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Sono passati 5 giorni senza né sentire né vedere Alex, da un lato fa male, ma dall'altro è la cosa giusta da fare in questo momento.

Oggi è una giornata piovosa, infatti il cielo è grigio come il mio umore, la pioggia batte sulle finestre e si sentono anche dei tuoni in lontananza. Sono seduto sul divano mentre accarezzo David e guardo la tv, ad un certo punto qualcuno bussa forte alla mia porta, quasi facendomi sobbalzare dallo spavento.
«Henry! Sono Alex fammi entrare per favore!»
"Che diavolo ci fa qui?"
Lo ignoro.
«Sento la tv accesa so che sei lì dentro, per favore apri parliamo» questa volta il tono è più debole.
«Vattene!» gli rispondo quasi innervosito, vedo David scendere dal divano e avvicinarsi alla porta, mi sta dicendo coi gesti di farlo entrare.
"È incredibile David a volte"
«No Davey, Alex è stato cattivo con papà non può entrare in casa» gli parlo con una vocina tenera anche se sono incazzato nero con lui.
«Davvero stai parlando con David?» Alex continua a tartassarmi anche dietro ad una porta.
«Sicuramente lui è più intelligente di certe persone» rispondo scocciato ad Alex, se ora non se ne va chiamo la polizia.
«David, puoi dire al tuo papà che Alex gli deve parlare? Altrimenti impazzisce per tutta questa storia... e che ha bisogno di lui» le parole di Alex mi fanno alzare dal divano, apro la serratura e spalanco la porta, lo trovo lì inerme, ha i capelli e il viso bagnato per la pioggia, bellissimo come sempre, ma anche un grande stronzo.
«Che diavolo vuoi?» gli rispondo fissandolo.
«Henry... stai bene?» mi guarda con espressione preoccupata, al che mi scappa una risata sarcastica.
«Oh ora ci preoccupiamo delle altre persone? Sei ridicolo Alex, stammi bene ah e salutami anche la tua fidanzata» gli chiudo la porta in faccia ma lui la blocca col piede.
«Henry per favore devo parlarti» spalanca la porta e la chiude dietro di sé entrando.
David gli fa le feste.
«Traditore» guardo David e mi allontano andando in cucina.
«Henry... so che sei furioso con me, me lo merito... avrei dovuto dirti di Camille...» Alex inizia a parlare seguendomi.
«Oh tu credi? Alex sei stato irrispettoso nei miei confronti e in quelli di Camille, un vero stronzo se posso dire.» non sono mai stato più incazzato di così in tutta la mia vita.
«Ho sbagliato e merito qualsiasi punizione, ma non voglio che si rovinino le cose tra di noi... Quel bacio...»
«Dimentica quel bacio, è stato un errore» lo zittisco subito, mentre mi verso dell'acqua.
«È stato l'errore più bello che avessi mai ricevuto Henry» dichiara Alex.
A questo punto non so più cosa pensare.
Mi fermo di scatto sentendo quelle parole e mi giro guardandolo.
«Mi hai scritto tu quelle lettere, vero?» continua Alex.
«Sai fare 2+2 complimenti» lo fisso con sguardo freddo mentre bevo dal bicchiere.
«Henry, da quando ti ho conosciuto c'è sempre stato qualcosa tra di noi, non riuscivo a capire cosa... sentivo come delle scariche elettriche, pensavo tutto il giorno a te, all'inizio mi dicevo "è normale che ti piaccia Alex, Henry è un tipo divertente, intelligente e carismatico", ma poi ho capito che tu mi piaci, e non come amico» Alex mi fissa con quegli occhi scuri e profondi, contornati da quelle meravigliose ciglia, la bocca si muove in una linea sottile.
"Soffre anche lui"
Lo fisso cercando di trovare delle parole a ciò che mi ha appena confessato.
«Ti prego di qualcosa...» insiste Alex, avvicinando a me.
«Cosa pensi di fare con la tua fidanzata» cerco di non essere troppo permissivo, voglio vedere dove arriva.
«Io... io... non lo so Henry...» Alex guarda in basso, invece che me.
«Almeno abbi la decenza di dirmelo in faccia.» incrocio le braccia fissandolo con gli occhi socchiusi.
Alex solleva lo sguardo e vedo che i suoi occhi sono coperti da un velo lucente.
«Sai cos'è che mi fa più male di questa storia? Non tanto che tu abbia una fidanzata a me poco importa di quello che fai tu, il fatto è che tu me l'abbia tenuto nascosto. Siamo amici Alex, oddio almeno lo eravamo. Quindi per una cazzo di volta nella tua vita sii uomo e decidi cosa vuoi per te» mi avvicino a lui e sento il suo respiro «Io non farò il tuo amante perché a me queste cose non mi interessano, o ci sei sempre per me o non ci sarai mai. Devi fare una scelta: o Camille o me. Ti do tutto il tempo che vuoi per rifletterci, poi gradirei che tu mi chiamassi per dirmi cosa hai scelto di fare. Ora ti accompagno alla porta.» mi sposto oltrepassandolo andando verso l'uscita.
«Henry» Alex mi segue.
Non faccio in tempo ad aprire la porta che Alex mi prende il viso baciandomi con desiderio e foga, poggiandolo sulla porta che stavo aprendo.
Sento tutto quello che mi è mancato.
Mi è mancato lui.
Ad un certo punto Alex si stacca da me per riprendere fiato e mi guarda negli occhi.
«Voglio te» mi solleva una gamba accarezzandomi la coscia fino alla natica.
«Vuoi me? Devi essere single per avermi dolcezza» il respiro accorciato, sento le sua labbra che mi sfiorano il collo.
«Sarò tuo, promesso» Alex mi sibila all'orecchio, e il mio amico si fa vivo.
«Ti dò 2 giorni di tempo, non sarò così elastico con te» gli do una pacca sul culo «Ora vai, non dobbiamo farci vedere assieme, i francesi sono pettegoli» riusciamo a staccarci l'un l'altro, ancora confusi ed eccitati per quel momento.
Alex mi morde il labbro sorridendo e apre la porta, io prendo un ombrello dal portaombrelli e glielo presto.
«Tieni, così non ti bagni»
«Rosso, il mio colore» me lo fa notare.
«Giuro che non l'ho fatto apposta» alzo le mani in segno di resa, ridiamo entrambi.
«Ti prego sbloccami sui social, è dura non vedere i tuoi post» mi supplica.
«Adesso lo faccio, torna a casa dai» gli faccio l'occhiolino, lui mi guarda tutto il tempo con uno sguardo discutibile, poi sparisce tra le scale.
Neanche il tempo di chiudere la porta che sale Bea correndo come una pazza con un sacco della spesa in mano.
«Che diavolo ci faceva Alex qui??» mi fissa sconcertata.
«Entra, ti spiego davanti ad una tazza di tè» la faccio accomodare con un sogghigno.

