiti dentro ad un borsone. Ha trovato il modo di darmi un messaggio. Ha scritto sulla sabbia: "11.30 qui. Ti aspetto."

Sorrido. Questa ragazza è proprio una pazzerella, trova il modo di fare tutto quello che vuole.

Mi metto la cintura da protettore e prendo il mio zaino. Alle dieci e trenta inizia il funerale, appena finisce vado da Lilia.

Non me lo sarei mai immaginata un futuro così. Non riesco a pensare che rimarrò all'età di diciotto anni per tutta la mia vita, che prima o poi dovrò combattere contro dei vampiri e che non potrò avere figli o cose così. Non potrò nemmeno mai prendere il diploma.

Mi sento triste. Ariel e Ruben avevano ragione quando dicevano che le emozioni sono accentuate negli angeli. Credo che la tristezza che sto provando adesso superi quella che un umano può provare.

Prendo dal mio zaino delle pillole per evitare di stare male. Sento già le ossa cadermi a pezzi.

Sentiamo che una sirena suona nel corridoio. Tutti gli angeli che vogliono andare al funerale devono recarsi alla stanza d'atterraggio.

Io e Ruben usciamo dalla stanza e ci incamminiamo nel corridoio. Stringe la mia mano come se volesse sostenermi e coccolarmi.

Quando arriviamo nella stanza d'atterraggio c'è già una grande folla. Ariel e Jago sono vicini all'entrata, Ariel piange. Corro verso di lei e l'abbraccio. Lei era la tutrice di David, gli voleva bene.

<< Non vedo l'ora che finisca questa giornata. >> dice singhiozzando.

<< Anche io. >> rispondo.

Marcus apre il portale e dice a tutti di attraversarlo, lui andrà per ultimo.

Lascio andare Ariel e vado da Marcus.

<< Stai bene? >> mi chiede Marcus appena mi avvicino a lui.

<< Si, sto bene. Ho la classica aria da funerale. Volevo ringraziarti per aver velocizzato i tempi. Non tutti lo avrebbero fatto. >>

Sorride e mi dice: << Non devi ringraziarmi. Dopo il funerale vai da Lilia? >>

<< Si. >>

<< Se vuoi posso mandare qualcun'altro. So che tu e David eravate amici, oggi puoi prenderti un giorno libero. >>

Lo guardo e dico: << Ma perchè fai tutto questo per me? >>

Sospira e dice: << C'è una luce nei tuoi occhi che mi ricorda una ragazza che ho conosciuto vent'anni fa. Si chiamava Virginia, adesso non so che fine ha fatto. >>

"Hai davanti la figlia che hai avuto con lei." dice una voce nella mia testolina.

Ruben mi chiama, siamo rimasti solamente noi nella stanza d'atterraggio. Faccio cenno di saluto a Marcus, vado vicino a Ruben e attraversiamo il portale.

Solo quando siamo nel cielo mi rendo conto di quanti siamo. Siamo ventisei angeli compresa io. Alcuni sono ex compagni dell'allenamento, alcuni amici di Luna. C'è anche Anna.

Seguiamo tutti Anna, solo lei sa dove si terrà il funerale. Ci conduce in mezzo al bosco, Luna è davanti ad un salice maestoso. Due uomini stanno scavando una buca, la bara di David messa all'ombra. Luna non smette di guardarla, all'inizio non nota nemmeno la nostra presenza.

Tutti a turno ci avviciniamo a lei per dirle una parola di conforto, anche se niente può confortarla. Non piange, ma vedo dai suoi occhi quando soffre.

Dopo qualche minuto arriva il prete. Non sembra meravigliato dal nostro aspetto, sembra anzi affascinato. Riconosco chi è, è padre Antonio, il prete della mia chiesa. Mi conosce da quando sono nata. Incrociando il mio sguardo mi sorride.

Tutti ci mettiamo a cerchio attorno alla bara e il prete comincia a dire la messa.

Io non riesco ad ascoltare le parole che dice, guardo il vuoto e non penso a niente. È questo che fa il dolore, ti strappa via dal mondo reale per portarti in un mondo triste e cupo, dove sembra non ci sia via d'uscita.

Guardo Luna piangere in silenzio, mentre accarezza il suo ventre. Alla fine della messa un ragazzo ci da una rosa ad ognuno di noi da buttare sulla bara. Due uomini, con l'aiuto di alcune corde, mettono la bara dentro la buca.

Luna si avvicina alla buca con la sua rosa in mano e dice: << Ci siamo conosciuti quattro anni fa. Avevamo quattordici anni e già sapevo che eri l'uomo della mia vita. La mia famiglia non era d'accordo, non voleva che io ti vedessi, ma io non gli davo ascolto. Ci incontravamo qui, sotto questo salice, e immaginavamo il nostro futuro, un futuro che adesso ci è stato tolto. Ti amo David, non te l'ho mai detto perchè queste due parole risuonavano così pesanti nelle mie orecchie. Ti amo e ti amerò per sempre. >>

Lancia la sua rosa nella buca e un grido straziante esce dalla sua gola.

Ad uno ad uno buttiamo le nostre rose nella buca, qualcuno non dice niente, qualcuno sussurra "Arrivederci". Appena tocca a me dico: << Ci vediamo presto e ritorneremo a lottare insieme. Ti farò un sacco di lividi anche se saremo morti. >>

Lo dico con un sorriso tra le labbra e le lacrime che scendono a fiumi dagli occhi.

I due ragazzi iniziano a ricoprire la buca con la sabbia e lentamente tutti vanno via. Luna invece si siede sotto il salice e rimane ferma immobile.

Guardo l'orologio, sono le undici e un quarto. Devo andare adesso da Lilia.

Mi sento a pezzi, i funerali mi hanno fatto sempre questo effetto.

<< Io devo andare al centro di controllo. >> dice Ruben dandomi un bacio sulla guancia.

<< Io adesso vado da Lilia, ci vediamo più tardi. >>

Lo bacio e si alza in volo. Io invece cammino per qualche minuto, cercando di riprendermi, poi mi alzo in volo e vado verso il faro.

La ragazza alataWhere stories live. Discover now