Capitolo X *Non mi interessa niente di lei. Giuro e spergiuro*

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-Se continui a guardarli così ti si consumeranno gli occhi trèsor- quando mi voltai trovai Francois intento a guardarmi.

-Non mi piace quello che vedo-

Lui sospirò –Se non ricordo male non è l'unicò a dover far finta di stare con qualcun altro- con la testa mi indicò John che ballava al centro della sala grande, con ancora l'uniforme da quidditch addosso.

-è troppo ubriaco!- commentai notando che il ragazzo che avrei dovuto fingere di frequentare non si reggeva in piedi.

-Bon- fece lui esasperato. Si alzò in piedi e mi porse la mano –Mi devi un grosso favore petit!- inizialmente non capii, poi presi la sua mano e lasciai che mi trascinasse al centro della pista. La posizione era perfetta, James vedeva benissimo.

Mi lasciai trasportare dalle eleganti movenze di Francois. Aveva un fascino tutto suo. Era femmineo e delicato, ma nonostante ciò attraente. La musica e l'alcol aiutavano lo stordimento e lui, per qualche ragione sapeva sempre esattamente cosa fare. Non ero attratta da lui. Non nel senso più stretto del termine, ma non riuscivo a negare la sua bellezza. Sorrisi e glielo dissi.

-Sei bello Francois- lui si lasciò andare ad un sorriso –Non ti mettere in testa strane idee, ma petite princesse-

-Ci sta guardando?- gli chiesi, ignorando la sua battuta.

-Se gli sguardi potessero uccidere, dovresti venire al mio funerale- aveva appena accennato un'occhiata rapida –Nel caso, non osare presentarti con uno straccetto- precisò.

Continuai a ballare. Lui si avvicinò di più, mi se una mano sulla mia schiena con l'altra prese ad accarezzarmi il collo con le mani delicate ed affusolate. Era piacevole, e rassicurante.

-Il gioco si fa duro- commentò mentre io lo lasciavo fare –Comunque è un figo spaziale- mi sussurrò all'orecchio ed io gli diedi una leggera spinta.

-è mio- precisai.

-Eh ... mi tratterrò solo per l'affetto che provo per te . Non credo avrebbe resistito al mio fascino-

Continuammo a ballare, tra battutine e risate. Di tanto in tanto Francois se la rideva commentando le occhiatacce di James. Ogni tanto si allungava in una carezza. Una volta mi poggiò una mano sul fondoschiena ed io lo guardai leggermente irritata.

-Piace meno a moi che a toi- inutile. Come facevo rimproverarlo? Era passata più di mezz'ora quando ci fermammo, per avvicinarci al mini bar allestito nella Sala Comune.

-Arriva- trillò al mio orecchio mentre riempivamo due bicchieri di ponch.

-Ciao ragazzi- la prima a parlare fu Camille, quella tipa aveva la lingua veramente troppo lunga.

-Ti stai divertendo Domenique?- mi chiese James. Lo guardai negli occhi senza mascherare la mia palese soddisfazione.

-Moltissimo- dissi mettendomi quasi impercettibilmente più vicina a Francois. James notò il mio movimento e strinse i pugni.

-Camille, cara- intervenne Francois –Vorrei parlarti di alcune idee che ho su certe foto ..- la ragazza si infiammò e senza neanche accorgersene seguì il mio amico lasciando me e il mio amato cuginetto soli.

-Nella stanza delle necessità- mi ordinò lui perentorio , lo sguardo acceso, intriso di un misto tra rabbia e folle desiderio–Subito- mi azzittì quando provai a parlare.

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Seguii James nella Stanza delle Necessità con una certa ansia che ci scoprissero. In realtà, non c'erano molte possibilità che qualcuno ci notasse quella sera. Gli studenti erano tutti presi a festeggiare, addirittura Passiflora era ubriaca, ed i professori, chiudevano un occhio la sera dell'assegnazione della Coppa del Quidditch.

A piccoli passi verso il destinoWhere stories live. Discover now