«Wow, davvero l'hai affrontato così? Tempo fa neanche riuscivi a parlargli!» dice Bea appoggiando la tazza sul piattino, mentre gli racconto cos'è successo tra me e Alex.
«Già, Incredibile» mi meraviglio anch'io di me stesso.
«Hai fatto bene tesoro, non puoi essere il terzo incomodo, sarebbe anche irrispettoso nei confronti di... Camille hai detto che si chiama?»
«Si, Camille... beh si, gliel'ho detto chiaro e tondo: deve scegliere tra me e lei. Se sceglierà me allora potremmo iniziare a frequentarci, non come amici ovviamente... se sceglierà lei beh... dovrò farmene una ragione e voltare pagina per davvero, stavolta» dico, incupendomi mentre sorseggio il mio tè.
«Non conosco questa Camille ma Hen, tu sei decisamente meglio»
«Bea lo dici solo perché sono tuo fratello e mi vuoi bene»
«Hen, tu meriti di essere felice, hai tanto amore da dare» Bea mi prende la mano accarezzandomela col pollice, io sollevo le nostre mani e bacio la sua.
«Ti voglio bene B»
«Anche io Hen» Bea mi sorride.
Mi arriva un messaggio da Alex, vedo l'anteprima sul telefono e alzo gli occhi al cielo sorridendo.
«È lui?» mi chiede Bea.
«Proprio lui» rispondo al messaggio, fissando lo schermo con uno sguardo da ebete innamorato.
«Hai lo sguardo da ebete innamorato!» mi prende in giro lei.
«SSH sta zitta» la mando via con la mano come se fosse una mosca mentre chatto con Alex.
"Questo ragazzo mi manderà al manicomio"

Sono quasi le 2:30 di notte e non riesco a prendere sonno.
Scrivo ad Alex.
Nemmeno lui riesce a chiudere occhio, così chattiamo un po'.

Prendo le cuffie e metto la playlist che mi ha consigliato di ascoltare Alex, apro Spotify e cerco, la faccio partire

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Prendo le cuffie e metto la playlist che mi ha consigliato di ascoltare Alex, apro Spotify e cerco, la faccio partire.
Riesco ad addormentarmi, dopo giorni di delirio.

TWO HOMES SIDE BY SIDEWhere stories live. Discover now