CAPITOLO 22

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CAPITOLO 22

"Andiamo, ti riporto a casa" dice Chanyeol, guidandola verso la strada di casa.

Miru si blocca sul posto e sgrana gli occhi.
"Cosa ci fai qui?" gli chiede, sorpresa di vederlo.

"Luhan è ancora a scuola, io sono uscito prima" spiega lui, lasciando stare le sue spalle per poter camminare accanto a lei.

Lei annuisce e rimane in silenzio per il resto del tragitto. Di parlare non ne ha proprio voglia, soprattutto adesso che sta sentendo una strana specie di rabbia a causa di Jiae e Kai. Un altro motivo per cui nessuna parola le esce di bocca, è Chanyeol. Sabato non l'ha neanche degnata di uno sguardo ed ha addirittura ignorato il suo saluto, mentre ora prende il posto del fratello e la viene a prendere a scuola?

"Scusa per sabato." dice all'improvviso Chanyeol, come se le avesse appena letto nel pensiero.

Miru lo guarda per un attimo e poi rivolge nuovamente lo sguardo sull'asfalto della strada. La sua voce calda e bassa ci mette un po' ad entrare nella sua testa dove vengono esaminate quelle parole.

"Perchè non mi hai parlato? Ti faccio schifo?" dice in tono acido, un po' per la rabbia e un po' perchè le andava veramente di dirlo.

Chanyeol schiarisce la gola, quella domanda lo prende alla sprovvista. Non si aspettava che lei avrebbe mai pensato questo di lui.
Senza controllarsi, prende e la poggia sull'albero piú vicino lasciando una distanza pari a non più di tre centimetri tra di loro.

"Non penso questo di te." le dice chiaramente guardandola negli occhi.

"E allora dimmi perchè hai reagito in quel modo, no?" ribatte Miru, aggrottando la fronte. È stufa di come si comporta Chanyeol. Fa tutto quel che vuole senza il suo consenso e non risponde mai alle sue domande, se non con altre domande ancora che gli servono per cambiare discorso.

"Vuoi davvero saperlo?" le chiede Chanyeol, alzando la voce come se la stesse minacciando.

Miru non si lascia intimorire dal suo tono e annuisce sfidandolo con gli occhi, mandandogli un'occhiataccia del tipo 'voglio proprio sentire cos'hai da dirmi'.

Solo che le sue orecchie non sentono proprio niente perchè lui decide di agire. Sa bene che le parole non bastano con lei, l'ideale è passare all'azione.

Le mani che le bloccavano le vie di fuga dall'albero, si spostano per tenerle entrambi le guance. I loro battiti cardiaci accellerano a causa di quel semplice gesto, forse il cuore di Miru ha già capito quel che succederà tra poco e come nelle montagne russe la sta preparando per l'emozionante discesa e lo scarico di adrenalina pura.

Velocemente lui diminuisce la distanza che c'è tra i loro visi, le loro labbra, riducendola a poco piú di mezzo centimetro. Il mondo smette di girare, il tempo di scorrere e il vento primaverile di soffiare. Tutto si ferma, proprio come è successo quando si sono abbracciati per la prima volta.

Miru ci mette un po' di tempo a realizzare la situazione, ma non fa niente per togliersi di dosso questo psicopatico che la sta fissando da cosí vicino. Il massimo che riesce a fare è sgranare gli occhi, tutto qui. Muore dalla voglia di spingerlo via, peró è il suo corpo che si oppone. Il braccio perde la forza di alzarsi e reagire. Le sue labbra sono in attesa di qualcosa non ben definita.

Lui la guarda e si morde il labbro inferiore.
"Non osare più provocarmi" le consiglia, usando l'occasione per studiarle il viso. È cosí bella.

Poi, malgrado il rifiuto della propria volontà, lui si allontana da lei e continua a camminare.

Quella sarebbe la sua risposta?
E che razza di risposta sarebbe?

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