Mi sveglio di soprassalto. Per tutta la notte ho avuto incubi nonostante il potente sedativo che mi hanno dato ieri sera. Provo vergogna e paura di me stessa. Ho staccato la testa ad un vampiro! Si, lo so che noi combattiamo contro i vampiri eccetera, ma era comunque una persona! Da quando ho deciso di diventare protettore mi sono chiesta cosa avrei provato ad uccidere per la prima volta. E adesso lo so. E non ho ucciso solo un vampiro, ma quattro! Due sparati a sangue freddo, uno accoltellato e l'altro.... non voglio nemmeno pensarci.
E la cosa più grave è che adesso anche io sono un vampiro come loro, anche se solo in parte. Sono un mostro anche io.
Forse mi sentirei un po' meglio se Ruben fosse vicino a me, ma non c'è. Al mio risveglio sono sola. Forse è questo che merito, sono un mostro, la pena è stare da sola.
Sento qualcuno camminare nel corridoio. Mi metto seduta e asciugo le lacrime che mi bagnano il viso. Il dolore al fianco è sempre intenso, ma non è niente in confronto al dolore che sto provando psicologicamente.
Ripeto a me stessa che è solo un sogno, ma allora perchè la mia gola inizia a bruciare per la fame?
Jago entra nella stanza con una sacca di sangue tra le mani. Io cerco di non guardarlo.
Si siede vicino a me e io non lo guardo, non voglio vedere i suoi occhi pieni di terrore. Dolcemente con una mano gira il mio viso verso di lui e mi sorride. Non è terrorizzato, sembra stanco, molto stanco.
<< Non vuoi guardarmi? >> dice guardando i miei occhi << Che ti ho fatto di male? >>
<< Niente, non mi hai fatto niente. È che... >>
Mi blocco, non riesco a parlare. Cerco di trattenere le lacrime.
<< Che cosa? Parla Aria. >> dice con tono dolce.
<< Non volevo vedere i tuoi occhi. Ieri i tuoi occhi gridavano la parola terrore. Avevi paura di me, ed hai tutte le ragioni per esserlo. Hai un mostro come sorella. Niente male, no? >>
Adesso era impossibile trattenere le lacrime.
<< E cosa dirà la mamma? >> dico prima che possa aprir bocca << Le diremo che sua figlia ha ucciso una persona strappandole la testa a morsi? E magari, chissa, forse tra le quattro persone che ho ucciso c'era anche il padre di Lilia! >>
Jago posa la sacca di sangue sul comodino e mi abbraccia. Adesso lui non dice niente, mi stringe soltanto.
E quando sento il profumo del suo sangue caldo che gli scorre nelle vene mi rendo conto che non sono solo un mostro, sono una persona spregevole.
Lo spingo via e non lo guardo, cerco di togliere dalla mia mente il profumo inebriante del suo sangue.
Jago capisce quello che è successo e con dolcezza mette il tubicino alla sacca di sangue e me la porge. Mentre la prendo in mano lo guardo e in lui non c'è nemmeno un briciolo di terrore come avevo immaginato. C'è solo tristezza e affetto.
<< Forse sarebbe meglio non bere più sangue, chiudermi in una stanza e aspettare di morire. Sarebbe la cosa giusta da fare. >> dico guardando la sacca di sangue.
<< No! >> dice Jago con un po' di spavento << Non pensare una cosa del genere! Tu devi vivere! Non sei un mostro come credi, Marcus ti aiuterà sia con il problema del sangue e che con gli altri problemi. >>
<< Quali problemi? >> dico spaventata.
Adesso è lui che non mi guarda. Dice: << Tutti i tuoi sensi aumenteranno e per i primi tempi non saprai controllare la tua forza. Ma Marcus ti aiuterà, ti insegnerà ad eliminare questi problemi. >>
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La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...