🪲Quattordicesimo capitolo 𓂀

13 6 1
                                    

La penultima cerimonia in onore all'imminente inondazione fu tenuta come sempre. Gli inni furono recitati con più impeto dalle due ragazze per rendere onore agli dei e sperare che prendessero a cuore la vita di Akerat e la trasportassero sana e salva oltre l'oltretomba.

Quando quella sera Mine incontrò Hapy, approfittò delle sue braccia per poter piangere la donna morta con discrezione, senza gli occhi delle schiave puntati su di lei.

«Come farò senza di lei... Ho perso la mia prima madre e adesso anche lei...»
Hapy la confortava in silenzio, lasciando che gettasse fuori tutte le lacrime di cui aveva bisogno.

Akerat era stata madre e amica, confidente e talvolta alleata. L'aveva accudita con un amore sconfinato, rendendola la donna che ora era.
Fin nel suo primo ricordo lei era sempre stata presente.

«È colpa mia se è morta! » aveva detto fra i singhiozzi, ma nel momento in cui il ragazzo le chiedeva il motivo di quell'affermazione lei scuoteva il capo e continuava a piangere.
Non riusciva ad esprimersi, la mente si bloccava non appena provava a ricordare quella creatura spaventosa.
Ma anche parlarne a cosa sarebbe servito? Ne ricordava il tanfo di sangue, e ali immense. Neanche le guardie reali avrebbero potuto nulla contro quel mostro.

«Sei solo sconvolta» le disse alla fine, accarezzandole la testa e baciandole la fronte di tanto in tanto.
«No, non sono solo sconvolta».
«Dici cose che non hanno senso... Non è colpa tua se un leone l'ha divorata...»

Andarono insieme al fiume, Hapy non smise mai di darle conforto finché il cielo non iniziò a colorarsi di un delicato indaco, segno che il sole stava per sorgere.

«Potente Osiride! » esclamò la ragazza. «Dovevo essere già a casa da molto! »

Si alzarono da terra insieme, si baciarono ancora. Finalmente Mine si sentiva decisamente meglio.

«Allontanati da mia figlia».

Il mondo sembrò gelarsi.

Ciò che successe dopo Mine lo avrebbe ricordato in maniera confusa, certa solo del fatto che non avrebbe mai più guardato suo padre con l'amore che gli riservava sempre.

Imhotep aveva dato il compito a Daimaat di prendere sua figlia e di colpire il ragazzo per l'insolenza che aveva avuto nel toccarla.
Mine urlava e piangeva, pregava il padre di non far del male all'uomo che amava, ma fu portata via in fretta.

Hapy non riusciva a rialzarsi da terra, il colpo dell'eunuco gli aveva tolto il respiro e per poco anche i sensi.

Imhotep e altre due guardie restarono dopo che il mercenario aveva ormai condotto lontano la ragazza, le cui grida però ancora si udivano. Si avvicinarono al ragazzo e Imhotep lasciò cadere a terra due sacchetti pieni d'oro.

«Questo è ciò che ti servirà per lasciare le nostre terre. Non mi interessa dove andrai, ma entro domani ti voglio fuori dalla terra di Kemet».

Il tono dell'uomo non ammetteva repliche, era duro e freddo, ma non influenzò i comportamenti di Hapy, reso audace dall'aver ormai perso tutto.
«Signore, io amo vostra figlia...» tentò di spiegargli con voce rotta

«Dovrai starle lontano proprio per questo. Cosa potresti darle tu? Sei solo un poveraccio. Un contadino senza niente».

«Io la tratterei come una regina! » gli rispose alzando il viso e guardando il vizir negli occhi. La guardia, imponente come una roccia, prontamente gli colpì il viso con un calcio e prima che gli assestasse un altro colpo Imhotep lo fermò con un gesto.

«Basta così, Sekemta. Sono certo adesso abbia capito le mie parole».
Il vizir guardò ancora quel ragazzo, un futuro uomo che nel cuore serbava un unico sogno, o era quello che ostentava in ogni modo.
Ed era proprio per quello che Imhotep gli aveva lanciato addosso tutto quell'oro. Voleva vedere se davvero l'amore che provava per una delle sue figlie fosse così forte come le sue parole affermavano.
Se fosse scomparso Mineptah avrebbe capito di aver affidato qualcosa di inestimabile come il suo cuore a qualcuno a cui invece gli aveva dato un valore.
Lo sguardo di Hapy tremava appena.

Lo sguardo di Hapy tremava appena

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Fiore di sabbia. Gli alboriWhere stories live. Discover now