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Sono in giro per la città a fare qualche commissione con David che mi accompagna sempre, è un ottimo compagno di viaggio.

Mi fermo in un negozio d'abbigliamento elegante, vorrei prendere delle cravatte nuove, più colorate di quelle che indosso di solito.
Il negozio è parallelo alla libreria di Alex, e noto tra le finestre che sta parlando con... Camille? Stará rompendo con lei?
Mi avvicino alla vetrina del negozio senza uscire per vedere meglio la scena, Alex nel parlarle gesticola e sembra come intimorito della cosa. Ad un certo punto vedo la ragazza prendere un libro dal tavolino e colpisce Alex sul volto con quest'ultimo.
"Ma che diavolo sta facendo!"
Dopo aver urtato Alex, Camille se ne esce dal negozio camminando nervosamente a passo veloce, andandosene via.
Lascio subito il negozio correndo da lui, entro nel negozio, vedendolo appoggiato al bancone che si tiene l'occhio con la mano.
«Alex» lo chiamo, appena sente la mia voce si gira di scatto.
«Henry che... che ci fai qui?» si gira e noto che la ferita ha del sangue, gli ha ferito il sopracciglio.
«Oh mio Dio fammi vedere» corro verso di lui scrutando bene la ferita «Hai il kit di emergenza qui?»
«Si è in bagno, dietro al bancone» mi risponde Alex.
Non esito un attimo che corro dietro per prenderlo, tornando subito da lui e medicandolo.
Alex mi guarda tutto il tempo, poi finalmente parla.
«L'ho lasciata Hen»
«Beh l'ho notato» cerco di farlo sorridere ed ho successo.
Alex mi prende la mano e l'accarezza col pollice.
«L'ha presa bene no?» accenna una risatina.
«Cosa le hai detto?» lo ascolto.
«Le ho detto che tra noi non funzionava più da tempo, ed è vero perché da quando ci sei tu è come se il mio cervello smettesse di funzionare a volte... lei mi ha chiesto se ci fosse un'altra persona e io sono stato zitto... lei ha capito e...» mi indica la ferita abbassando lo sguardo «E me lo merito sono stato uno schifo»
«No Alex la violenza non va mai giustificata, non ci pensare nemmeno...» gli accarezzo la spalla.
«Quindi... ora sono single» alza lo sguardo verso di me accennando quel sorrisetto.
«Quindi?» gli domando di conseguenza.
Alex mi prende per mano portandomi dietro il negozio, facendomi appoggiare al muro, si avvicina cercando di baciarmi.
Lo blocco col dito appoggiandolo sulle sue labbra.
«No, fermo» sussurro.
«Perché? Henry, mi avevi detto che avrei dovuto scegliere tra te e Camille, ho scelto te»
«Dolcezza, ti devi ancora far perdonare del tutto» dico con un sogghigno.
«Non capisco» Alex mi guarda dubbioso. Mi tolgo dal posto girando e lo appoggio sul muro.
Ora ho il controllo della situazione.
«Voglio che tu mi corteggi» gli sibilo all'orecchio.
«Ti devo offrire un drink?» ridacchia lui.
«Ah tu così corteggi chi ti piace? Siamo fuoristrada tesoro» scuoto la testa.
«Come vuole essere corteggiato, signor Fox?» Alex mi guarda e vedo il suo solito luccichio negli occhi.
«Alla vecchia maniera, ti lascio carta bianca, vediamo che sai fare» percorro il tratto di pelle scura e liscia dal mento fino al collo, sento il respiro corto di Alex.
"Le mie doti di seduttore alla Fox"
«Va bene, mio principe, la corteggerò a dovere per conquistare il suo cuore» Alex mi prende dai fianchi avvicinandomi a lui sempre di più.
«Non sono un principe sono un conte, anzi lo ero» lo correggo.
Alex alza gli occhi al cielo e mette il suo viso al mio collo, lo allontano subito.
«No, non mi avrai finché non lo deciderò io. Mi aspetto molto da te Claremont-Diaz, cerca di soddisfarmi a dovere, e sarò tuo» gli dico sibilandogli all'orecchio, mi allontano guardandolo e torno fuori, ci sono dei clienti intenti ai loro acquisti. Prendo il guinzaglio di David ed esco dalla libreria.
Cammino allontanandomi e accenno ad un sorrisetto.

«Te lo giuro Bea, è praticamente ai miei piedi» le dico soddisfatto mentre sorseggio l'acqua.
Io e Bea stiamo pranzano in un locale delizioso.
«Sono stupita fratellino, davvero... anche se non mi piace come ti ha trattato, quella sua ragazza ha esagerato» commenta Bea finendo il suo piatto.
«Si, la violenza non è mai la soluzione. Gli ha lasciato un segno sul sopracciglio, ed era un libro a copertina rigida» le spiego, vedo Bea che accenna una faccia sofferente, come se il colpo l'avesse preso lei.
«Ahi! Chissà che male» si tocca il sopracciglio.
«Guarirà tranquilla... che mi dici di te e June?» le domando.
«Oh beh, io e lei sembriamo come sorelle gemelle, pensiamo alle stesse cose, abbiamo gusti simili è straordinario! Ho sempre desiderato avere una sorella... ti voglio un mondo di bene Hen, non travisare le mie parole... ma a volte una ragazza ha i suoi bisogni, con lei posso parlare di cose che facendo con te non capiresti!»
«Ad esempio?»
«Beh, di make-up! Tu parleresti di make-up con me?»
«Mmh» mi sistemo sulla sedia pensando «Beh so che il mascara si mette sulle ciglia... e che il rossetto si applica sulle labbra... e il fondotinta! Poi basta non so nient'altro» mi arrendo subito.
«Beh almeno sai più di certi uomini... e donne»
«Tesoro hai un fratello gay, le basi le devo sapere» mi metto gli occhiali e mi alzo per andare a pagare il conto.

TWO HOMES SIDE BY SIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora