-ˋˏ ༻ 15 ༺ ˎˊ-

95 8 6
                                    

«Il mio cliente aprirà la busta quando sarà in un luogo adatto per farlo» dice Leighton con tono fermo. Io e Alex, nel mentre, ci diamo un'occhiata veloce e preoccupata.
«Okay, non c'è problema» Miguel fa un sorrisetto veramente fastidioso, vorrei prenderlo a pugni sui denti.
«Allora che altro vuoi Miguel?» dove Alex innervosito dalla situazione.
«Se il signor Fox deciderà di non pubblicare il libro, il contenuto di quella busta non sarà divulgato e potrà vivere la sua vita tranquilla qui a Parigi. Altrimenti, se dovesse succedere il contrario, la sua vita prenderà una piega diversa, magari peggiore...» spiega Miguel.
«È una minaccia questa?» lo guardo con occhi socchiusi fissandolo.
«Assolutamente no! È solo un consiglio quello che ti sto dando amico, ma ora devo andare. È stato un bell'incontro Henry» si alza, tendendo la sua mano verso di me.
Fisso il gesto e alzo lo sguardo verso di lui, glaciale.
«Puoi chiamarmi signor Fox, grazie» dico alla fine.
Miguel fa un sogghigno, allontanandosi poi.
Alex si guarda intorno innervosito dalla situazione.

Mentre usciamo dal cafe salutiamo Leighton, prendendo la via parallela.
Guardo la busta, impaurito e incuriosito.
«Vuoi vedere cosa c'è dentro?» mi domanda Alex.
«Non ho altra scelta, così almeno saprò come muovermi...» dico, con tono preoccupato.
«Vieni a casa mia Hen, vedremo insieme il contenuto di quella busta, e qualunque cosa sarà io ci sarò sempre per te» Alex mi prende la mano, sentendomi subito meglio, al suo tocco.

Siamo seduti sul divano in salotto, sul tavolino c'è la busta che ci ha dato Miguel.
«Sei pronto?» mi chiede Alex, accarezzandomi la schiena come farmi sostegno.
«Si, ci sono» deciso, mentre poggio il bicchiere d'acqua bevuto pochi secondi prima per smorzare l'ansia del momento. Prendo la busta e la apro.
Fisso il contenuto.
Dentro ci sono delle foto scattate da qualcuno dove si vede chiaramente io e Alex che ci baciamo, anche in luoghi appartati.
Sento il mio cuore accelerare coi battiti.
Le poso come lanciandole e mi alzo di scatto, preso da un attacco di panico, camminando verso la finestra.
Alex vede le foto e impreca in spagnolo.
«¡Ah, mierda! ¡Eres un bastardo Miguel!»
Mi giro guardandolo dubbioso.
«Che dici?»
«Dico che Miguel è uno stronzo! Ma sta scherzando? Ha ingaggiato davvero un investigatore privato per scattarci foto così intime? È davvero caduto in basso... Henry non cadere nella sua trappola» Alex si alza, venendo verso di me.
«Alex quelle foto potrebbero rivelare al mondo il mio orientamento sessuale! La gente non lo sa questo...» mi tiro indietro i capelli dallo stress che si sta accumulando.
«Hey no, guardami Hen» Alex mi alza il viso, ho gli occhi fissi su di lui «tu quel libro lo pubblichi capito? Miguel ti sta ricattando psicologicamente e se chiami il tuo avvocato e gli dici tutte queste cose lo possiamo incastrare, perché si chiama diffamazione questa. Vinceresti tu comunque» mi accarezza alla fine il viso, chiudo gli occhi abbandonandomi al suo tocco. Una lacrima scorre lungo la mia guancia.
«Dove sei stato tutto questo tempo?» gli chiedo, dichiarando il mio amore per lui e il bisogno di averlo.
«Ti stavo aspettando piccolo» dice Alex sorridendomi, attirandomi verso di sé per baciarmi, ricambiando quel bisogno di sentirlo più vicino possibile a me.

Mentre entriamo in camera di Alex divorandoci affamati mentre ci baciamo, andiamo a battere verso un quadro appeso, quasi cadendo.
«Oh cavolo stava per cadere, però questo è un Magritte...» mi soffermo, con la camicia mezza aperta, ad ammirare il quadro.
Alex mi riporta alla realtà.
«Henry che diamine, sinceramente ora non ho voglia di una lezione d'arte» dice ansimando mentre mi bacia il collo finendo di sbottonarmi la camicia, cadendo così a terra.
«No dico solo che...» ansimo per i suoi baci delicati e caldi sulla mia pelle.
«Sta zitto non me ne frega un accidente» Alex mi spinge sul letto con un movimento veloce, raggiungendo la mia bocca, baciandomi con la lingua e mordendomi coi denti, sento le sue mani percorrere tutto il mio corpo, finché non arrivano all'inguine, sbottonandomi i pantaloni alla velocità della luce e massaggiandomi il membro eccitato.
«Alex...» ansimo, mentre scende baciandomi il petto, arrivando al punto cruciale.
«Dí il mio nome baby» mentre mi sfila i pantaloni, baciandomi l'interno coscia. Sento il suo respiro sulla mia pelle.
Mi vengono i brividi in tutto il corpo, andando in estasi per il suo tocco gentile.
«Alex!» alzo la voce per l'eccitazione, stringendo le lenzuola sotto di me mentre ho il respiro affannato.
«Sei mio» mi sfila delicatamente i boxer, facendomi impazzire.
«Sono tuo» seguo io concludendo.
"Lo voglio"
Alex appoggia le sue labbra a forma di cuore sul membro stuzzicandolo, la mia mente si offusca.
Il mio respiro si fa sempre più corto, non riesco a parlare, guardandolo mentre mi dà eccitazione, leccandomi le labbra.
«Fucking Eyelashes» dico tenendolo per la testa accarezzandogli quei suoi ricci ribelli.
Alex va sempre più in profondità lappando, muovo il bacino al suo ritmo.
«Alex! Sto per ve-» lo sposto mentre vengo, tirando fuori un orgasmo liberatorio.
Sento Alex salire su di me, baciandomi col mio sapore.
«Fammi tuo» gli sussurro come se fosse una necessità.
«Henry, tu sei già mio» mi sussurra Alex all'orecchio. In una mossa mi gira a pancia in giù, la mia guancia si appoggia alla stoffa del lenzuolo. Sento Alex scartare la bustina del preservativo, mentre se lo infila.
Un leggero tocco ghiacciato sfiora l'apertura del didietro, mi scappa un sussulto, mentre sollevo un po' il bacino.
Alex si china dandomi dei baci sulla spalla, mentre mi entra dentro.
«Oh Alex» sussurro al movimento.
«Mio Henry» mi sibila all'orecchio, eccitandomi sempre di più, iniziando a muoversi.
Alex va sempre più in profondità e sempre più veloce, si alza tenendomi dai fianchi.
Iniziamo ad orgasmare entrambi quando Alex mi prende dal petto alzandomi verso di lui, mordendomi il collo da dietro continuando a spingere.
«Ti prego» imploro Alex.
«Dillo Henry» mi dice orgasmandomi all'orecchio Alex, lasciandomi un morso sul collo. Un sussulto eccitato scivola via dalle mie labbra.
«Ti prego Alex fammi tuo!» alzo la voce facendomi sentire, mentre Alex dà le ultime spinte, venendomi dentro e concludendo l'atto con un orgasmo liberatorio.
Ci lasciamo cadere sul letto, esausti e soddisfatti di noi. Le mie labbra cercano disperatamente le sue.

Alex mi accarezza i capelli, mentre io disegno dei piccoli cerchi sul suo petto, pensando al contenuto di quella busta.
«Hen... ci stai pensando?» Alex sembra leggermi nel pensiero, sollevo lo sguardo e gli annuisco.
«Piccolo, io non posso importi la mia idea, devi scegliere tu quello che è meglio per te...»
«Alex io voglio pubblicare quel libro, lo devo a mio padre... ma io amo anche te, ed è un sentimento talmente profondo che non posso lasciarlo lì...» mi sposto verso di lui, accovacciandomi a lui per poterlo baciare.
«Hen, qualunque cosa sceglierai di fare, ci sarò sempre» Alex mi sorride, mentre mi lascia piccoli baci delicati sulle labbra.
«Ho fatto la mia scelta Alex, ma Miguel la dovrà pagare» gli rivelo convinto.
Alex guarda il soffitto come sofferente.
«Alex?» richiamo la sua attenzione «Che cosa c'è?»
«Henry è colpa mia se ti trovi in questo stato... non te lo meriti...» mi guarda con occhi lucidi.
«Ma di che stai parlando...» gli accarezzo il viso.
«Miguel ha colpito te, perché voleva arrivare a me. In passato ha fatto la stessa cosa con June. E lei ne ha pagato le conseguenze perché io l'ho rifiutato... io procuro sempre guai a chiunque e faccio soffrire le persone che amo» sembra che stia per crollare, lo abbraccio, tenendolo stretto a me.
«Alex tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita, non dire mai piu queste parole ti prego... tu sei speciale. Miguel ti ha usato e basta, non è colpa tua, capito?» lo stringo a me, cercando di calmarlo dai pensieri orribili che ha su di sé.
«Henry, tu sei la mia salvezza» sento che mi lascia dei piccoli baci sul collo.
«E tu hai salvato me, da una vita triste e grigia. Hai portato colore alla mia esistenza» ci guardiamo, sorridendoci a vicenda. Comprendiamo in quel momento di essere due anime che si stavano cercando da tempo, aspettando solo di riunirsi.

Dopocena Alex chiacchiera tranquillamente con June e Bea, mentre io mi metto in disparte per fare una telefonata.
Si accorgono della mia assenza, così si avvicinano a me.
«Si Leighton ciao... sono Henry Fox scusa l'orario... ma volevo avvisarti che dopo aver visto il contenuto della busta consegnatami oggi, ho avuto la possibilità di riflettere e prendere una decisione per vie legali: vorrei denunciare Miguel Ramos per diffamazione»

TWO HOMES SIDE BY SIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora