Capitolo 23

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Louis era uscito dall'ospedale due giorni dopo. Appena arrivato a casa si era chiuso nella sua camera, ignorando del tutto Harry e i ragazzi. Aveva bisogno di tempo, tempo e tranquillità. Non voleva ritornare come prima, voleva affrontare i problemi e risolverli, per lui, per i suoi bambini. Sapeva che parlare con Harry era una cosa inevitabile e prima affrontava questa questione e prima poteva andare avanti.

Uscì dalla sua camera e raggiunse la sala da pranzo, dove sapeva di trovare tutti a fare colazione. Sapeva, tramite la tata,che tutti i ragazzi, Niall incluso,soggiornavano a casa sua. Ed anche se nei primi giorni Liam e Zayn si erano trovati in difficoltà in mezzo a tutto quel lusso e quella servitù che continuavano a chiedergli se avevano bisogno di qualcosa, stavano iniziando ad adattarsi. Per loro era ancora surreale che Louis e Niall avessero vissuto lì da sempre, che quello era il loro mondo. Perché chi li vedeva e non sapeva di questo, non l'avrebbe mai detto. Di solito chi ha tanti soldi tende a sentirsi superiore agli altri, tende ad essere snob e cattivo. Ma loro no, loro erano alla mano, sembravano davvero ragazzi di periferia.

Quando entrò nella sala i ragazzi sorrisero nel vederlo, finalmente, fuori dal suo letto.

«Scricciolo» squittì Mrs Jonas avvicinandosi a lui, e come ogni mattina quando era lì, iniziò a riempirlo di baci sul viso ed abbracciarlo.

«Tata, per favore» disse ridacchiando mentre la bloccava da quell'assalto.

«Vieni a fare colazione. Tuo padre ci raggiunge tra poco»

«Buongiorno ragazzi» li salutò prima di sedersi vicino ad Harry, che sorrideva radioso.

«Come ti senti?» gli chiese il riccio.

«Bene»

Mrs Jonas preparò un piatto, doppio, per Louis. Iniziarono a fare colazione tra le chiacchiere. Louis chiese ai ragazzi come stava andando quella piccola vacanza, e se tutto stava andando bene. Zayn fu entusiasta di raccontare tutto quello che era successo negli ultimi quattro giorni. I ragazzi lo informarono anche dei loro piani per il pomeriggio, con la speranza che anche lui volesse aggiungersi, ma Louis rifiutò l'invito, ancora troppo stanco.

«Se vuoi rimango con te» gli propose Harry, con la speranza che accettasse. Stava morendo dalla voglia di passare del tempo con lui, ma non sembrava la stessa cosa per il più piccolo che si era chiuso in camera pur di evitarlo.

«No, tranquillo vai e divertiti con loro»

Ed ecco l'ennesimo rifiuto. Harry non capiva cosa era successo ora, perché Louis lo stesse rifiutando. Quando aveva lasciato la camera per lasciare spazio a Mark di parlargli, Louis non l'aveva voluto più vedere. Ed Harry si chiedeva se proprio Mark non centrasse qualcosa.

«Mi dici cosa ti prende? Perché mi rifiuti?» sbottò al limite della sopportazione.

«Harry» lo richiamò Liam.

«Per favore, almeno una volta Payne puoi farti i fatti tuoi?» sputò contro Liam, irritato dal fatto che lo avesse richiamato quando sapeva il suo stato d'animo.

«Non prendertela con lui, sono io che non voglio passare del tempo con te» gli urlò Louis alzandosi.

«Perché?»

«E me lo chiedi pure?»

«William» lo richiamò Mark entrando nella sala. «Vieni nel mio studio, ora» ordinò prima di uscire.

«Vaffanculo» gli urlò Louis dietro, prima di buttare a terra tutto quello che c'era sulla tavola.

Mrs Jonas sentendo le urla e il rumore di cocci rotti corse nella sala. E quando entrò trovò Louis in piena crisi.

Lost Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now