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È una notte insonne quella che sto passando. Alex dorme affianco a me, per non svegliarlo mi tiro su senza fare rumore e vado in cucina, preparandomi una camomilla.
Sto cercando di non prendere le pillole per l'insonnia, perché da quando sto con Alex è diventata lui la cura del mio disturbo.
Ma questa volta è diverso, è come se avessi una strana sensazione che non mi fa dormire sereno.
Cerco di capire cosa sia, mentre la teiera bolle facendo quel rumore, emettendo aria calda.

Sono le 6:40 di mattina, un timido raggio di sole parigino inizia a sorgere sulla Senna.
D'istinto accento la tv, il notiziario parla del nonno.

"L'aristocrazia inglese perde uno dei nobili più longevi della storia. Il Conte James III muore all'età di 87 anni"

Il mio cuore manca di un battito.
Il nonno era morto.
Era l'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento.
Prendo il telefono, cercando di chiamare la mamma.
«Henry...» risponde immediatamente lei.
«Ciao mamma...» un filo di voce esce dalla mia bocca.

June e Bea sono venute a casa nostra subito dopo averle chiamate, abitando anche loro al piano di sopra hanno fatto veloce.
«Hen...» io e Bea ci confortiamo, sento Alex venire dalla camera.
«Hey, buongiorno.... Che succede?» dice Alex, grattandosi la testa ancora mezzo addormentato.
«Ciao amore...» mentre lo guardo noto i suoi capelli sparati in aria, ridacchio un po' .
Alex mi tira sempre su di morale, anche involontariamente.
«Hermanito» June saluta il fratello con un bacio, poi Bea e infine si mette accanto a me baciandomi.
«Che succede ragazzi?»
«È morto nostro nonno stanotte...» dice Bea con gli occhi chiari pieni di lacrime, mentre mi tiene la mano tremante.
«Oh ragazzi... mio Dio quanto mi dispiace» Alex si mette in mezzo a me e Bea e ci abbraccia consolandoci, io mi attacco a lui come un koala col suo ramo.
«Sono 3 mesi che non parlavamo più... e l'ultima cosa che ricorderò sarà il suo volto pieno di disprezzo e delusione per me...» dico sottovoce ad Alex, quasi confessando i miei peccati.
«Henry non devi sentirti in colpa per questa cosa. Guardami» dice lui, tirandomi su il viso col dito sotto il mento «Lui ti amava, amava entrambi, ha capito che non può comandare per la vostra vita. E sicuramente, prima di andare via, avrà pensato a quanto è fiero di voi e di avervi come nipoti» conclude alla fine Alex, guardando me e poi Bea, appoggiata anche lei sulla sua spalla.
«Io me lo auguro... perché non potrei mai vivere con questo peso di averlo deluso» dico io con un cenno di voce.
«Ragazzi i parenti a volte dicono cose che non vorrebbero perché sono presi dalle emozioni del momento... ma dai racconti di Bea ho capito che vostro nonno era una brava persona, ha ragione Alex e la penso come lui» June ci sorride mentre dice queste parole, tentando di tirarci su di morale, mentre stringe la mano di Bea, portandola a sé e baciandogliela.
«Juni, che dici se prepariamo una bella colazione queste due persone meravigliose?» domanda Alex alla sorella mentre mi bacia la fronte, spostandomi leggermente i capelli.
«Raramente ti vengono delle belle idee hermanito» scherza lei prendendolo in giro, Alex la prende come un'offesa.

4 giorni dopo

Mi sto preparando davanti allo specchio della mia vecchia stanza del palazzo di famiglia per il funerale del nonno. Noto che i miei occhi sono spenti, probabilmente perché non dormo da qualche giorno, si vede un alone di occhiaie, decido così di indossare gli occhiali da sole per coprirle.
Fuori piove, il tempo è grigio. Le gocce di pioggia picchiano sulla finestra, lasciando degli aloni di umidità.

 Le gocce di pioggia picchiano sulla finestra, lasciando degli aloni di umidità

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TWO HOMES SIDE BY SIDEWhere stories live. Discover now