Capitolo XII *Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris *

Start from the beginning
                                    

Abbandonai il mio finto sorriso –è così evidente?- mi lagnai. Lui sollevò un sopracciglio ed annuì, bevvi ancora, il sapore era terribile, ma il bruciore alla gola mi distraeva, ed era esattamente quello che volevo.

-Non ne voglio parlare- decretai infine.

-Scorpius-

-Quale parte della frase non ne voglio parlare non ti è chiara Francois- lui mi guardò un attimo interdetto dal mio tono scortese poi sorrise e parlò di nuovo –Scorpius ti sta fissando- precisò. Mi voltai velocemente verso il divanetto dei serpeverde e lo riconobbi seduto, girato verso di me. La gente intorno a lui parlava. Le sue due sgualdrine lo guardavano cercando di attirare la sua attenzione, inutilmente.

-Non mi interessa quello che fa!- dissi dopo aver sentito il mio stomaco contorcesi –Balliamo-

-Siete due idioti- osservò lui ma si zittì immediatamente dopo la mia occhiataccia –Ok, balliamo!-

La musica era potente, l'alcol mi scorreva nelle vene arrivandomi al cervello. Mi muovevo, ballavo, saltavo e non mi interessava di altro. Avevo la percezione dello sguardo di Scorpius su di me, ma non mi importava, o meglio, non volevo che mi importasse.

Dopo qualche minuto tutti gli altri ci avevano raggiunto. Alice ballava con Lorc e Lys dimenandosi come una pazza e Rox rideva stretta ad un Tassorosso, cosa che mi lasciò abbastanza senza parole. Intorno a noi c'erano molti più studenti del solito, segno che il balletto sexy di poco prima ci avesse fatto conquistare molti più ammiratori, non ero certa di come mi sentissi al riguardo. La cosa non mi piaceva più di tanto, ma in quel momento era utile. Più gente mi circondava, meno stupidaggini avrei potuto fare e soprattutto meno probabilità c'erano che Malfoy mi raggiungesse.

Il problema dell'alcol, oltre al vomito, le vertigini, la disinibizione, il mal di testa del giorno dopo ed affini, è che spesso ti spinge a fare ragionamenti astrusi che, in quel momento, sembrano i più logici e profondi che tu abbia fatto nella tua vita. Fu questo a portarmi a credere di aver trovato la soluzione per tutti i miei problemi.

Mi convinsi che l'influenza che Scorpius aveva su di me dipendesse dal fatto che non avessi mai avuto un altro. Per questo il mio corpo mi gridava di gettarmi tra le sue braccia, perché essendo stato l'unico riconducevo a lui tutte le sensazioni positive del sesso. Se solo avessi trovato un altro a cui collegarle, sarebbe tutto finito. Lui sarebbe tornato a non avere più alcun potere o attrattiva. Dovevo agire, e dovevo farlo subito. Non sopportavo più quel senso di angoscia, di malinconia galoppante che si faceva largo in me ogni volta che con Malfoy le cose andavano male, dunque praticamente sempre. Mi guardai intorno cercando qualcuno papabile e riconobbi Daniel Parkinson appoggiato ad una colonna che mi guardava. Sorrisi tra me.

"Vediamo quanto ti sta bene!" mi dissi senza riuscire a soffocare una leggera punta di soddisfazione. Certo scegliere una serpe non era il mio piano originario, ma se oltre che liberarmi di lui fossi riusciva a farlo infuriare, la cosa sarebbe stata utile il doppio.

"Lo hai sentito a lui non interessa" mi ricordai mentalmente, ma complice l'alcol non riuscivo a crederci. Sapevo che gli interessava. Sapevo che lo avrebbe mandato su tutte le furie. A dispetto di ciò che aveva detto sarebbe impazzito ed io lo sapevo, me lo sentivo, ne avevo l'assoluta certezza. Mi staccai dal gruppo e cominciai a ballare in solitaria più vicino alla colonna. Gli altri non mi notarono. Francois si era avvicinato a Frank, e Lily stava flirtando con un ragazzo di Durmstrang decisamente attraente, ma con un'aria poco rassicurante. Non me ne preoccupai troppo. Mia cugina sapeva badare a se stessa.

Dopo un paio di minuti Daniel mi si avvicinò, come immaginavo che facesse.

-Ciao Weasley-

-Ciao- sorrisi a mia volta della falsissima gentilezza nella sua voce. Voleva solo una cosa, ed in una situazione normale lo avrei cruciato, ma in quel caso, la fortuna voleva che io avessi le sue stesse intenzioni.

A piccoli passi verso il destinoWhere stories live. Discover now