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Mi sveglio, aprendo gli occhi lentamente, un mal di testa allucinante prevale sui miei primi pensieri.
"Che diavolo è successo?"
Ricordo poi di avere alzato un po' troppo il gomito la notte precedente.
Mi tocco la testa e appoggio l'altra mano sul letto per tenermi, quando sento un foglio, giro lo sguardo e lo prendo leggendolo.
Stavo scrivendo una lettera ad Alex? E per quale motivo lo avrei fatto?
Andando avanti a leggere era come se tutti i miei pensieri più profondi per lui fossero stati messi a nudo lì, su quella carta color avorio, dichiarando i miei sentimenti e liberandoli come meglio riesco a fare: scrivendo.
Sento Bea mugugnare da dietro il divano, alzandosi poi. La sua chioma rossa è diventata qualcosa di indomabile.
«Henry...» mi chiama, mentre viene verso di me barcollando.
«Bea guarda qua, guarda che ho scritto ieri mentre ero sbronzo» la faccio salire sul letto e le faccio leggere la lettera.
Lei cerca di mettere a fuoco allontanando e avvicinando il figlio, poi inizia a leggere, vedo e sue espressioni cambiare ogni riga che scorre.
«Sei un genio» esalta alla fine, consegnandomi il foglio.
«E perché mai dovrei esserlo?» le domando.
«Hen, se tu scriverai queste lettere in anonimo e gliele consegnerai al negozio potresti conquistarlo con la tua penna! Capisci cosa intendo?» mi guarda Bea sgranando gli occhi, mettendosi in ginocchio sul letto.
Penso a questa folle idea che Bea potrebbe avermi dato, faccio una smorfia accompagnato da un sorrisetto.
«Ma se non dovessi piacergli?» le domando, alzando lo sguardo verso di lei.
"Potrei morire"
«Oh ma che dici Hen! Tu piaci a tutti! Sei bello, intelligente e a volte anche simpatico!» Bea mi prende in giro, io scuoto la testa mentre lei si avvicina per baciarmi la guancia.
«Lo conquisterai vedrai, se vuoi posso aiutarti con le lettere, potrei spedirle io per te così depistiamo tutti quelli che conosciamo» Bea mi da qualche suggerimento, e sono anche ottimi.
«Ah, non ti facevo una spia del governo» esordisco io.
«Petit, ti ricordo che papà era una spia sullo schermo, noi Fox abbiamo l'arte nel sangue, in tutti i sensi» Bea mi ammicca, mentre si avvicina per scompigliarmi i capelli, ma la fermo all'istante.
«Facciamoci una doccia prima, poi pensiamo alle lettere, partner» le dico guardandola, Bea fa una risatina prima di alzarsi barcollando e salutando me e David per tornare nel suo appartamento.

«È perfetta! Hen tu sei uno scrittore nato... sto per piangere» si fa aria con la mano mentre sospira con gli occhi lucidi.
«Oh mio Dio Bea addirittura piangi? Dai...» mi avvicino a lei.
«Tesoro se Alex non capirà quanto tu possa valere, allora non ti merita affatto» Bea si alza sulle punte per darmi un bacio sulla guancia mentre io me la stringo.
«Speriamo che non succeda» mentre leggo di sbieco la lettera che ho scritto «Oh, c'è un dettaglio che vorrei mettere» mentre vado nel mio bagno.
«Quale?» Bea rimane lì guardando la porta del bagno. Esco tenendo in mano un mio profumo e prendo la lettera, spruzzando e un po' sopra.
«Oh mio Dio Hen, tu sei troppo smielato» Bea ridacchia, poi tossisce perché è andato anche nella sua direzione.
«Oh scusa, hai detto qualcosa?» faccio una faccia mortificata apparentemente finta.
«Ti odio» mi dice tossendo.
«Lo sappiamo entrambi che non è vero» le ammicco, poi Bea annuisce dandomi ragione.
«Vero, dai andiamo ad imbucarla» mi da un bacio sulla guancia e ci prepariamo per uscire.

Da quando io e Alex ci siamo scambiati i numeri ci messaggiamo praticamente sempre, anche ora che sto camminando tenendo David col guinzaglio, mi scappa una risatina.
«Chi è?» mi guarda Bea.
«Chi vuoi che sia?» non la guardo neanche, troppo intento a leggere le cretinate che mi scrive.
«Ma parli con Alex via SMS? Posso vedere?» si fionda sul mio telefono e faccio in tempo a schivarla.
«Bea attenta! Okay ti faccio leggere le conversazioni solo se mi compri la scatola da 12 macaron che piacciono a me» faccio l'altezzoso, ma Bea accetta sul serio.
«Ti prendo quante scatole vuoi, ma devo leggere quelle conversazioni, sarai noioso povero Alex»
«E qui ti sbagli mia cara, lo faccio ridere spesso, mi invia sempre quella faccina che sorride con le lacrime agli occhi»
«Ogni giorno scopro un lato nuovo di te, mi sorprendi fratellino» si mette la mano sul petto fingendo di essere stupita.
«Lo stesso vale per me!» la copio nei movimenti e ridiamo assieme.

TWO HOMES SIDE BY SIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora