«Il tuo nome è la mia condanna, Violet.»
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Si dice che due anime che si appartengono siano destinate a rincontrarsi.
Ma cosa succederebbe se due anime destinate a distruggersi si dovessero incontrare una seconda volta?
𝑻𝒆𝒔𝒕𝒂.
Damian viv...
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Qualcuno arriverà a rovinare la tua perfezione. E allora ti dannerai. Oppure smetterai di farlo.
- M
Lascio scivolare le dita via dalle sue labbra e mi sento morire.
Allontano i serpenti da quegli occhi grandi e luminosi e mi sento morire.
La lascio senza risposte nel salotto della mia fottuta casa e mi sento morire.
Ma non posso fare altro. Il mio cervello mi obbliga a seguire i suoi ordini.
Anche se il mio istinto mi sta condannando per aver allontanato l'essere più perfetto a cui io mi sia mai trovato di fronte.
***
Credo di non aver mai guidato tanto veloce, e senza motivo, in vita mia.
Edimburgo è deserta, ma la mia testa è un completo disastro.
Pensieri malati che s'intrecciano l'uno con l'altro, niente è più sotto controllo.
Quasi non inchiodo quando arrivo sotto casa di Adam, che per tutto il tragitto non ha fatto altro che parlarmi di Violet.
Di Violet, Cristo Santo.
Della ragazza a cui ho pensato per tutto il viaggio in aereo, di quelle labbra che ho immaginato far mie per tutta la notte.
La stessa ragazza di cui, senza che mio fratello mi dicesse il nome, ho capito essere completamente infatuato.
L'ho capito da come la guardava, da come la sfiorava, da come i suoi occhi fossero incantati da ogni suo movimento. Senza accorgersi che a sbranarla di desiderio eravamo in due.
Solo che il mio sguardo era cento volte più famelico, più animale. Più sbagliato.
Si slaccia la cintura, le mie mani fremono sul volante. L'anello nero riflette per un attimo la luce di un lampione poco distante.
«Perché non mi hai detto che era lei?» sbotto, senza guardalo.
«Cosa?»
Cristo.
Mi giro verso di lui, aggrappando le dita al volante. «Perché non mi hai detto che era Violet la ragazza di cui mi hai parlato al telefono? Perché non mi hai detto che era la ragazza che vive nel mio appartamento?»
Le sue sopracciglia si corrucciano. «Non capisco. Cosa c'entra? Sai che non ci ho fatto nulla, per di più in casa tua.»
I miei polmoni si riempiono e svuotano lentamente. Certo che non capisce. Come potrebbe?
Come potrebbe anche solo immaginare che la ragazza che le piace sono due notti che dorme nel mio letto? Nel mio dannato letto!
Come potrebbe pensare che mi possa interessare una ragazza della sua età?
