CAPITOLO 15

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CAPITOLO 15

"Andiamo, io e te dobbiamo parlare." dice Chanyeol, stringendole la mano ed allontanandosi sempre di piú dalla scuola.

Miru serra le labbra sorpresa dopo aver riconosciuto la sua voce.
"Chanyeol cosa stai facendo? La campanella è suonata!" si lamenta e tenta inutilmente di liberarsi dalla presa perchè il ragazzo dalle fossette profonde non ha intenzione di mollarla.

Lui non bada alle sue lamentele e non le risponde. L'unica cosa che s'impegna a fare è di continuare la sua strada, superando gli imponenti alberi, fino ad arrivare alla cittá e portarla con sè. Solo dopo essere salito su un autobus a caso ed aver occupato i posti in fondo ad esso, decide di rivolgerle lo sguardo.

"Ieri ti sei immischiata in affari che non ti riguardavano.." borbotta, rimproverandola. In realtà é successo stamattina, ma è uguale.

"Park Chanyeol, come osi farmi marinare la scuola? Potrei denunciarti per sequestro di persona!" dice Miru senza preoccuparsi di abbassare il tono di voce, sapendo benissimo che nell'autobus non c'è nessun'altro.

Lui a quell'affermazione non dice niente, ma la continua a fissare intensamente.

"Y-Yah.. e poi di cosa dovremmo parlare noi due?" chiede lei, fingendo di essere la Miru di sempre che risponde ogni volta con le rime. Anche se in realtà è tutta una finta, non vuole ammettere di sentirsi davvero in imbarazzo a causa del nuovo Chanyeol che ha accanto. Le cose peggiorano non appena si accorge che lui le sta tenendo ancora la mano. Bruscamente, gliela lascia mettendo la propria nella tasca dell'uniforme.

"Miru, hai tante domande in sospeso qui dentro. Vero?" le chiede Chanyeol, indicandole la testa.

"Da quando si risponde ad una domanda con un'altra domanda?" sbuffa Miru, arricciando il naso.

"Tu hai mai risposto ad una delle mie?" dice Chanyeol, ricordando molti dei momenti passati insieme in cui lei non faceva altro che ignorarlo oppure rispondergli male, per questo motivo la lascia senza parole.

Lei evita lo sguardo, riflettendo sulla penultima cosa che le ha detto. Ha ragione, un sacco di domande prive di risposta continuano a vagarle tra i pensieri, ma non pensa che la persona a cui chiedere spiegazioni sia proprio Chanyeol perchè adesso le cose sono cambiate. Ora lui è un estraneo, niente di più. Un estraneo con il quale condivide migliaia di ricordi.

"Davvero tieni a me?" ad un certo punto, queste parole le escono di bocca da sole. Neanche se ne rende conto tra un po', come se venissero direttamente dal cuore e non avessero mai avuto la minima intenzione di passare al cervello.

Stavolta è arrivato il turno di Chanyeol a guardare altrove; si aspettava tutt'altro che quella domanda.

"C-Cosa?" chiede balbettando, sentendosi a disagio perchè non è riuscito a mantenere intatta la figura del freddo e scontroso popolare Park Chanyeol.

L'unica cosa che vorrebbe fare Miru è scomparire nel vuoto più assoluto.

"Lascia stare.. non stavo pensando" dice, mordendosi il labbro inferiore.

Lui dentro di sè tira un respiro di sollievo perchè non deve piú rispondere a quella domanda. Poi guarda fuori dal finestrino e si accorge di essere arrivato nel posto in cui voleva recarsi.

"Siamo arrivati" dice, suonando.

"Dove siamo?" chiede Miru, non trovando per niente il posto familiare.

"Scendi e lo scoprirai da sola" dice Chanyeol, andando avanti.

Lei rotea gli occhi e lo segue scendendo dall'autobus. Si guarda attorno e quel che trova è una normale parte di città con una particolare caratteristica: il silenzio.

Questo la sorprende molto, sembra il suo stesso quartiere alle cinque del mattino.
Il fatto è che lei odia la città a causa dello smog, del traffico e del casino che c'è ogni giorno; ma qui sembra non essercene proprio nessuna traccia di tutte quelle caratteristiche che rovinano il paesaggio urbano del giorno d'oggi.

