Allenamento- Parte 10

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La sveglia suona. Io mi sveglio ma non voglio aprire gli occhi. Ruben invece li ha già aperti e adesso mi stringe tra le sue braccia.

<< Buongiorno. >> sussurra e mi da un bacio sulla guancia.

Sorrido, mi volto verso di lui e apro gli occhi.

<< Quanto sei bella appena sveglia. >> dice prima di baciarmi.

Mi stendo su di lui e immergo le mie mani sui suoi morbidissimi capelli.

Sento che dopo quello che è successo stanotte niente e nessuno potrà separarci.

<< Ti sei pentita di quello che è successo stanotte? >> chiede guardandomi negli occhi.

<< Per niente. Sentivo che era il momento giusto e avevo ragione. >>

Lo bacio e mi alzo, devo prepararmi per andare all'allenamento.

<< Se vuoi posso parlare con Anna. >> dice mettendosi seduto << Oggi puoi rimanere qui a riposare e questo giorno di allenamento lo recupererai. >>

<< No, hai detto che dobbiamo continuare con la normalità e quindi oggi ci vado. Poi ne ho bisogno. Oggi l'unica cosa a cui voglio pensare è quello che stanotte è successo tra di noi, e non credo che questo mi richiederà tanto sforzo. >>

Mi siedo sulle sue gambe e lo bacio. Le sue labbra per me sono come una droga di cui sono diventata dipendente. Lo amo così tanto.

Mi stringe tra le sue braccia e mi butta sul letto.

<< Devo andare all'allenamento! >> dico sorridendo << Farò tardi. >>

<< Non mi interessa niente dell'allenamento, mi interessa di te. >>

Lo bacio e lo stringo tra le braccia.

<< Non mi lascerai andare tanto facilmente, vero? >> dico guardando i suoi occhi.

<< Okay, va bene. >>

Si alza dal letto e si abbottona i bottoni della sua camicia. Lo guardo e non so perchè arrossisco.

Mi alzo e lo bacio.

Mi guarda e sussurra: << Mi sei sempre piaciuta con questa camicia da notte. >>

Sorrido e Ruben esce della stanza.

Mi infilo sotto la doccia e mi bagno con l'acqua fredda. C'è molto caldo, l'estate sta arrivando.

È passata una settimana dal mio arrivo e già sono successe così tante cose. Non riesco ancora a credere che mio padre non è mio padre.

Ancora è difficile accettare il fatto di essere felicemente fidanzata, figuriamoci di essere una macchina da guerra chiamata "ragazza alata". La mia vita si sta complicando.

Indosso la divisa e lego i capelli in una coda.

Mi guardo allo specchio. " Sono pronta per affrontare questa nuova giornata" dico a me stessa, anche se vorrei starmene a letto tra le braccia di Ruben per tutta la mia vita.

Ripenso a quello che è successo stanotte con Ruben. È stato tutto così magico e così bello. Non so di cosa avevo paura. È stato come se le nostre anime si sono unite. Stanotte non eravamo due persone diverse, eravamo una sola persona alimentata dal nostro amore.

Questo ricordo mi mette il sorriso.

In questo momento dovrei essere triste ed avere un aspetto cadaverico per tutto quello che ho scoperto ieri sera, invece ho il viso pieno di luce e sono felice. Oggi non permetterò a nessun pensiero di turbarmi, oggi voglio essere felice.

La ragazza alataWhere stories live. Discover now