Capitolo I *Niente male come primo giorno*

7.5K 294 37
                                    

CAPITOLO 1- Niente male come primo giorno.

Bene, come primo giorno non era cominciato male.

Avevo trascorso metà del viaggio in treno chiusa nel bagno a cercare di calmarmi e razionalizzare il tutto, ma non ero sicura che l'operazione fosse realmente riuscita. Che poi c'era poco da razionalizzare. La situazione era cristallina. Tutto era come sempre. Qualsiasi cosa fosse accaduta nel corso dei mesi estivi sarebbe dovuta rimanere ben sigillata lì. Fine.

Inoltre mi aspettava una lunga cena al tavolo dei prefetti, e Albus sicuramente mi avrebbe chiesto spiegazioni del mio comportamento. Mio cugino avrebbe davvero dovuto imparare quando fosse il momento di chiudere la bocca.

Ero nervosa, avevo i nervi a fior di pelle e soprattutto non riuscivo a controllarmi. I pensieri dentro la mia testa vorticavano senza il minimo filo logico. Scorpius, la scuola, le mie cugine, i loro guai, i miei guai, Scorpius. Non riuscivo a fare altro che a starmene sola, rinchiusa nella mia personale bolla, mentre mi dirigevo verso la Sala Grande con aria afflitta e le spalle curve. Cominciare un anno scolastico in quelle condizioni non era esattamente la miglior cosa da fare, soprattutto perché di solito l'inizio di un nuovo anno accademico mi rendeva entusiasta ed elettrica. La vera Rose sarebbe stata tutta eccitata e non avrebbe smesso un attimo di blaterare riguardo ai programmi, gli incantesimi e i libri ai quali, ovviamente, aveva già dato un'occhiata. Ovviamente, i libri li avevo letti, ma non avevo voglia di parlarne.

A peggiorare il mio umore c'era l'infelice circostanza che non potevo rimproverare altri che me per il mio stato d'animo.

Ok, parte della colpa era di Scorpius, lungi da me esimerlo dalle sue responsabilità, ma questo non sollevava me dalle mie! Che mi era passato per la testa? Io, Rose Weasley con Scorpius Malfoy? Seriamente? E poi perché mi dava tanto fastidio che lui avesse già ripreso le sue normali attività di rimorchio di galline? Che mi aspettavo? Che mi facesse una dichiarazione d'amore in piena regola al centro della Sala Grande? No! E nemmeno la volevo. Figuratevi, gli avrei lanciato contro qualcosa probabilmente. Magari una maledizione senza perdono.

Ciò nonostante non riuscivo a liberarmi dal peso che mi si era comodamente posizionato sullo stomaco.

La mia paura più grande era che il fattaccio venisse fuori, che lui violasse il nostro trattato di segretezza sbandierando ai quattro venti quello che era successo.

Lo avrei cruciato. Infondo Azkaban sarebbe stata comunque un'opzione migliore di Hogwarts una volta che tutti avessero saputo.

Inizialmente avevo creduto alle sue parole, e questa era solo un'altra fonte di vergogna.

Avevo veramente creduto alla sua promessa di non rivelare niente. Ma dopo aver visto quanto rapidamente fosse tornato ad essere il solito Scorpius non ero più sicura di niente.

-Rose, ma ciao...!- il tono malizioso, caldo e suadente della sua voce mi fece irrigidire su me stessa. Alzai la testa e lo sguardo nella sua direzione e trovai Scorpius appoggiato alla parete, come al solito circondato da un cospicuo numero di Serpi, mancava solo Al che doveva già aver raggiunto la Sala Grande. Licia Carrow restava arpionata al suo sguardo e lo guardava con un misto di adorazione e divertimento, probabilmente pregustando una nostra probabile litigata. 

Cercai di modificare radicalmente il mio atteggiamento, spinta dal suo sguardo divertito. Sollevai le spalle e raddrizzai la schiena adottando uno sguardo quanto più possibile fiero e deciso. –Ciao- risposi atona ed indifferente. Anziché mostrarsi colpito i suoi occhi scintillarono e un sorriso sbieco gli comparve sul volto.

-Noto con piacere che sei di ottimo umore come al solito! A cosa dobbiamo tutta questa allegria?- si voltò un secondo verso la sua corte allargando le braccia, loro ridacchiarono ottusamente, spesso mi capitava di domandarmi se capissero sul serio cosa lui dicesse o se fossero semplicemente dei robot programmati per dargli soddisfazione. Il dubbio lecito era che l'unica cosa che realmente interessasse loro fosse quella di brillare della sua luce riflessa. Ad ogni modo, erano problemi suoi.

A piccoli passi verso il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora