«Ora vi dico tutto. Louis, non capita tutti giorni una cosa del genere, diciamo che è un caso raro. E tu sei uno di quelli»

«Sto morendo?» chiese allarmato Louis, nonostante le parole precedenti della dottoressa lo rassicuravano sulla sua salute.

«No» ridacchiò lei. «Louis, lei aspetta un bambino»

Louis alzò di scatto la testa dalla spalla di Liam e guardò la dottoressa, prima di scoppiare a ridere. Liam al suo fianco fissava la dottoressa con bocca e occhi spalancati.

«Questa è bella,lei potrebbe fare la comica» disse Louis gesticolando e cercando di fermare la ridarella.

«Louis, mi dispiace, ma non mi piace scherza sul mio lavoro»

Louis smise subito di ridere è fissò la dottoressa, ora anche lui con bocca e occhi spalancati.

«Mi dica che sta scherzando,la prego»

«No,Louis. Lei è in dolce attesa» gli sorrise la dottoressa, cercando di smorzare l'aria tesa che si era creata nella stanza.

«Ma io sono un uomo» iniziò ad alterarsi.

L'idea di avere un bambino ora, in quel periodo della sua vita,era una cosa inaccettabile. Un altro po' non riusciva a prendersi cura di se stesso, figuriamoci di un bambino

«Come le ho detto, è un caso raro ma non impossibile. Lei è fortunato, questo è un dono Louis»

«Mi scusi, ma che dono di merda» disse mentre cercava di scendere dal lettino. Voleva uscire da quella stanza, e mettere fine a quella pagliacciata.

«Louis!» lo richiamò Liam,bloccando i suoi movimenti.

«Scusate, ma solo all'idea mi sto sentendo male» si giustificò Louis, che stava iniziando a sudare visibilmente.

«Ascolta Louis, ci siamo noi accanto a te. Credo che davvero questo sia una dono per te, soprattutto in questo periodo» cercò di calmarlo Liam.

«Ti va di stenderti? Facciamo un ecografia»

Louis un po' titubante, e visibilmente spaventato annuì. La dottoressa gli intimò di alzarsi la maglietta, mise del gel sulla sua pancia e con la sonda iniziò a tastarla. Alla sinistra di Louis si accese una schermata grigia. La dottoressa guardava la schermata attentamente, e lui attendeva che la donna gli dicesse che si era sbagliata. Ma quando lei sorrise e si girò verso di lui, capì che non avevano sbagliato nulla.

«Guarda Louis» disse la dottoressa, puntando il dito sullo schermo. «Questo è il tuo bambino»

Era solo un piccolo puntino. Un puntino niente più. Ma solo a quella vista, il cuore di Louis iniziò a battere all'impazzata. Guardava quella schermata rapito, incantato. Sentiva Liam al suo fianco trattenere il respiro e stringergli la mano. Chiuse gli occhi, perché li sentiva pizzicare e non voleva fare la figura del piagnone. Anche se non capiva perché stesse sul punto di piangere. Riaprì gli occhi, il labbro stretto tra i denti e fissò di nuovo quella schermata.

Un bambino. Un bambino suo e di Harry. Ma Harry non c'era, e non ci sarebbe stato. E solo il pensiero gli fece male. Ma un bambino sarebbe stato un nuovo iniziò, e forse era vero che quello era un dono, qualcuno gli aveva mandato un piccolo angelo per un nuovo inizio.

«Vuoi una foto?»gli chiese la dottoressa, risvegliandolo dal turbine di pensieri.

«S-si,per favore» balbettò del tutto sotto shock.

La donna annuì e ne stampò due copie, e gliele consegnò. Louis fissava quel piccolo puntino e sentiva dentro di lui crescere già l'istinto di proteggerlo e amarlo. Lui si sarebbe preso cura di quel piccolo puntino, gli avrebbe dato il meglio e gli avrebbe dato tutto il suo amore.

Lost Angels || Larry Stylinson.Onde histórias criam vida. Descubra agora