L'ora della verità- Parte 2

16.4K 1.2K 85
                                    

Mi risveglio urlando. Ho fatto un incubo. E non perchè qualche vampiro si è messo in contatto con me, ho avuto un vero incubo.

Mi guardo intorno, sono di nuovo in ospedale. Vicino a me c'è Jago che stringe la mia mano. Non c'è traccia di Ruben.

<< Come sta Cat? Si è trasformata? >> dico appena mi sveglio.

<< Sei incosciente da sole sei ore, una trasformazione dura può durare da uno ai tre giorni. >>

<< Ma come sta? >>

<< Sta bene. Marcus si sta prendendo cura di lei personalmente. >>

Jago mi accarezza la guancia e mi dice che è tutto okay.

<< Dov'è Ruben? Devo parlargli. >>

Cerco di mettermi seduta ma un dolore lancinante al fianco destro mi prende di sorpresa. Avevo rimosso che il vampiro mi aveva accoltellata. Il dolore è così forte che mi spuntano le lacrime.

<< Ruben... come posso dire... >> dice guardandomi. Ho capito tutto.

<< Non vuole parlarmi, vero? È arrabbiato per quello che ho fatto. >>

<< Ma certo che è arrabbiato! Lo siamo tutti! >> urla << Ti sei condannata a morte! >>

E' davvero arrabbiato ed è colpa mia.

<< Non potevo lasciarla morire. >> dico senza guardarlo << E' la mia migliore amica, è come una sorella. >>

Sento uno strano bruciore alla gola. È come... avere fame, ma è diverso. Mi porto una mano alla gola per capire se c'è qualcosa che non va.

Jago mi guarda un attimo e poi prende una sacca di sangue da dentro il cassetto del comodino vicino al mio letto. Mi porge la sacca e io non capisco che sta facendo.

<< Avete dovuto farmi delle trasfusioni? >> chiedo cercando di capire.

Adesso è lui che non riesce a guardarmi. Sta succedendo qualcosa di strano.

<< Quando hai strappato la testa al vampiro >> dice con ansia << hai bevuto anche il sangue. Quando sei arrivata qui lo hai vomitato, ma è bastato per risvegliare la tua parte vampira. >>

<< Non capisco. >> dico quasi sussurrando << Che vuol dire? >>

<< Che se vuoi sopravvivere devi nutrirti di sangue. >>

Un conato di vomito mi sale in gola. Io nutrirmi di sangue? Ma come gli è potuta venire in mente una cosa del genere? Io non sono un vampiro, sono un angelo...

Jago avvicina sempre di più la sacca di sangue. Io la guardo e sento la gola bruciare sempre di più.

<< Allontana questa cosa da me! >> urlo disgustata.

Io non posso aver bisogno di bere sangue, non è possibile. Io... non sono un mostro.

Forse lo sono. Me ne rendo conto perchè una parte di me vuole bere quel sangue. Ma io non posso!

<< Devi farlo. >> dice Jago prendendo la mia mano << Se non ne berrai un po' nel giro di poche ore inizierai a sentirne davvero il bisogno e questo ti annebbierà la mente. Se perderai il controllo, potresti anche uccidermi. >>

Lo guardo negli occhi. È spaventato. Di me. No, non sta accadendo tutto questo.

<< Ti prego. >> dice avvicinandomi di nuovo la sacca << Fallo per me. >>

Lo guardo e guardo la sacca di sangue. Se ha ragione è meglio che beva questo sangue adesso prima di uccidere qualcuno.

Faccio cenno di si con la testa. Jago prende un piccolo tubicino, lo attacca alla sacca di sangue e me la porge.

Prendo la sacca tra le mani. Sento l'odore del sangue che prima mi sembrava nauseante, mentre adesso... sembra il profumo più dolce e intenso che abbia mai sentito. Porto il tubicino alla bocca e guardo Jago. Non so se sia la cosa giusta da fare. Lui annuisce e mi dice che va tutto bene.

Premo leggermente la sacca di sangue e lentamente il sangue inizia a invadere la mia bocca. Ad ogni goccia che ingoio sento il bisogno irrefrenabile di averne ancora. È la cosa più buona che abbia mai assaggiato. In questo momento, mentre bevo questo sangue, odio me stessa, ma sento il bisogno di continuare a bere, come sento il bisogno di respirare.

Quando finisco la sacca il bruciore alla gola è sparito e mi sento meglio. Adesso mi sento con più energie e mi sento bene.

Credo che non ho mai odiato nessuno quanto odio me stessa in questo momento.

<< Vuoi stare da sola? >> mi chiede Jago stringendo la mia mano.

<< Si. >> rispondo << Però prima dimmi una cosa. Devi rispondere sinceramente. >>

Annuisce e io dico: << Sono diventata un mostro vero? È per questo che tu stai morendo dalla paura e che Ruben non ha voluto nemmeno vedermi? >>

<< Non sei diventata un mostro. >> dice abbracciandomi << Sei sempre tu. >>

Mi da un bacio sulla guancia ed esce via.

Solo quando se n'è andato che mi rendo conto che sono l'unica in questa stanza. È meglio così, almeno nessuno mi vedrà piangere e bere sangue.

Guardo l'orologio chè nel muro di fronte a me e vedo che è l'una di notte.

Succede qualcosa di strano. Nonostante il mio letto è lontanissimo dalla porta d'ingresso, sento qualcuno camminare nel corridoio e venire in questa direzione. Ascolto meglio e rabbrividisco. Oltre a sentire i passi della persona che si sta avvicinando, sento anche il battito del cuore.

Porto le coperte sopra la mia testa e chiudo gli occhi. Questo deve essere un brutto sogno. Sicuramente qualche vampiro si è messo in contatto con me e mi sta facendo questo brutto scherzo. Guardo il ciondolo della mia collana. La piuma adesso è metà nera e metà rossa.

La mia parte vampira si è risvegliata.

Sento che adesso la persona che avevo sentito arrivare è accanto al mio letto. Lentamente sposto le lenzuola dal mio volto e vedo che è Marcus con un vassoio in mano.

Senza dire niente Marcus appoggia il vassoio sul comodino e si siede vicino a me.

<< Se mi stai per chiedere come sto ti dico che sto malissimo per due motivi. Il primo è che adesso sono un mostro e il secondo che ho staccato la testa di un vampiro a morsi. >> dico io cercando di sollevarmi un po' << E se sei venuto a rimproverarmi per quello che ho fatto ti rispondo che non potevo lasciarla morire. >>

<< Okay. Non sei in vena di parlare. >>

<< Ho appena bevuto una sacca di sangue. E sai qual'è la cosa che mi fa più schifo? È che mi è piaciuto. >>

Prende il vassoio, me lo mette sulle gambe e dice: << Adesso devi mangiare qualcosa. Mangia e poi cerca di dormire. Domani mattina parleremo di alcune questioni. >>

<< E se dovessi perdere il controllo? >> dico sussurrando << E se con il tempo mi verrebbe l'istinto di bere del sangue direttamente da una vena? >>

<< Ne parliamo domani. >> dice accarezzandomi una guancia << Adesso sei troppo sconvolta, riparleremo quando sarai un po' più lucida. >>

Prendo un pezzo di pane e inizio a mangiarlo. Almeno il cibo ancora mi piace.

Mi da un bacio sulla fronte e si alza dal letto. Prima che se ne va afferro la sua mano e dico:

<< Aiuta Cat nella trasformazione. Ti prego. >>

Marcus annuisce e va via. È sconvolto, come lo è Jago.

Poso la fetta di pane e metto il vassoio sul comodino. Respiro profondamente e cerco di pensare che tutto quello che mi sta succedendo è solo un brutto sonno che presto finirà.

Dopo circa cinque minuti arriva un'infermiera e mi fa una puntura. Cado in un sonno profondo senza nemmeno rendermene conto.

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora