CAPITOLO 13

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CAPITOLO 13

La cameriera, appena sente il proprio nome, la lascia e indietreggia di due passi. Ha commesso un errore, non voleva assolutamente farsi scoprire. È un lavoro sporco e se ne vergogna. Per questo se ne va, lasciandola in quello stato. Sola.

Miru la guarda e prende le sue azioni per un sí. Non la ferma perchè sarebbe inutile, ne rimane un po' scioccata, ma poi si mette il cappuccio e decide di uscire dal locale. Questo posto non le piace, si sente a disagio e non ci sono piú motivi per restarci.

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"Non permetteró mai che a Miru succeda qualcosa." dice all'improvviso Kai, dopo un lungo silenzio pieno di riflessioni e cessando ogni litigio che si stava per formare.

Luhan sospira, mentre Jonghyun si lascia sfuggire un sorrisetto malizioso. Non ha mai sentito parole del genere da parte di Kai, nè tanto meno l'ha visto cosí determinato e sicuro di sè mentre parla di una ragazza.

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Chanyeol usa l'uscita di sicurezza per ritrovarsi nel bel mezzo della cittá e imbocca la strada che porta alla periferia.
Dopo neanche un pezzo di strada, vede sull'asfalto delle ombre in piú che si avvicinano alla sua.

Alza lo sguardo e vede tre persone circondarlo. Li supera come se niente fosse ed alza il mento per dimostrare di essere uno con la testa sulle spalle. In questo momento è meglio non provocarlo perchè è arrabbiato, infastidito dall'atteggiamento di Luhan e non ha molta pazienza a disposizione.

"Park Chanyeol." lo chiama uno dei ragazzi che gli fa lo sgambetto. Grazie ai suoi riflessi pronti, riesce a bloccare la caduta senza farsi male. Si rialza subito, afferrando il colletto dello sconosciuto.

"Ti ricordi di me?" chiede quest'ultimo, sorridendo ironicamente.

Chanyeol lo riconosce e spalanca gli occhi. È Mino, il ragazzo a cui aveva detto di non farsi più vedere, lo stesso che aveva ordinato a quelle ragazzine di picchiare Miru nello spogliatoio perchè Luhan lo aveva battuto alla partita di calcio. È un coglione, nient'altro. Non riusciva ad accettare la sconfitta e il fatto di aver perso la possibilità di fare bella figura davanti a tutte le ragazze nel pubblico di quel giorno. Questo è il motivo per cui era arrivato a tanto.

Ricordando queste cose, una ad una, gli viene spontaneo mollargli un pugno in faccia. Mino non si sposta neanche di un centimetro, ma sputa il sangue che va a finire direttamente sul marciapiede.

"Ancora con i vecchi tempi eh?" chiede, ridendo.

Chanyeol sfoga la rabbia su di lui, ma presto si mettono in mezzo anche gli altri due: tre contro uno. Inizialmente riesce a difendersi e schivare le loro mosse, ma in un secondo tempo gli arrivano due pugni contemporaneamente, che lo stendono a terra.

Con le inutili gambe tremolanti si rialza in piedi.

"Vedi? Tutto ció che sai fare é vincere in modo sleale." si sforza a dire, guardando l'essere pietoso che ha davanti.

Mino fa un sorrisino patetico. Ha sempre dato la colpa alle altre persone, infatti secondo lui è per via di Luhan se è diventato cosí. È conosciuto da tutti come quello nato per vincere, ma il giorno in cui il popolare l'aveva battuto, non è riuscito a sopportarlo e da lì la sua vita è cambiata. Una semplice sconfitta lo ha portato ad una realtà diversa, una meta contraria a quella vincente che aveva scelto prima, ossessionato soprattutto dall'idea di vittoria.

"Almeno ho vinto." dice fiero di sè, privo di sensi di colpa. Poi fa un cenno con la testa agli altri due, che annuiscono e si allontanano un po' per fargli strada.

POPULARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora