«Non farmi arrabbiare Louis»

«Senno? Mi violenti qui Harry? Fallo su, ormai sai fare solo quello. Sai solo ferirmi, distruggermi. Fallo!» lo sfidò Louis, mentre lo guardava negli occhi.

«Smettila Lou, mi fai male»

«Io? Io ti faccio male? Questa è bella» la sua voce si incrinò alla fine.

«Mi dispiace...per tutto» si scusò poggiando una mano sulla sua guancia e catturando con il pollice una lacrima.

«Non bastano più le parole. Lasciami stare»

«Porti dentro di te mio figlio»

«Mio figlio, Harry.Mio» gli urlò contro.

«Bene, sai cosa? Non mi vuoi nella tua vita,allora abortisci ed io non ti darò più fastidio»

Louis sgranò gli occhi e lo fisso indignato. «Fai schifo»

Iniziò a camminare per tornare dagli altri, e lasciandosi Harry dietro. Questa era l'ennesima prova dell'immaturità del riccio. Aveva appena detto la cosa più brutta del mondo. Solo il pensiero di abortire, faceva venire la nausea a Louis. Non avrebbe mai avuto il coraggio di compiere un atto così cattivo.

«Dio, Louis, io non intendevo..» cercò di giustificarsi, mentre lo raggiungeva.

«Tu non vuoi mai intendere un cazzo. Cresci Harry, tu hai seri problemi. Stammi lontano» lo intimò Louis, sentendo di nuovo i passi del riccio seguirlo.

«Ti amo Louis» gli urlò dietro disperato.

«Fa comodo ricordarselo solo per convenienza, vero Har? Prendi il tuo amore e ficcatelo nel culo»

«Ti prego Lou» sussurrò, ormai con la voce rotta dal pianto.

Louis si bloccò su i suoi passi e si girò per guardarlo. Non poteva,non doveva cedere. Non ora che in ballo c'era molto di più del loro amore. Scosse la testa ed andò via, lasciandolo lì in lacrime e con gli occhi che chiedevano perdono. Ma il perdono non era una cosa facile da dare, e Louis lo sapeva fin troppo bene. Allungò il passo per raggiungere gli altri e lasciarsi Harry indietro.

I ragazzi nel frattempo stavano già montando le tende, Will era andato con Zayn a raccogliere la legna per il falò, Hope era ancora chiusa in macchina mentre le altre ragazze erano a chiacchierare. Quando Louis arrivò vicino a loro, tutti si fermarono a guardarlo. Stava combattendo contro le lacrime, non voleva piangere. Era stanco di piangere per colpa di Harry.

«Stai bene?» gli chiese preoccupato Will.

«Certo, ti va di fare un giro?» chiese di rimando, cercando di non far tremare la sua voce.

«Andiamo». Will mise un braccio sulle sue spalle, e si avviarono al centro dove si teneva il festival.

Niall guardava Louis andare via con Will, e si chiedeva dov'era Harry e soprattutto cosa fosse successo tra i due. Hope uscì dalla macchina sbuffando ed imprecando contro Harry.

«Problemi Hoplà?» gli chiese Zayn, scimmiottando il nome della ragazza.

«Vaffanculo stronzo»

«Hoplà» disse di nuovo sorridendogli.

Niall approfitto della situazione per sgattaiolare a cercare Harry. Così mentre Zayn distraeva Hope, lui si avviò dove poco prima era arrivato Louis. Seguì il sentiero per un po', e poi lo vide. Harry era accasciato ai piedi di un albero, le mani nei capelli e il corpo scosso dai singhiozzi. Niall si tirò le punte dei capelli, indeciso sul da farsi. Sospirò e decise di avvicinarsi al suo amico. Appena raggiunto si piegò alla sua altezza e senza pensarci lo abbracciò, Harry sobbalzò ma si aggrappò subito a Niall, lasciando cadere altre lacrime.

«Ti prego...mi dispiace davvero tanto...lei mi ha detto tante cose, ero confuso...ho sbagliato lo so...perdonami»

Niall non disse nulla, perché davvero non aveva nulla da dire. L'unico che poteva perdonare Harry, era solo ed unicamente Louis. Louis che ora era ferito. Louis che era orgoglioso. Louis che era andato via con Will. Sospirò e strinse di più Harry con l'intento di calmarlo, poi dopo avrebbe pensato a cosa fare e soprattutto farsi dire cosa intendeva con 'lei mi ha detto tante cose'.

Hope si guardò in giro, vedendo tutti indaffarati e ne approfitto per allontanarsi. Louis era andato via con Will, Harry era con il biondo da qualche parte e nessuno avrebbe notato la sua assenza per un po'. Iniziò ad infiltrarsi nel bosco, cercando un posto dove il suo telefono prendesse per bene e dove nessuno l'avrebbe vista/sentita. Una volta trovata la zona perfetta compose subito il numero della persona interessata e mise il telefono all'orecchio.

«Pronto?»

«Sono io» disse lei, stando sempre allerta per non farsi scoprire.

«Come procede?»

«Male. Sta andando tutto a rotoli, il piccolo bastardo aspetta un figlio da Harry. L'ho detto ad Harry credendo che andasse ancora di più in panico, ma quel idiota è corso da Louis»

«Cosa cazzo combini? Sei un idiota» urlò la persona dall'altro lato del telefono in preda alla furia.

«Non urlare, è già tanto che ti sto facendo questo favore»

«Gli altri due idioti?»

«Stanno facendo anche loro il possibile»

«Inventati qualcosa e rimedia alla cazzata di oggi, mi hai capito?»

«Va bene»

«Non deludermi bambolina»

«Non lo farò»

Chiuse la chiamata sospirando. Si era fatta trascinare in questo casino, non sapeva neanche perché stesse facendo tutto questo. Sospirò ancora una volta, mentre pensava che aveva gettato tutto al vento dicendo ad Harry del bambino. Mesi e mesi di lavoro erano stati mandati all'aria da quella soffiata che aveva ricevuto. Ed ora doveva inventarsi qualcosa, qualcosa per confondere Harry e tirarlo di nuovo verso di lei. Ci era riuscita una volta, ci sarebbe riuscita anche questa volta. E questa volta non era sola, perché anche gli altri due stavano facendo la loro parte.

Hope si avviò di nuovo verso il gruppo, indossando la sua solita facciata senza far trapelare nulla. Credeva di averla fatta franca, ma era così presa che non aveva notato la presenza di qualcuno a pochi passi da lei, una persona che aveva ascoltato tutto e che ora era pronta a fargliela pagare.

Lost Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now