«Vuoi scopare,Louis?» gli urlò mentre lo spingeva sul letto.

Mise Louis a quattro zampe, e fu tutto così veloce che davvero Louis non capì nulla. Harry lo privò dei pantaloni e dei boxer, sbottonò la sua patta e senza preavviso e senza prepararlo lo penetrò. Louis sgranò gli occhi, la faccia sepolta sul materasso, il dolore lancinante gli mozzò il fiato. Harry dietro di lui si muoveva senza sosta, senza fregarsene di nulla. Louis chiuse gli occhi, e i ricordi di Tyler e i suoi ragazzi riaffiorarono nella sua mente. Le lacrime riempirono i suoi occhi, cercò di dire qualcosa ma il dolore, i singhiozzi ,che cercava di trattenere, non rendevano la cosa facile.

«Fermati» riuscì a dire dopo un po'.

Ma Harry fece finta di non sentirlo, lo spintono solo sul letto.

«Harry,no, fermati ti prego, mi stai facendo male» lo supplicò con un filo di voce.

Ma nulla sembrava arrivare alle sue orecchie , che di tutta risposta aumentò la velocità delle sue spinte e con una mano spingeva la testa di Louis sul letto, come a soffocare le sue parole .

«Ti prego, non farmi questo. Harry, ti prego» disse con la voce ovattata dalle lenzuola.

Ormai si stava arrendendo a quella violenza che Harry gli stava infliggendo. Si stava lasciando andare ai singhiozzi, le lacrime bagnavano le sue guance e con la mano stringeva il lenzuolo sotto di lui.

Chiuse i suoi occhi, e tutto il male che aveva subito un anno prima lo investì in pieno. Tutto quello che Tyler ed i suoi ragazzi gli avevano inflitto in quei giorni, ora lo stava rivivendo. E non c'era cosa più brutta, perché ora non erano degli sconosciuti. Era quella persona che lui amava, era il suo fidanzato.

«Perchè mi stai facendo questo? Io ti amo» bisbigliò ancora.

Sentendo le parole e i singhiozzi di Louis, Harry sembrò risvegliarsi dalla trance in cui era caduto. Uscì dal corpo di Louis, senza nessun tatto, e si mise le mani nei capelli mentre vedeva il più piccolo accasciarsi sul materasso e rannicchiarsi mentre si lasciava andare alle lacrime.

«I-io...» cercò di formulare una frase, una frase che potesse solo minimamente giustificare il suo comportamento, ma non ci riuscì.

Cercò di avvicinarsi a Louis, che era ancora sul letto con gli occhi chiusi, che piangeva ancora, era scosso dai singhiozzi e tremava, lo vedeva dalle mani che il più piccolo stringeva alle ginocchia.

Si sentì davvero male, lo aveva ferito. Aveva fatto quello che era stato fatto a lui da Nick.

Aveva fatto una cosa che Louis aveva subito. Si sentiva un coglione.

«Non mi toccare» sussurrò Louis sentendo il calore di Harry.

«M-mi dispiace, giuro Louis. I-io...puoi perdonarmi piccolo»

«Lasciami stare, non mi toccare. Ti odio, ti odio, ti odio così tanto. Potevi farmi tutto ma no questo» scattò Louis, gli occhi rossi iniettati di dolore e rabbia.

Si alzò dal letto e corse fuori dalla stanza. Ora davvero era finita, avevano toccato il fondo. Corse giù per le scale, le lacrime a rigare il suo viso. Incrociò Luke che cercò di fermarlo ma fu più veloce e corse via.

Arrivò a casa sua, per sua fortuna Liam non c'era. E la prima cosa ce fece strappò tutte le foto sue e di Harry, iniziò a rompere qualsiasi cosa gli ricordasse il riccio. Dopo andò in bagno ed entrò nella doccia, ancora vestito. Aprì il gettò d'acqua e si lasciò bagnare, senza neanche spogliarsi. Cadde sulle ginocchia e si mise le mani nei capelli e si lasciò di nuovo andare in un pianto disperato. Non voleva credere che Harry, il suo Harry gli avesse fatto una cosa così brutta. Sapeva che c'erano delle incomprensioni, ma questo era troppo anche per loro.

Harry rimase a fissare la porta, con il cuore a pezzi e il rimorso a tormentarlo. Aveva superato davvero ogni limite. Era già successo che la rabbia lo aveva dominato, ed aveva ferito Louis, ma così lo avevo distrutto no ferito. Chiuse gli occhi e lasciò un sospiro, contemplando se andare o no da Louis. Forse doveva prendere la palla al balzo e chiudere quella situazione, forse era meglio così. Era meglio averlo lasciato così. Il suo telefono squillò e lo prese dal comodino.

«Pronto»

«Tesoro»

«Ehy baby. Ho appena fatto un macello con Louis» sospirò sedendosi sul letto.

«Davvero?»

«Si. Non so che fare, mi sento una merda»

«Andiamo, ti sei liberato di lui. E posso dire, finalmente. Ci vediamo?»

«Mezzora e sono da te»

Senza pensarci, chiuse la chiamata si aggiustò ed accantonò quello che era successo. Come se niente fosse successo.

Accantonò Louis, il male che gli aveva appena fatto. Voleva un nuovo inizio, un inizio senza Louis, un inizio per aggiustare la sua vita.

Aveva fatto scelte sbagliate, scelte prese su due piedi, senza pensarci. Ed ora, quella stessa sera, avrebbe rimediato. Perché si, quella sarebbe stata la serata giusta per un nuovo inizio.

Lost Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now