"Ma dove mi hai portata?" chiede sbalordita, col sorriso stampato sulle labbra.

Chanyeol non risponde perchè ne è rimasto altrettanto incantato. In realtà neanche lui ha la minima idea di dove si trovino, si tratta solo di un quartiere sconosciuto che oltrepassava ogni tanto con l'autobus. È da tanto che desidera darci un'occhiata.

Quando il suo sguardo ricade su Miru, sente una sensazione di beatitudine dentro di lui. È davvero bellissima, basta poco per renderla felice. Ed in questo momento è proprio lui la causa di quel sorriso.

Miru lo guarda negli occhi e per mezzo secondo si fissano entrambi. Non si era mai accorta di quanto il bullo fosse bello. Non è mai stata interessata nel guardare negli occhi profondi di questo ragazzo, eppure adesso lo sta facendo.

Il primo a rendersi conto di quel che sta succedendo è Chanyeol, che evita di nuovo lo sguardo ed inizia a passeggiare. Lei segue i suoi passi e insieme esplorano il nuovo posto.

Quel che li colpisce di piú sono delle scale infinite, tipo quelle della grande muraglia cinese. A nessuno dei due va, ma la curiositá vince sulla pigrizia: si ritrovano a salire le numerose scale, emozionati dall'idea di scoprire cosa c'è nascosto lí sopra.

Purtroppo, dopo gli ultimi e stancanti gradini, arrivano al traguardo ma non ci trovano niente di speciale. Nè il panorama fantastico che si aspettava Miru, nè la panchina che sperava Chanyeol sin dal sesto gradino.

"Che fatica sprecata!" dice lui, ansimando per la stanchezza.

Lei si poggia sul muretto per recuperare il fiato, limitandosi ad annuire d'accordo.

"Mai più una cosa del genere, Miru. Per caritá!" continua lui, sedendosi sull'ultimo gradino e guardando sbalordito tutti gli altri che ha appena percorso.

La sua faccia da bambino maldestro e i suoi occhi troppo dilatati fanno ridere Miru, che presto si siede accanto a lui.

"Ti ricordo che prima o poi dobbiamo scendere" dice, trattenendo le risate.

"La discesa è meno stancante" commenta lui, grattandosi la nuca.

"Hai ragione" dice Miru, senza staccare gli occhi dal suo viso paffuto.

Chanyeol allunga improvvisamente la mano e lei sgrana leggermente gli occhi per chiedergli che sta facendo.

"Piacere, io sono Park Chanyeol" dice in tono allegro.

Quel che sta cercando di fare è semplicemente un nuovo inizio. Partire finalmente col piede giusto e non essere piú un'altra persona davanti a lei. Farle conoscere pian piano la sua vera identità, non avere piú paura di dimostrarle il Chanyeol che per tutto questo tempo si è nascosto ai suoi occhi innocenti.

"Io sono Park Miru.." risponde lei, sorridendo. Ormai si è abituata a presentarsi col cognome della madre e non si accorge piú di questo piccolo errore.

"Park? Già sono tuo marito nei tuoi pensieri?" scherza Chanyeol, ridendo sotto i baffi.

Lei ci mette un po' a capire quella battuta e gli da subito una botta in testa.

"Stupido." dice divertita, regalandogli un altro dei suoi rari sorrisi.

Lui ne rimane pietrificato, ma poi prende e l'abbraccia. È da tanto che vuole farlo.
Miru sbatte le palpebre su e giú, non sapendo che fare. Non è mai stata circondata dalle braccia muscolose di un ragazzo oltre a Luhan, suo padre o suo zio Jiyong; ma soprattutto non si è mai sentita piú al sicuro di cosí. È come se quell'abbraccio fosse pronto a proteggerla da ogni altra cosa.

Lentamente e con cautela, decide di ricambiare quell'abbraccio.

Qualcosa dice ad entrambi di fermarla qui, di staccarsi e tornare alla realtà, ma l'unica cosa che dovrebbe fermarsi è il tempo.

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So che è un capitolo corto, ma è uscito benissimo suuu. In compenso, il mio amore per voi è immenso! Ahah

POPULARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora