Prologo

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PROLOGO

Dal finestrino dell'espresso per Hogwarts il panorama scorreva rapido. 

Lei lo fissava senza vederlo realmente così presa dai suoi pensieri. Gli occhi, saettavano avanti ed indietro nel tentativo di mettere a fuoco qualcosa che, però, era dentro di lei. La carrozza era gremita di studenti, già vestiti con l'uniforme della scuola. Su ogni tunica spiccavano spille diverse, utili per riconoscere l'appartenenza ad una casa. I prefetti, soprattutto quelli nuovi se ne stavano tra loro, mentre i Caposcuola cercavano di spiegare a tutti cosa avrebbero dovuto fare.

Tutti i Caposcuola, tranne una.

Insolitamente, Rose Weasley se ne stava buona e zitta, ed era completamente assente, nonostante nella carrozza ci fossero ben tre membri della sua famiglia, oltre che uno dei suoi amici più cari. 
Questo non era affatto normale, soprattutto considerato che, solitamente, lei era quella che sbraitava, coordinava e dava ordini a tutti. Ma non quella volta. Non durante il suo ultimo viaggio verso il castello.

Era dalla sera prima che aveva smesso di parlare, limitandosi ad emettere un paio di monosillabi, se proprio era necessario. La parola più lunga che era uscita dalla sua bocca era stato un "ciao" stentato ai genitori prima di salire sul treno. Dopo di che si era diretta nella carrozza dei prefetti tanto velocemente da travolgere un paio di primini spaventati nel corridoio. Non aveva neanche chiesto loro scusa.

Le sue cugine, entrambe prefetti di Grifondoro, Roxanne e Lily, si limitavano a fissarla a qualche poltrona di distanza. La conoscevano bene e, oltretutto, Lily era più che consapevole del motivo del turbamento di Rose, anche se, ovviamente, non lo avrebbe svelato nemmeno sotto tortura.

Loro la conoscevano bene, e sapevano che, di solito, la calma piatta di Rose non era mai un buon segno. Significava che stesse rimuginando su qualcosa, e se la riflessione avesse portato la rossa a ritenere di aver commesso un errore, era meglio correre ai ripari e starle il più lontano possibile.
Se c'era una cosa che irritava Rose più degli sbagli altrui, era sbagliare lei stessa. E quando accadeva, quelle rare volte che le accadeva, finiva coerentemente con il prendersela con il mondo.

Nel frattempo Lysander Scamandro cercava in ogni modo di attirare l'attenzione di tutti i prefetti nuovi, maledicendo di tanto in tanto la preside che lo aveva fatto Caposcuola al posto del fratello.
Anche se era piuttosto ovvio che sarebbe finita così. Lys era uno degli studenti più brillanti a scuola. Per quel che riguardava Lorcan, invece, la gente ancora si chiedeva come fosse finito tra i Corvi.

-Rose?- il suo richiamo disperato cadde nel vuoto, e lui scuotendo la testa tornò ai suoi doveri. In quel momento, davvero, non aveva tempo per cercare di capire cosa affliggesse la ragazza. Fortunatamente Lily venne in suo soccorso. Era già il secondo anno che faceva il prefetto, ed inoltre aveva ereditato il piglio di sua madre.

-SILENZIO- strillò mettendosi in piedi sulla poltrona. Un secondo dopo i gridolini si erano placati e Lys potè iniziare il suo discorso, appena dopo aver mimato un "grazie" stracolmo di adorazione alla piccola Potter, che in risposta si cimentò in una buffa riverenza.

-Tutto bene Rose?- una voce allegra la distolse dai suoi pensieri. Si guardò in torno appena un po' spaesata cercando di visualizzare la persona davanti a sé. Un paio di occhi verdi e luminosi la guardavano incuriositi.

-Sì tutto ok Al!-

-Oh bene!- il finto sospiro di sollievo del cugino le strappò un sorriso –Pensavo avessi perso la lingua nel corso della notte! Mi spieghi cosa è successo?-

-Niente, perché?-

-Sei sicura?- insistette lui. Rose a mentire non era mai stata brava, infondo fino a quel momento non ne aveva nemmeno mai avuto bisogno. Su cosa avrebbe dovuto mentire? Lei non faceva mai niente di male, non infrangeva le regole, faceva sempre i compiti, onorava la sua spilla, era un Capitano impeccabile. Perché mai avrebbe dovuto imparare a mentire? Dunque ad Albus Severus fu immediatamente lampante che quella di Rose fosse una bugia.

-Sul serio- tentò di insistere lei mordicchiandosi il labbro e torturandosi un ricciolo ribelle senza guardare il cugino negli occhi che in tutta risposta aveva sollevato scettico le sopracciglia.

-Va bene, ma mettiamo una cosa in chiaro, non ti credo ok?-

Il sorriso, anche se appena accennato, sul volto di Rose incoraggiò Albus a continuare. Voleva bene a sua cugina e non gli piaceva vederla triste. Avevano fantasticato tanto su quel viaggio insieme verso Hogwarts. Tutti e due Caposcuola. Non ci stava proprio al fatto che lei lo trascorresse a pensare a non so' cosa. Voleva dirle qualcosa per farla ridere, per tirarla su. Purtroppo una qualche, sconosciuta, legge dell'universo fa sì che gli uomini riescano, in ogni caso, sempre a dire la cosa sbagliata, nonostante le ottime intenzioni. E Albus aveva decisamente esaurito la sua dose di acume giornaliera nell'aver capito lo stato d'animo della rossa.

-Sei davvero incapace di dire bugie Rosie! Dovresti farti insegnare da Scorpius. Ha appena convinto Licia Carrow che quest'estate non ha potuto rispondere alle sue lettere perché il suo gufo a preso la tosse bitorzoluta- si lasciò andare ad una risata prima di terminare la frase –Lei gli ha creduto all'istante e gli è subito caduta tra le braccia- se Albus avesse prestato maggiore attenzione all'espressione facciale di Rose, probabilmente, sarebbe sparito nel giro di un secondo. Ma di lui non si poteva certo dire che fosse un tipo attento.

Prima che potesse aggiungere altro Rose Weasley era scattata in piedi e lo aveva superato tanto velocemente e con tanta foga al punto che cadde dalla poltrona. Quando si tirò su, di sua cugina non c'era nemmeno l'ombra.


Angolo di Mika

In copertina, la nuova Rose. 
Sto facendo il RE-FAN-CAST by me. 
Se volete suggerire fate pure, su alcuni non sono convintissima. 
Lei però l'adoro. 
PS. Pure se non sono proprio come li ho descritti stica :D 

A piccoli passi verso il destinoWhere stories live. Discover now