5 - Tentazione

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La testa ti tormenta. Ma sei tu che non vuoi pace.

Forse la troverai nella tentazione

- M

Mi ripeto che era necessario per lei sapere, per prendersi cura della casa come voglio io

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Mi ripeto che era necessario per lei sapere, per prendersi cura della casa come voglio io.

Mi ripeto che prima o poi se ne sarebbe accorta, abitando quelle pareti per giorni.

Mi ripeto che prima o poi avrei dovuto chiederle qualcosa che poteva davvero sembrare maniacale, alle sue orecchie. E allora, di punto in bianco, come avrei potuto reagire?

Mi ripeto che il mio non è un disturbo facile da nascondere, soprattutto per chi vive nel mio mondo. Allontano chiunque provi ad avvicinarsi, a scoprire di più di me, da anni. A che pro dovrei volere qualcuno accanto, cercare di mascherare chi sono, per poi implodere all'improvviso?

Mi nascondo anche da me stesso.

Nessuno è mai entrato in casa mia, a parte Adam. E, adesso, Violet. Quelle piccole e diaboliche manie, che mi condizionano la vita da decenni, rimangono nell'ombra davanti agli occhi di chi non è in grado di osservare con attenzione cosa si nasconde dietro le apparenze di una vita perfetta, rotta però al suo centro, da uno squarcio nero profondo e assordante, contornato da cicatrici che segnano ogni mia piccola o grande ossessione.

Mi ripeto tutto questo, ma mentre lo faccio mento a me stesso.

Sono un bugiardo, e la mia testa me lo ricorda.

Avvicinandola ai miei libri ero sicuro che avrebbe capito.

La classificazione Dewey non la si impara dall'oggi al domani, e io sono un chirurgo, non un bibliotecario.

Eppure, per qualche strana ragione che va oltre al controllo della casa, volevo che lei sapesse.

Seduto sul bordo del letto, sotto lo scroscio della pioggia parigina, osservo i miei occhi allo specchio, guardo quei serpenti svegliarsi e ci leggo all'interno: volevo spaventarla.

Non volevo solo allontanarla, perché in due giorni soltanto è stata capace di rubarmi la confidenza che non ho mai regalato a nessuno.

Volevo che si spaventasse. Che avesse paura.

Volevo che quelle domande sulla mia casa, quella curiosità che naviga nella perfezione anonima di casa mia, non fossero mai arrivate. Ma invece sono arrivate, e adesso, osservando le iridi farsi sempre più scure capisco che qualcosa mi sta sfuggendo dalle mani.

Perché una ragazzina di vent'anni non si è ritratta dopo aver capito che potrei essere a tutti gli effetti un maniaco?

Perché un maniaco lo sono davvero, fatto di pulsioni sbagliate che mi obbligano a schemi mentali rigidi e irrazionali, capaci di trasformare il mio mondo in uno così diverso da quello degli altri da far paura a chiunque ne venga a conoscenza.

BLINDWhere stories live. Discover now