Fuga- Parte 1

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<< Sono in stato di ansia. >> dico mettendomi seduta. Sono sveglia da cinque minuti e già sono stanca.

<< Amore mio devi stare tranquilla. Vieni qui. >>

Mi appoggio sul petto di Ruben e respiro. In questo momento ho più ansia nelle vene che sangue. Oggi mi assegneranno l'umano che dovrò proteggere. Da me dipenderà una vita umana, ho una grossa responsabilità sulle spalle.

Ruben prende l'album delle foto dal suo comodino e lo mette di fronte a noi. Ariel ha ricamato in un pezzo di lino bianco una macchina fotografica con sotto scritto: "Le prime foto di Ruben e Aria."

Poi ha preso questo pezzo di lino e lo ha cucito sulla copertina di seta dell'album.

Apre l'album e lo inizia a sfogliare. Ruben ha decorato ogni pagina con dei microdisegni. Nella pagina della foto che ci siamo scattati fuori dal cinema, quella in cui ci baciavamo, ha disegnato il protagonista del cartone animato che sorride ed esulta. Sorrido.

Guardo l'orologio. Sono le otto, alle nove tutti dobbiamo essere davanti all'ufficio di Marcus. Sarò l'ultima ad essere chiamata, come sempre.

<< Verrai con me, vero? >> dico guardando i suoi occhi.

<< Si, ci sarò. Oggi devo lavorare di pomeriggio. >>

<< Okay. >> sussurro.

<< Vado a farmi la doccia. >> dice e si alza.

Io rimango a letto. Guardo il tavolo di fronte a me. Non so come mi sento, so solo che da oggi la mia vita cambierà per l'ennesima volta.

Ero abituata alla routine. Ero abituata a fare sempre le stesse cose, nella stessa ora, ogni giorno della mia lunga vita. La mattina mi svegliavo, andavo a scuola, tornavo a casa, pranzavo, facevo i compiti, guardavo la tv e poi facevo quello che mi andava di fare fino alla cena. La mia vita aveva uno schema, tutto avevo un ordine. Adesso ogni giorno è diverso dall'altro, ogni giorno ha qualcosa di speciale. Ogni tanto mi manca la routine, però mi rendo conto che prima la mia vita era estremamente noiosa. Prima nella mia routine non era incluso Ruben, non erano inclusi Ariel e Jago, non erano inclusi armi, portali e ali nere. Adesso la mia vita è fatta di tutto questo e non ritornerò mai la ragazza di prima.

Ruben esce dal bagno con addosso l'accappatoio. Ci fissiamo per qualche minuto, senza parlare. Guardare i suoi occhi mi rende sicura di me stessa. Sento che sono al sicuro.

<< Tu mi fai stare bene. >> dico sorridendo.

Si siede vicino a me, mi stringe tra le sue braccia e inizia a baciarmi. Tutto con lui è perfettamente bello.

<< Ti amo. >> sussurra al mio orecchio come se fosse un segreto.

A quel tratto qualcuno bussa alla porta.

<< Vado io. >> dico alzandomi dal letto.

Apro la porta e vedo che è Anna.

<< Ciao. >> dico sorpresa.

<< Volevo farti alcune raccomandazioni. Ieri ho parlato con Marcus ed è sempre più inquieto per la ragazza alata. Non pensa che sia tu, o almeno non lo dice ad alta voce, ma stai comunque attenta. Nascondi la collana, mettila sotto la maglietta, potrebbe notarla. Fatti accompagnare da qualcuno, non entrare da sola, Marcus è bravo a fare domande e se ti può fare uscire parole dalla bocca senza volerlo. Se ti chiede come si chiama tua madre inventati un nome, se dici il vero nome di tua madre inizierebbe a fare ricerche e scoprirebbe tutto. >>

Aveva detto tutto ad un fiato, guardando che nessuno la sentisse. È inquieta, molto inquieta. Mi sta aiutando.

<< Grazie Anna, seguirò il tuo consiglio. >>

Mi saluta e se ne va. Aveva fretta.

Chiudo la porta dietro di me e mi siedo sul letto. Spero che oggi vada tutto in fretta, che Marcus non si accorga di niente.

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora