Capitolo 25

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Diciannovesima settimana; Il tuo bambino può unire le mani, toccare i piedi, succhiare il pollice, ma trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo. Dorme almeno venti ore al giorno, e il sonno è indispensabile per la sua crescita e il suo sviluppo. In questa diciannovesima settimana il tuo bambino misura 17 centimetri e pesa 150 grammi. I suoi movimenti sono frequenti: il bambino si muove davvero tanto e ha ancora molto spazio per farlo liberamente.

Si formano i semi dei denti permanenti sopra quelli già formatisi dei denti da latte. Continuano a svilupparsi il sistema sensoriale e neurale e ha anche iniziato a costruire il sistema immunitario, con l'apparizione dei primi globuli bianchi. A livello cerebrale avvengono importanti cambiamenti perchè proprio in questa fase si specializzano le aree che sovrintendono i cinque sensi.

Inoltre il bambino comincia a percepire più chiaramente i suoni che provengono dall'esterno, fagli ascoltare della musica dolce, parla con lui, invita il papà a parlare con lui.



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Era passata una settimana dal suo ritorno, si era ormai sistemato per bene ed aveva ripreso le sue abitudini. Di Harry non c'era ancora traccia, sembrava che fosse scomparso, forse era impegnato in qualche casino dei suoi. Louis aveva deciso di non pensarci, aveva altro a cui pensare, aveva altro di cui preoccuparsi è lui era l'ultimo dei suoi pensieri.

Quel giorno era rimasto da solo a casa, tutti erano a lezione mentre lui non poteva mettere piede fuori casa per via delle vertigini. Quindi si era messo sul divano cercando di studiare qualcosa, ma non riusciva a concentrarsi per via della posizione scomoda e per i vari pensieri che gli ronzavano in testa. Aveva anche passato una notte insonne per via dei gemelli, che irrequieti avevano scalciato tutta notte, ed ora aveva un sonno allucinante. Cercò una posizione comoda per schiacciare un pisolino, i suoi occhi si chiudevano da soli per la stanchezza.

«Papà ora dorme, voi fate i bravi, vero?» biascicò alla pancia prima di chiudere gli occhi.

Si rigirò un po' di volte prima di trovare la posizione giusta, e quando la trovò sospirò soddisfatto e si lasciò andare al sonno. Ma la fortuna non era dalla sua parte, perché sentì la serratura di casa scattare, apri un occhio per sbirciare chi fosse a rompergli. E quando vide Harry sgranò gli occhi e si mise subito seduto, vacillò per un attimo per via delle vertigini ma Harry gli fu vicino in un batter d'occhio.

«Attento. Stai bene?» gli chiese prima di lasciare la presa. Louis annuì.

Harry gli sorrise prima di allontanarsi da lui, non riusciva a guardarlo, non riusciva a guardare quegli occhi, perché sapeva che ci avrebbe letto solo delusione.

«Tu...tu stai bene?»gli chiese titubante Louis.

«Ho passato periodi migliori. Come stanno i bambini?»

«Bene, vuoi sentirli?» chiese ancora Louis insicuro, mentre cercava un contatto con gli occhi di Harry, che sembravano guardare tutto tranne lui.

Harry prese il labbro tra i denti, voleva sentirli, ovvio che voleva che domande erano. Ma sapeva che prima dovevano parlare e chiarire alcune cose.

«Dobbiamo parlare» infatti disse, voleva togliersi quel peso dallo stomaco, il prima possibile.

«Ti ascolto» Louis rilasciò un sospirò e si mise comodo.

Harry si mosse un po' a disagio, non sapeva come iniziare, aveva paura che Louis lo sbattesse fuori casa senza lasciargli la possibilità di dire tutto.

Lost Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now